08/06/2017
Lia Quartapelle Procopio
Alli, Arlotti, Beni, Braga, Carella, Carrozza, Coccia, Cominelli, Marco Di Maio, Di Salvo, Gianni Farina, Fedi, Garavini, Gnecchi, Gribaudo, Impegno, Lenzi, Locatelli, Lodolini, Mariani, Pierdomenico Martino, Monaco, Palazzotto, Paris, Patriarca, Preziosi, Raciti, Rampi, Realacci, Sereni, Villecco Calipari, Zampa, Zanin
2-01827

  I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per sapere – premesso che:
   la legge 11 agosto 2014, n. 125, di riforma del sistema della cooperazione italiana allo sviluppo ha profondamente rinnovato la disciplina di settore, superando l'impostazione precedente, che risaliva al 1987, ed assicurando nuovi strumenti gestionali e di finanziamento che disegnano un quadro più organico e funzionale della cooperazione italiana, in cui tutti i soggetti di cooperazione vedano riconosciuto il loro ruolo specifico;
   con la riforma del sistema di cooperazione è stata istituita l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), con autonomia di bilancio e di organizzazione, che costituisce una struttura specializzata per l'attuazione delle iniziative di cooperazione, sotto la responsabilità politica e il controllo del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale;
   l'AICS, dotata di personalità giuridica, è chiamata ad operare sotto la vigilanza del Ministro, in attuazione degli indirizzi contenuti nel documento triennale di programmazione. L'Agenzia è entrata in funzione il 1o gennaio 2016 dando attuazione alle politiche di cooperazione allo sviluppo sulla base di criteri di efficacia, economicità, unitarietà e trasparenza;
   il riassetto normativo di settore e l'istituzione dell'AICS intervengono in un periodo caratterizzato dall'aumento progressivo delle risorse finanziarie destinate all'aiuto pubblico allo sviluppo (APS). Si tratta di una tendenza avviata a partire dal 2012 e destinata a durare, stando agli impegni assunti a livello internazionale, e confermati nel documento triennale di programmazione e di indirizzo 2016- 2018, anche nei prossimi anni. Come previsto dalla legge, il documento di economia e finanza 2017 contiene un focus specifico dedicato all'andamento dell'APS. Le stime relative ai dati del 2016 indicano una spesa complessiva pari allo 0,26 per cento del reddito nazionale lordo (RNL). Il documento ribadisce l'impegno del Governo a perseguire il riallineamento graduale dell'Italia agli standard internazionali, migliorando al contempo la qualità e l'efficacia della cooperazione. L'obiettivo è di arrivare fino ad uno 0,30 per cento del reddito nazionale nel 2020, contribuendo in questo modo anche agli obiettivi definiti nell'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile;
   in coerenza con tali indirizzi e obiettivi, le manovre di bilancio 2016 e 2017 hanno previsto un aumento sensibile degli stanziamenti per iniziative di cooperazione allo sviluppo gestite dall'AICS; nell'esercizio 2017, l'AICS è stata opportunamente inclusa anche tra i soggetti attuatori degli interventi da finanziare con il nuovo fondo per l'Africa per un totale di 200 milioni di euro, che si aggiungono ai 400 milioni di euro assegnati all'AICS per rafforzare i programmi di cooperazione e, in particolare, il canale bilaterale;
   questa significativa tendenza per il rafforzamento degli aiuti allo sviluppo, in termini di disponibilità finanziaria, pone tuttavia l'ineluttabile esigenza che l'Agenzia sia dotata delle risorse umane necessarie ed adeguate per poter gestire fondi in aumento;
   considerate le specificità del settore della cooperazione allo sviluppo, che richiedono al contempo competenze tecniche e linguistiche da spendere in un perimetro internazionale in costante evoluzione, è auspicabile che la nuova Agenzia sia al più presto dotata di un corpo di esperti tecnici guidati da dirigenti tecnici;
   con tale finalità, attraverso un emendamento al disegno di legge di bilancio 2017, la Camera dei deputati ha incluso l'AICS tra gli enti destinatari del «Fondo per il pubblico impiego», con un incremento del fondo di 800 mila euro per il 2017 e di 3 milioni di euro a decorrere dall'anno 2018, che consente all'AICS di bandire concorsi per titoli ed esami e, conseguentemente, assumere a tempo indeterminato almeno 60 unità di personale tecnico e amministrativo;
   a distanza di sei mesi dall'approvazione della disposizione citata, la situazione di insufficienza strutturale dell'AICS permane, poiché si è ancora in attesa dell'emanazione relativi decreti d'attuazione della disposizione summenzionata, indispensabili per la pubblicazione del bando di concorso;
   il completamento dell'organico tecnico dell'AICS ha carattere di urgenza; ad esso si aggiunge, tuttavia, anche la necessità di un rafforzamento dell'organico dirigenziale per assicurare la piena operatività dell'Agenzia; al momento, infatti, i due incarichi dirigenziali di prima fascia previsti ai sensi dell'articolo 19, comma 2, lettere a) e b), della legge n. 125 del 2014, nell'organico non sono coperti, mentre dei sedici incarichi dirigenziali di seconda fascia previsti ne sono attualmente assegnati soltanto otto –:
   quando saranno emanati i decreti attuativi di cui in premessa necessari per procedere al bando di concorso volto al reclutamento di 60 tecnici dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo già autorizzato dall'articolo 1, comma 365, lettera b) della legge 11 dicembre 2016, n. 232, e se non si intendano adottare le iniziative necessarie per rafforzare anche l'organico dirigenziale dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, assicurando così, a fronte di responsabilità crescenti, la piena operatività dell'ente e lo svolgimento di compiti di elevata specializzazione per l'attuazione degli interventi di cooperazione allo sviluppo.

 

Seduta del 30 giugno 2017

Illustra e replica Lia Quartapelle Procopio, risponde Gabriele Toccafondi, Sottosegretario di Stato per l'Istruzione l'università e la ricerca

Illustrazione

Grazie, Presidente. Nell'agosto del 2014, le Camere hanno approvato una riforma che il settore della cooperazione internazionale attendeva da anni, la legge n. 125 che riforma l'ordinamento per la cooperazione internazionale. Già in luglio, all'approvazione alla Camera, approvammo anche un ordine del giorno che invitava il Governo a procedere il più speditamente possibile nell'indire un concorso per completare l'organico dell'agenzia formata con la legge n. 125. Infatti, la nuova infrastruttura della cooperazione internazionale richiedeva nuove persone, un po' perché un nuovo approccio richiede nuove competenze (certamente c'è un ottimo personale, ma è un personale in agenzia che ha visto le ultime assunzioni negli anni Novanta) e un po' perché l'aumento delle risorse, che è stato uno degli elementi che ha caratterizzato certamente la politica di cooperazione di questa legislatura, richiedeva nuove persone per lavorare di più.

L'agenzia esiste dal 1° gennaio del 2016. Gli stanziamenti per la cooperazione sono andati aumentando ogni anno: nel 2016 si stima che lo 0,26 per cento del reddito nazionale lordo vada finalmente in cooperazione e nella legge di bilancio del 2017 abbiamo stanziato ulteriori aumenti; l'idea è che, entro il 2020, si arrivi allo 0,30 per cento del reddito nazionale lordo, quindi ancora altri aumenti di risorse economiche. E per fare fronte a questi aumenti, a una nuova idea di cooperazione internazionale, che si incrocia con le tante sfide globali, a partire dal tema delle migrazioni, servono urgentemente delle risorse umane.

Nonostante che l'agenzia esista dal 1° gennaio del 2016, il concorso per assumere nuove persone in Agenzia non è ancora stato indetto. In particolare, nella legge di bilancio del 2017 abbiamo fatto un emendamento includendo l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo come ente destinatario del Fondo del pubblico impiego, stanziando 800 mila euro per il 2017 addizionali, aggiungendoli al Fondo per il pubblico impiego, e per il 2018, 3 milioni di euro, quindi aumentando anche le risorse. Dopo sei mesi dalla entrata in vigore della legge di bilancio mancano ancora i decreti attuativi per rendere operativa questa disposizione e questo è particolarmente significativo se si pensa che sono decreti attuativi che richiedono semplicemente il fatto che l'Agenzia possa procedere con il concorso perché le risorse ci sono.

In più c'è una seconda questione che riguarda il rafforzamento dell'organico dirigenziale, ovviamente un aumento di personale richiede anche un aumento dei dirigenti. La nostra interpellanza, quindi, chiede esattamente a che punto siamo con l'emanazione dei decreti attuativi che sono l'ultimo elemento che osta il fatto che l'Agenzia possa finalmente indire il concorso e dare attuazione completa alla lettera della legge n. 125 del 2014, quindi di tre anni fa.

Risposta del governo

Grazie, Presidente. L'onorevole Quartapelle, chiede di conoscere quando saranno emanati i decreti attuativi necessari per procedere al bando di concorso volto al reclutamento di 60 tecnici dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo che appunto istituisce un apposito Fondo da ripartire tra le amministrazioni finalizzato, tra l'altro, all'assunzione di personale a tempo indeterminato delle amministrazioni dello Stato, ivi compresa la citata Agenzia, la quale, il 13 gennaio scorso, ha formulato al Dipartimento della funzione pubblica apposita istanza di autorizzazioni alle assunzioni.

Nel riportare le informazioni fornite dal Dipartimento della funzione pubblica preciso che, successivamente all'istanza dell'Agenzia, è stato adottato il DPCM del 27 febbraio 2017, pubblicato il 30 marzo 2017 nella Gazzetta Ufficiale n. 75, che costituisce il primo atto della procedura di autorizzazione alle assunzioni richieste. Con tale atto è stato dato avvio all'istruttoria per il rilascio delle autorizzazioni alle assunzioni mediante l'adozione di un apposito decreto interministeriale. È previsto, infatti, che le assunzioni di personale a tempo indeterminato, a valere sul Fondo, sono autorizzate con decreto del Ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze, previa valutazione delle esigenze espresse dalle amministrazioni con apposite richieste.

Per le esigenze di assunzioni a tempo indeterminato dell'Agenzia si provvede nell'ambito del medesimo decreto generale, mediante l'assegnazione delle ulteriori risorse di cui all'articolo 1, comma 364, della legge di stabilità 2017, pari a 800 mila euro per il 2017 e ad euro 3 milioni a decorrere dal 2018.

Nel corso dell'istruttoria, al fine di individuare i criteri e le modalità di reclutamento, l'Agenzia in parola ha ritenuto necessaria una serie di approfondimenti tecnici e pertanto il 17 marzo e il 23 maggio si sono tenuti due incontri presso il Dipartimento della funzione pubblica. In esito a tali incontri, l'Agenzia ha provveduto a un supplemento di istruttoria, volto a precisare i termini e le modalità della richiesta di assunzioni. L'esito di tale supplemento di istruttoria è pervenuto al Dipartimento della funzione pubblica lo scorso 9 giugno, successivamente quindi all'interpellanza. Il Dipartimento, pertanto, sta esaminando la documentazione integrativa per valutare se inserire la richiesta dell'Agenzia nel provvedimento generale, come previsto dal DPCM, ovvero adottare un decreto interministeriale ad hoc per evitare di incorrere in tempi più lunghi connessi all'istruttoria sulle richieste di assunzione delle varie amministrazioni.

Con riferimento, infine, al secondo quesito dell'interpellante, ossia se si intenda adottare le iniziative necessarie per rafforzare anche l'organico dirigenziale dell'Agenzia, preme segnalare che, nelle citate note del 13 gennaio e del 9 giugno, la stessa Agenzia non ha formulato espressa richiesta di assunzione di personale con qualifica dirigenziale, l'Agenzia si è limitata a chiedere l'attivazione di urgenti procedure di mobilità. Al riguardo si evidenzia che secondo l'articolo 1, comma 47, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nel caso di mobilità neutrale, ossia di mobilità tra amministrazioni sottoposte a regime limitativo delle assunzioni a tempo indeterminato, la mobilità non incide sulle risorse destinabili alle assunzioni a tempo indeterminato, fermo restando che la mobilità in uscita non determina risparmi utili ai fini del turnover. In tal caso le amministrazioni, tra cui l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, possono procedere in autonomia senza che sia necessario un provvedimento di autorizzazione.

Detto ciò, si rinvia comunque alle previsioni speciali dell'articolo 19, commi 2 e 3, della legge recante “Disciplina generale sulla cooperazione internazionale allo sviluppo”, con riferimento al personale in comando o fuori ruolo interessato all'adozione di provvedimenti di inquadramento.

Da quanto esposto emerge come alla questione è stata riservata l'attenzione che merita e che l'Agenzia e il Dipartimento sono in continuo e costante contatto per risolverla nel modo più celere e proficuo possibile.

Replica

Io ringrazio molto il sottosegretario di tutti i chiarimenti relativi al procedere di questi atti. Ritengo sia abbastanza cruciale che si arrivi nel più breve tempo possibile a una definizione della questione e in particolare, se possibile, a dividere il destino delle assunzioni dell'Agenzia per la cooperazione rispetto al pacchetto più ampio del Fondo per il pubblico impiego, trattandosi di provvedimenti molto diversi e, nel caso dell'Agenzia per la cooperazione, di un provvedimento già deciso nel 2014 con risorse proprie stanziate. Ma immagino che questo sia un auspicio di carattere personale, poi il Governo farà una sua valutazione. Rispetto alle procedure di mobilità dei dirigenti, credo anch'io che ci sia un tema di priorità di personale prima che di dirigenti e, quindi, ringrazio anche per le precisazioni in questo senso. Eventualmente sull'una e sull'altra questione ritorneremo.

Ci tengo a ribadire questo: questa legislatura, questo Governo ha fatto davvero tantissimo sul tema della cooperazione internazionale, sia per la riforma della legge che per, finalmente, un aumento costante negli anni dei fondi che, più in generale, per averla individuata come uno strumento prioritario della politica estera e poi anche della gestione delle vicende migratorie. Ritengo, quindi, importantissimo continuare a lavorare affinché ci siano gli strumenti necessari, le risorse, anche umane, necessarie a rafforzare il grande lavoro che questo Governo ha fatto nel valorizzare lo strumento della cooperazione internazionale come un vero strumento utile per l'interesse generale del nostro Paese.