15/05/2023
Valentina Ghio
Braga, Orlando, Barbagallo, Simiani, Bakkali, Casu, Morassut, Ferrari, Di Sanzo, Curti, Pastorino
2-00149

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

   il progetto della diga foranea di Genova è una delle opere più importanti del Piano nazionale di ripresa e resilienza con un valore stimato in oltre 1 miliardo di euro;

   si tratta di un'opera del Programma Straordinario di investimenti urgenti per la ripresa del porto di Genova adottato dal Commissario Straordinario per la ricostruzione del viadotto Polcevera dell'autostrada A10 ai sensi dell'articolo 9-bis decreto-legge n. 109 del 2018 (cosiddetto «decreto Genova») a seguito del crollo del viadotto Polcevera, proposta dall'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale (AdSP);

   il progetto è inserito nell'elenco dell'Allegato IV del decreto-legge n. 77 del 2022 tra le dieci «opere pubbliche di particolare complessità o rilevante impatto» che beneficiano delle «Semplificazioni procedurali in materia di opere pubbliche di particolare complessità o di rilevante impatto»;

   la nuova diga foranea è, quindi, un'infrastruttura strategica per Genova e per il suo porto perché permetterà di ospitare navi di ultima generazione, senza limitare gli accessi e gli accosti, contribuendo al polo logistico attivato con il prolungamento della linea ad alta velocità del Terzo Valico fino al centro cittadino;

   la nuova diga foranea, lunga oltre un chilometro, sostituirà l'attuale allargando da 200 a 800 metri l'accesso al bacino portuale di Sampierdarena, permettendo così l'accesso alle navi anche di rilevanti dimensioni in sicurezza, con gru Post-Panamax per caricare e scaricare i container, ai treni lunghi 750 metri che scaleranno il Terzo valico per togliere traffico stradale alla città, con tecnologie all'avanguardia per gestire l'entrata e l'uscita delle merci dal porto. La realizzazione dell'opera consentirà, quindi, le manovre di navigazione delle moderne grandi navi porta contenitori in sicurezza, con riferimento in particolare all'accesso e uscita dalle aree portuali, l'evoluzione nell'avamporto, l'accosto e la partenza dai terminali, il transito nel canale interno davanti ai terminali; l'intervento rientra nella tipologia di opere sottoposte a procedura di VIA in sede statale e la Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA/VAS nel parere motivato n. 233 del 28 marzo 2022 ha espresso parere favorevole sulla compatibilità ambientale subordinato all'ottemperanza di numerose condizioni ambientali per le quali è prescritto il termine di avvio e conclusione della verifica di ottemperanza prima dell'avvio dei lavori di cantiere;

   in particolare, nel suddetto parere si dispone che «relativamente alla VIncA, (omissis) il progetto può essere approvato, subordinatamente all'ottemperanza delle condizioni ambientali riferite alla Vinca, di seguito riportate» che pongono in capo al proponente l'obbligo di predisporre misure specifiche su ciascuna delle 9 misure ambientali indicate, tra le quali si segnala la condizione n. 3, relativa alla rielaborazione ed implementazione del modello geologico-geotecnico al fine delle opportune verifiche circa le previsioni di impatto conseguenti alle scelte progettuali allo stato adottate;

   in seguito a tale parere è stato avviato il procedimento per la verifica di ottemperanza che dovrebbe concludersi il prossimo 15 giugno; prima di tale data non è dato, quindi, sapere l'esito del procedimento e quindi se ci sarà o meno l'approvazione del progetto esecutivo;

   oltre al report di ottemperanza alle prescrizioni della Valutazione di impatto ambientale (VIA), il Commissario dell'opera, in un comunicato del marzo 2023, ha dichiarato che doveva essere perfezionata anche la consegna dell'ultima tranche di documentazione relativa alla progettazione esecutiva e che sarebbero giunte a conclusione alcune attività di indagine propedeutiche alla progettazione e all'avvio del cantiere;

   pur in assenza delle necessarie verifiche di ottemperanza e di ogni altra documentazione favorevole all'avvio del cantiere, la società contraente Webuild, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la regione Liguria e l'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale hanno organizzato una cerimonia di apertura dei cantieri il 4 maggio 2023 con la posa della prima pietra della nuova Diga foranea, in anticipo rispetto alle risultanze della verifica di ottemperanza su un'opera così complessa; in pratica si annuncia il via all'opera senza aver verificato il progetto sulle reali condizioni del suolo e senza neppure aver concluso le indagini;

   si aggiunga che il 10 maggio 2023 il Tar della Liguria ha dichiarato illegittima l'assegnazione dell'appalto integrato per i lavori di realizzazione della nuova diga foranea al consorzio PerGenova Breakwater, guidato dal gruppo Webuild, accogliendo il ricorso presentato dal consorzio Eteria, scartata nel corso del dialogo competitivo. Anche se la disciplina prevista per le opere finanziate con il PNRR consente di poter proseguire con i lavori – trovando applicazione l'articolo 125 del codice del processo amministrativo, per cui l'annullamento dell'affidamento non comporta la caducazione del contratto già stipulato – l'illegittimità dell'atto ha valore ai fini risarcitori che si profilano essere milionari. Inoltre se venisse evidenziata l'illegittimità della gara scatterebbe anche la possibile accusa di danno erariale a carico dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale;

   in particolare, secondo i giudici, l'impresa Webuild per ottenere l'appalto dell'opera mise nel curriculum un maxi cantiere a Singapore in realtà affidato diverso appaltatore. Tale componente qualitativa dell'offerta ha poi assunto addirittura una importanza determinante e decisiva nelle valutazioni fatte dal collegio degli esperti nominato da Autorità di sistema portuale, stante la rilevante inferiorità dell'importo degli altri due lavori, presenti nel curriculum dell'impresa, rispetto all'importo a base di gara. Questa valutazione, secondo i giudici, inficiata da questo evidente travisamento, sulle capacità realizzative dei componenti del Consorzio Webuild è stata poi fatta acriticamente propria dalla stazione appaltante –:

   se il Ministro interpellato ritenga che le contestazioni sollevate dal Tar sulla effettiva presenza della componente qualitativa dell'offerta in relazione ai requisiti necessari per l'assegnazione dell'appalto possano rappresentare, in generale, un rischio relativo all'effettiva capacità di realizzazione dell'opera;

   se il Ministro interpellato ravvisi, sulla base del riferimento normativo richiamato in premessa per le opere finanziate con il PNRR, un rischio concreto di richieste risarcitone milionarie e la possibile accusa di danno erariale a carico dell'Autorità di sistema portuale;

   quali siano le motivazioni che hanno determinato la posa della prima pietra della nuova diga foranea di Genova in anticipo rispetto alla conclusione della verifica di ottemperanza, senza l'approvazione dei progetti esecutivi e la conclusione delle verifiche del modello geologico-geotecnico propedeutiche all'avvio del cantiere e quali saranno i costi effettivi dell'opera a seguito della progettazione esecutiva.

Seduta del 7 luglio 2023

Illustrazione e replica di Valentina Ghio, risposta del Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti, Tullio Ferrante

VALENTINA GHIO. Grazie, Presidente, intendo illustrarla.

Inizio dicendo che ci uniamo al cordoglio da lei espresso rispetto a quanto accaduto a Milano, a questa tragedia. Esprimiamo il nostro dolore e il cordoglio per le vittime e per i loro familiari.

La presentazione di questa interpellanza nasce da alcune preoccupazioni concrete sull'attuazione del progetto della diga foranea di Genova, che è una delle opere più importanti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, la prima in Italia, con un valore stimato in oltre 1 miliardo di euro. Si tratta di un'opera del programma straordinario di investimenti urgenti per la ripresa del porto di Genova, adottato dal commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto Polcevera dell'autostrada A10 a seguito del crollo del viadotto Polcevera, il cosiddetto Ponte Morandi, proposta dall'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale. Il progetto è inserito nel decreto-legge n. 77 del 2021 tra le dieci opere pubbliche di particolare complessità o rilevante impatto e per questo beneficia di semplificazioni procedurali. È, peraltro, un'opera che si inserisce in un quadro di grande evoluzione dello sviluppo delle infrastrutture e della logistica dell'area della Città metropolitana di Genova e il gruppo Partito Democratico, in più sedi, si è pronunciato, con favore, sullo sviluppo di queste infrastrutture tanto attese. Pensiamo al completamento del terzo valico, per citarne una tra le fondamentali, e alla stessa diga che permetterà un ulteriore sviluppo del porto, significativo non solo per la città di Genova ma per l'intera economia del lavoro ligure e per l'intero Paese.

La ragione dell'interpellanza è dettata dalla preoccupazione e dalla perplessità sulla gestione del percorso fino ad oggi, che, nel tempo, è incorso in diversi intoppi, non soltanto uno. Come dicevo, la nuova diga è un'infrastruttura strategica, perché permetterà di ospitare navi di ultima generazione, senza limitare gli accessi e gli accosti, contribuendo al polo logistico con il prolungamento della linea ad alta velocità del terzo valico fino al centro cittadino. Sarà lunga oltre un chilometro, sostituirà l'attuale, allargando da 200 a 800 metri l'accesso al bacino portuale di Genova Sampierdarena, permettendo così l'accesso in sicurezza anche alle navi di rilevanti dimensioni. La realizzazione dell'opera consentirà le manovre di navigazione delle moderne grandi navi porta contenitori in sicurezza, in particolare con riferimento all'accesso e all'uscita dalle aree portuali, all'accosto e al transito nel canale interno davanti ai terminali.

L'intervento è rientrato nella tipologia di opere sottoposte a procedura di VIA in sede statale e la commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA/VAS, nel parere motivato di oltre un anno fa, del 28 marzo 2022, aveva allora espresso parere favorevole sulla compatibilità ambientale, subordinato all'ottemperanza di numerose condizioni ambientali per le quali era prescritto il termine di avvio e di conclusione della verifica di ottemperanza prima dell'avvio dei lavori di cantiere. In particolare, nel suddetto parere, si disponeva - leggo testualmente - che “relativamente alla VIncA (…) il progetto può essere approvato, subordinatamente all'ottemperanza delle condizioni ambientali riferite alla VIncA, di seguito riportate”. Si riportavano 9 misure ambientali. In particolare, la terza si riferiva alla rielaborazione e all'implementazione del modello geologico-geotecnico per le opportune verifiche.

In seguito a tale parere è stato avviato il procedimento per la verifica di ottemperanza. Poi sono trascorsi 2 mesi dalla discussione dell'interpellanza, quindi, al momento dell'avvio del cantiere e della posa della prima pietra, avvenuta in modo pubblico, coinvolgendo molte persone, il 4 maggio, non vi era ancora la chiarezza dell'esito del procedimento e, quindi, dell'approvazione o meno del progetto esecutivo. Quindi, pur in assenza delle necessarie verifiche di ottemperanza, il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, regione Liguria e l'Autorità di sistema portuale hanno organizzato, lo scorso 4 maggio, una cerimonia di apertura dei cantieri, con la posa della prima pietra, in anticipo rispetto alle risultanze ufficiali della verifica di ottemperanza su un'opera così complessa.

Successivamente, di recente, da pochi giorni, è arrivato il VIA del Ministero dell'Ambiente con diverse raccomandazioni espresse. Questo è un fatto ormai superato, seppure è interessante conoscere le motivazioni di una tale anticipazione.

Però c'è un altro fatto che rimane in essere e che è parte dell'interpellanza: lo scorso 10 maggio, il TAR della Liguria ha dichiarato illegittima l'assegnazione dell'appalto integrato per i lavori di realizzazione della nuova diga foranea al consorzio PerGenova Breakwater, accogliendo il ricorso presentato dal consorzio Eteria, scartato nel corso del dialogo competitivo. Anche se la disciplina prevista per le opere finanziate con il PNRR consente di proseguire i lavori - lo sappiamo, trovando applicazione l'articolo 125 del codice del processo amministrativo, per cui l'annullamento dei lavori non comporta la caducazione del contratto già stipulato -, l'illegittimità dell'atto potrebbe avere un valore importante ai fini risarcitori; si potrebbe profilare, appunto, di valore milionario. Inoltre, se venisse evidenziata l'illegittimità della gara, potrebbe scattare anche una possibile accusa di danno erariale a carico del soggetto responsabile dell'attuazione.

Quindi, l'oggetto di questa interpellanza era ed è triplice: in primis - la ragione che, di fatto, poi, è superata nei tempi -, quali siano le motivazioni che hanno determinato la posa della prima pietra in anticipo rispetto alla conclusione della verifica di ottemperanza, quindi senza l'approvazione espressa del progetto esecutivo e anche quali saranno i costi effettivi dell'opera a seguito della progettazione esecutiva; poi - ancora attuale pienamente -, se il Ministro ritenga che le contestazioni sollevate dal TAR per l'assegnazione dell'appalto possano rappresentare, in generale, un rischio relativo all'effettiva capacità di realizzazione dell'opera e se ravveda, sulla base del riferimento normativo che ho richiamato in precedenza, un rischio concreto di richieste risarcitorie milionarie che possano mettere in difficoltà il soggetto responsabile dell'attuazione.

Queste nostre domande, Presidente - mi rivolgo, per suo tramite, al Governo -, nascono proprio dalla preoccupazione che la gestione che finora ha visto quest'opera - ripeto, la prima opera in Italia del PNRR -, in particolare da parte dei soggetti istituzionali deputati a seguire le procedure progettuali e di appalto, è stata caratterizzata da diversi stop and go, da molteplici intoppi e, quindi, sono dettate anche dalla preoccupazione di rispettare i tempi stringenti del cronoprogramma - stringenti per un'opera così importante -, ma funzionali anche alle scadenze del PNRR. Quindi, porgiamo queste domande, interpelliamo, consapevoli e convinti della rilevanza assoluta che quest'opera ha per il porto di Genova, per l'intero territorio e chiediamo risposte precise che ci confortino rispetto al buono e tempestivo esito del percorso.

 

TULLIO FERRANTE, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, onorevoli colleghi, con riferimento ai quesiti posti rappresento quanto segue.

In merito alle osservazioni sollevate dal TAR sulla presenza della componente qualitativa dell'offerta, evidenzio che la capacità dell'aggiudicatario consorzio PerGenova Breakwater di realizzare l'opera è stata accertata da un organo tecnico nominato ad hoc, ovvero un collegio di esperti indipendenti, le cui valutazioni si sono fondate su molteplici elementi, di cui l'aspetto meramente curriculare di lavori analoghi già svolti è soltanto una delle componenti della valutazione complessiva.

Le statuizioni del TAR Liguria non mettono in discussione la capacità realizzativa dell'opera da parte del consorzio, ma evidenziano, piuttosto, il difetto di un elemento formale e motivazionale commesso nella valutazione complessiva effettuata dal predetto organo tecnico.

Con riferimento al rischio di richieste risarcitorie, ricordo che si tratta di un giudizio non definitivo, sul quale sono in corso le necessarie valutazioni per il ricorso in appello da parte delle amministrazioni centrali e territoriali interessate e dell'Avvocatura dello Stato.

In tale stato di cose, si ritiene prematura ogni valutazione in ordine al rischio risarcitorio ed al danno erariale.

In merito alla posa della prima pietra, rappresento che i tempi estremamente stringenti per la realizzazione dell'opera richiedono di anticipare ogni attività e lavorazione autorizzata o autorizzabile in contemporanea rispetto alla conclusione del procedimento di verifica di ottemperanza alla VIA sull'intero progetto.

Di conseguenza, con ordine di servizio del 21 ottobre del 2022, a firma del responsabile unico del procedimento, è stato disposto l'avvio immediato della progettazione con accorpamento dei livelli di progettazione definitiva ed esecutiva e di tutte le attività prodromiche e connesse. A tal proposito, rappresento che, con propria determina n. 290 del 14 giugno del 2023 della Direzione generale valutazioni ambientali, il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica ha accertato che sono state ottemperate le condizioni ambientali previste dal decreto di compatibilità ambientale n. 45 del 4 maggio del 2022.

L'evento del 4 maggio scorso è consistito nell'avvio delle attività del campo prova n. 1, ubicato lungo l'impronta della nuova diga, con la posa in opera di uno strato di ghiaia sul fondale. Successivamente alla fase di esecuzione dei test, l'opera che costituisce il campo prova diventerà parte integrante per il tratto corrispondente.

Quanto al progetto esecutivo, tutta la documentazione è già stata consegnata dall'appaltatore. Sono in corso le attività istruttorie di verifica progettuale ai sensi dell'articolo 26 del codice dei contratti pubblici (decreto legislativo n. 50 del 2016), che si concluderanno con il relativo report di verifica da parte del Raggruppamento Temporaneo d'Imprese (RTI) composto da ITS Controlli Tecnici e da Socotec Construction. Il 15 maggio scorso è stato emesso il report di verifica intermedio.

Pertanto, le attività di cantierizzazione - successive ed ulteriori rispetto ai campi di prova - interverranno solo a fronte della verifica, validazione ed approvazione del progetto esecutivo; attività queste che, in ragione dei tempi stringenti, potranno anche avvenire per stralci, assicurando così continuità alle lavorazioni.

In conclusione, evidenzio che, nel corso delle attività di verifica progettuale, viene analizzata tutta la documentazione, compresa quella concernente i profili economici dell'opera dettati dal computo metrico estimativo del progetto.

Il contratto stipulato con l'appaltatore - del valore complessivo di euro 843.014.370,17, oltre IVA - è un contratto interamente a corpo e si riferisce alla prestazione complessiva come eseguita e come dedotta dal contratto, salve le ipotesi di modifica e revisione prezzi, entrambe già previste espressamente dal contratto.

 

VALENTINA GHIO. Grazie, Presidente. Ringrazio il Sottosegretario per la risposta; ha sciolto alcuni dubbi. Del resto, essendo trascorso un po' di tempo dalla presentazione dell'interpellanza urgente, alcune indicazioni del Ministero, che mancavano al momento dell'avvio del cantiere, nel frattempo sono arrivate, come, appunto, le citate indicazioni del Ministero dell'Ambiente dell'ottemperanza delle condizioni ante operam che avevano condizionato il placet della valutazione di impatto ambientale sul progetto preliminare, anche se rimangono raccomandazioni importanti che credo sia doveroso monitorare in modo congiunto e sulle quali anche riferire.

È emerso con chiarezza che l'attività extra campi prova partirà soltanto in seguito all'approvazione del progetto esecutivo.

La preoccupazione è sempre legata al fatto che l'Autorità di sistema portuale ha annunciato la fine dei lavori per novembre 2026. Riteniamo che l'iter burrascoso che c'è stato fino ad oggi dal punto di vista gestionale richieda un monitoraggio costante, un'attenzione costante del Governo con le istituzioni del territorio e di queste con i territori.

Il cronoprogramma, come è stato detto nella risposta, è molto stretto e richiede che non ci siano ulteriori incidenti di percorso, come quelli che hanno caratterizzato la gestione fino ad oggi. Ricordiamo che la prima gara era andata deserta, poi c'era stata la nomina della commissione per procedere con la procedura negoziata senza gara, poi la scoperta dell'incompatibilità di uno dei commissari, che aveva in precedenza lavorato ad un progetto in cui era coinvolta pure un'azienda della cordata.

Infine, la nomina della nuova commissione, che si è pronunciata ad ottobre scorso con l'aggiudicazione. E adesso, a maggio, la decisione del TAR come un fulmine a ciel sereno. Sono stati diversi episodi che, nel caso di un progetto così rilevante, hanno dato qualche colpo significativo alla credibilità gestionale di chi dovrebbe realizzare l'opera più significativa del PNRR e dell'intero Paese.

Così come ci sono ancora temi non completamente definiti che riguardano il territorio, come quello della collocazione dei cassoni necessari per la costruzione dell'infrastruttura. C'è il percorso aperto con l'amministrazione di Vado Ligure, ma percorsi che devono trovare una definizione con una collocazione che non vada a caricare ulteriormente aree di città già compromesse e sulle quali i cittadini si sono espressi in modo forte e chiaro, così come il tema con la doverosa conciliazione con le attività che lavorano nelle aree interessate.

Sono tutti elementi che richiedono, credo, un rapporto costante del Governo con le istituzioni locali e un'interlocuzione costante e doverosa di queste con la città più di quanto sia accaduto fino ad oggi. Infine, e concludo, credo che un'infrastruttura così significativa e rilevante per lo sviluppo vada anche doverosamente collocata in un ragionamento strategico di sviluppo economico, di diversificazione dei modelli di sviluppo che devono conseguire per tutte le attività presenti nel porto di Genova, che dà lavoro a decine di migliaia di persone, che devono trarre il massimo vantaggio da questo percorso, devono massimizzarne le opportunità.

E anche su questo credo che occorra una riflessione più precisa di contesto e di scenario, che deve coinvolgere tavoli di valenza nazionale e locale. È un po' lo spirito con cui è nato il PNRR che deve essere rispettato, quella definizione appropriata di Next Generation che ha l'obiettivo di produrre ricadute di futuro con le opere finanziate. In conclusione, ringrazio per la risposta, siamo certi che la nostra preoccupazione per il corretto svolgimento del percorso della prima opera italiana del PNRR sia anche del Governo, non soltanto nostra, e quindi torniamo a chiedere fortemente di monitorare, passo passo, il percorso con l'Autorità di sistema portuale, con il comune di Genova, con la regione Liguria, e di riferire in Parlamento eventuali criticità in modo tempestivo.