06/07/2017
Silvia Fregolent
Taricco, Bergonzi, Lavagno, Lodolini, Carloni, Schirò, Fragomeli, Giorgis, Damiano, Fiorio, Valeria Valente, Gribaudo, Paola Bragantini, De Menech, Boccuzzi, Causi, Piccoli Nardelli, Falcone, Vazio, Patriarca, Rossi, Senaldi, Pes, Dallai, Coscia, Rotta, Richetti, Carra, Carbone, Parrini, Antezza, Arlotti, Becattini, Famiglietti
2-01876

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   il 7 giugno 2017 il sindaco di Torino ha emesso una ordinanza per sospendere l'attività di vendita per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche in alcune zone della città;
   tale ordinanza è stata giustificata dalle seguenti motivazioni:
    di ordine pubblico: l'elevato consumo di alcol ha già causato disordini, atti vandalici e danneggiamenti;
    di decoro urbano: le bottiglie di vetro e le lattine vuote vengono abbandonate nelle vie e nelle piazze circostanti;
    di salute pubblica: l'Arpa ha certificato inquinamento da rumore nelle suddette zone senza dimenticare i pericoli causati dai rifiuti di vetro presenti nelle strade;
    di circolazione stradale: le zone interessate sono frequentate da numerosi automobilisti che lasciano i veicoli in doppia fila;
    di carattere giudiziario: comitati di quartiere hanno presentato esposti e raccolte firme per contrastare il caos notturno della movida;
   le forze dell'ordine si sono subito attivate per far rispettare l'ordinanza;
   i primi controlli effettuati, come riportano organi di informazione, hanno registrato gravi episodi di intolleranza nei confronti delle forze dell'ordine, che si sono dovute allontanare per evitare conseguenze peggiori;
   nella sera del 21 giugno 2017, secondo fonti stampa, la polizia si è presentata in forze nei luoghi sottoposti all'ordinanza, per evitare le tensioni dei giorni scorsi. Un gruppo di giovani, alcuni provenienti dai centri sociali, si è scontrato con le forze dell'ordine causando il ferimento di quattro agenti e di dieci manifestanti ed il fermo di due persone;
   da quanto riportano i media ci sarebbe stato un duro scontro dialettico tra il sindaco di Torino ed esponenti del partito che lo sostiene e la questura di Torino: i primi hanno accusato le forze di polizia di violenza gratuita, mentre la seconda ha parlato di normali servizi sul territorio;
   risulta evidente come non sussista quell'indispensabile rapporto di collaborazione e fiducia fra istituzioni locali atto ad assicurare ai cittadini sicurezza ed ordine pubblico soprattutto in un quadro internazionale in cui gli episodi di terrorismo sono all'ordine del giorno; una palese mancanza di coordinamento e prevenzione che è già purtroppo alla base dei tragici fatti del 3 giugno in Piazza San Carlo –:
   se il Ministro non ritenga di dovere assumere iniziative, per quanto di competenza, al fine di ricostruire i fatti, anche per individuare eventuali falle nella comunicazione, e nell'organizzazione, nonché nel coordinamento necessario tra centri decisionali, accertando eventuali responsabilità delle forze dell'ordine, e dunque per adottare le misure necessarie per garantire ai cittadini sicurezza e ordine pubblico.