13/10/2015
Alessandro Bratti
Rostan, Cinzia Maria Fontana
2-01113

  I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che: 
in Campania, ed in particolare nell'area a nord della regione, presso la quale insistono circa 80 comuni, sono operativi n. 5 depuratori (siti a Marcianise, Villa Literno, Orta di Atella, Cuma e Acerra) delle acque reflue provenienti dai comuni del casertano, del napoletano, ma anche di alcune zone del beneventano e dell'avellinese; 
insistono sull'area regionale in questione, servita dai predetti impianti, anche l'area Flegrea e quella del Litorale Domitio, tutte zone ad altissima vocazione turistico – balneare e che, nei decenni addietro, anche a causa di una pessima gestione degli impianti di depurazione, sono state di fatto deturpate ed abbandonate nel più totale degrado e sottosviluppo; 
l'inquinamento del Litorale Domitio e dell'Area Flegrea, cagionato dal cattivo funzionamento del complesso sistema fognario dei Regi Lagni ed in parte minoritaria dal Volturno, era ed è tuttora al centro delle indagini della magistratura; 
proprio il pessimo collegamento interfunzionale tra la rete fognaria dei Regi Lagni e quello dei 5 depuratori dell'area nord campana, ha provocato, negli anni, contaminazioni di carattere straordinario ed un inquinamento in mare, nei campi e nel sottosuolo di acque reflue e fanghi di entità incalcolabile; 
tali impianti, realizzati negli anni settanta a seguito di un'epidemia di colera, fino a qualche tempo fa, erano gestiti da un'ATI diretta dalla società Hydrogest; 
successivamente, a fronte di un'inchiesta della procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere tesa ad accertare le summenzionate cause e responsabilità dell'inquinamento del Litorale Domitio e dell'area Flegrea, l'amministrazione dei predetti impianti è stata di fatto commissariata, a fronte di riscontrati gravissimi illeciti commessi durante la loro gestione; 
la procura della Repubblica, a seguito di approfonditi esami peritali, ha avuto modo di accertare che il funzionamento di tali impianti fosse talmente inadeguato, da comportare addirittura un peggioramento delle condizioni del refluo dalla fase di entrata rispetto a quella di uscita dagli impianti; 
tali criticità sono state determinate negli anni da gravi negligenze della Hydrogest, società incaricata della gestione degli impianti per quindici anni per un costo complessivo di mille milioni di euro, ed al tempo stesso da profonde divergenze con gli enti preposti al controllo ed alla salvaguardia degli impianti, ovvero principalmente la regione ed in minima parte le province ed i comuni; 
ad oggi sono ancora in corso di espletamento le gare di appalto per l'aggiudicazione della gestione degli impianti ed il loro adeguamento, con particolare riferimento alla necessità di ultimare il collettamento di tutti i comuni dell'area nord della Campania, molti dei quali non sono ancora connessi alla rete fognaria; 
moltissimi sono ancora in comuni che si trovano in condizioni precarie per quanto concerne il trattamento delle acque reflue, condizioni che in molti casi sfociano nell'illecito penale ed amministrativo ed hanno scatenato l'apertura di numerose inchieste da parte della procura della Repubblica; 
basti pensare, al riguardo, che un comune di grandi dimensioni come Torre del Greco, con oltre 100mila abitanti, sversi direttamente in mare le proprie acque reflue; 
l'interesse collettivo preminente e che coinvolge oltre tre milioni di cittadini residenti in Campania appare del tutto evidente ed è strettamente connesso e correlato alla necessità che i processi di gestione, adeguamento e rifunzionalizzazione degli impianti, oltre che il collettamento dei comuni non ancora connessi alla rete fognaria, venga ultimato in tempi ragionevolmente brevi, specie in considerazione del fatto che il permanere di una condizione differente non potrà fare altro che aggravare la già difficilissima condizione dei litoriali flegreo e domitio, oltre che l'intera area dei Regi Lagni –: 
se il Ministro interpellato sia a conoscenza dei fatti e delle vicende di cui in premessa e quali celeri ed oramai improcrastinabili iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, affinché sia garantito il pieno e regolare adeguamento degli impianti di depurazione e trattamento delle acque reflue di cui in premessa e tanto al fine di preservare gli ecosistemi ed i litorali settentrionali della Campania, ed in particolar modo quello flegreo e quello domitio