05/06/2018
Susanna Cenni
Nardi, De Maria, Marco Di Maio, Morani, Fiano, Pellicani, Rotta, D'Alessandro, Siani, Moretto, Enrico Borghi, Cantini, Nobili, Ermini, Vazio, Serracchiani, Ciampi, Mauri, Bonomo, Sensi, Paita, De Menech, Carnevali, Rossi, Bruno Bossio, Critelli, Boccia, Andrea Romano, Pini, De Luca, Ubaldo Pagano, Carla Cantone, Quartapelle Procopio, Di Giorgi, Prestipino, Miceli, Del Barba, Gribaudo, Braga, Romina Mura, Benamati, Annibali, Berlinghieri, Incerti, Losacco, Noja, Rizzo Nervo, Verini, Viscomi, Pezzopane, Navarra
2-00002

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:

il gruppo Mercatone Uno, presente sul territorio nazionale con numerosi stabilimenti, è in amministrazione straordinaria dal 2 aprile 2015. I circa 3000 dipendenti, secondo quanto emerge da fonti stampa, sono attualmente in cassa integrazione;

in data 18 maggio 2018 è stata autorizzata dal Ministero dello sviluppo economico «la vendita dei compendi aziendali di Mercatone Uno in amministrazione straordinaria, come da istanza di aggiudicazione presentata dai Commissari Straordinari, a conclusione di una lunga e complessa procedura di vendita, che ha fatto seguito al ricevimento di sette offerte vincolanti d'acquisto». L'esito della «dismissione dei compendi aziendali – viene osservato in un a nota ufficiale – consentirà la continuità aziendale e il mantenimento di adeguati livelli occupazionali»;

in data 21 maggio 2018 i commissari straordinari di Mercatone Uno hanno illustrato in una riunione al Ministero dello sviluppo economico i contenuti dell'autorizzazione ministeriale all'aggiudicazione dei compendi aziendali relativa a 68 punti vendita, sui 74 oggetto del bando di cessione. Oltre ai 59 punti vendita attivi, sono oggetto dell'aggiudicazione anche 9 punti vendita attualmente chiusi. Sono due gli acquirenti individuati a conclusione della procedura di vendita. Shernon Holding acquisirà 55 punti vendita, oltre al marchio, alla logistica e alla sede, mentre altri 13 punti di vendita saranno acquisiti da Cosmo, gruppo nazionale operante con il marchio «Globo». L'esito della procedura di vendita permetterà secondo i commissari la «continuità aziendale e la salvaguardia di oltre 2.000 posti di lavoro»;

i commissari straordinari hanno espresso soddisfazione per la soluzione individuata in un contesto molto complesso che consentirà al gruppo Mercatone Uno di superare la grave crisi che ne aveva determinato l'insolvenza, scongiurando, così il fallimento. A seguito dell'incontro verrà dato avvio alle procedure di consultazione sindacale, al cui esito positivo è subordinata la definitiva cessione dei compendi aziendali;

il 22 maggio le associazioni sindacali hanno reso noto che le «garanzie sull'occupazione offerte dai commissari straordinari riguarderebbero 2063 dipendenti su 2745 complessivamente riferiti agli attuali punti vendita». Per i sindacati quindi per «circa 1000 lavoratori attualmente alle dipendenze del Gruppo Mercatone Uno si profila la prospettiva della disoccupazione»;

oltre infatti ai 6 punti vendita esclusi dall'aggiudicazione, emergerebbero infatti forti perplessità in particolare sui 13 stabilimenti che non manterranno il brand «Mercatone Uno»;

nei punti vendita acquisiti dal marchio «Globo» gli impegni occupazionali garantiti dalla concessionaria nel prossimo biennio produrranno una sensibile riduzione degli attuali livelli occupazionali ed il ricorso massiccio al part time;

secondo indiscrezioni sui media tali stabilimenti dovrebbero inoltre mutare radicalmente il core business con la notevole perdita di professionalità e competenze acquisite dai lavoratori negli anni;

i punti vendita acquisiti dal marchio «Globo» sono quelli ubicati nelle seguenti località:

Altopascio (provincia di Lucca);

Biella;

Castelfranco Veneto (provincia di Treviso);

Colle Val d'Elsa (provincia di Siena);

Genova;

Lucca;

Misterbianco (provincia di Catania);

Palermo;

Parma;

Pieve Fissiraga (provincia di Lodi);

Tavernerio (provincia di Como);

Castelfranco Emilia (provincia di Modena);

Cerasolo di Coriano (provincia di Rimini);

i lavoratori degli stabilimenti sopracitati hanno già attuato scioperi e forme di protesta, mentre gli enti territoriali interessati hanno sollecitato regioni, ministeri e istituzioni competenti a mettere in campo iniziative urgenti ed efficaci per salvaguardare professionalità e livelli occupazionali;

lunedì 28 maggio 2018 nel punto vendita di Colle Val d'Elsa, in conseguenza di una messa in vendita promozionale di tutta la merce al 70 per cento, con probabile intento di svuotamento dei magazzini, i dipendenti preoccupati anche per la mancanza di informazioni in merito, hanno attuato una immediata mobilitazione e risultano tuttora in sciopero a tutela del loro posto di lavoro –:

quale siano, al di là dei numeri resi noti al tavolo presso il Ministero dello sviluppo economico, della trattativa e della vendita dei compendi aziendali citati in premessa, e le garanzie di rispetto dei profili professionali in un quadro di possibile mutamento merceologico delle attività;

se i piani industriali dei soggetti acquirenti, ed in particolare del gruppo Cosmo Spa, consentiranno la continuità degli attuali livelli occupazionali, delle competenze e delle professionalità acquisite, e quali margini esistano per rivedere ed accrescere le ipotesi di riassunzione;

quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo, anche di concerto con le amministrazioni locali e regionali interessate, al fine di sostenere il reddito e la ricollocazione occupazionale dei dipendenti che verrebbero messi in mobilità con la chiusura della procedura di amministrazione straordinaria del gruppo Mercatone Uno.

 

Seduta del 20 luglio 2018: illustrazione e replica di Susanna Cenni, risposta del sottosegretario per lo Sviluppo economico, Andrea Cioffi

Susanna Cenni: Presidente, mi riservo di intervenire, anche perché da quando ho depositato l'interpellanza ad oggi si sono manifestate diverse novità.

Ma parto dall'inizio. Il gruppo Mercatone Uno è presente sul territorio nazionale con numerosi stabilimenti, ed è in amministrazione straordinaria dal 2 aprile 2015. I circa 3 mila dipendenti, secondo quanto è noto anche da fonti di stampa, sono attualmente in cassa integrazione straordinaria. Dopo una lunghissima vicissitudine, il 18 maggio 2018 è stata autorizzata dal Ministero per lo sviluppo economico la vendita dei compendi aziendali di Mercatone Uno in amministrazione straordinaria, come da istanza di aggiudicazione presentata dai commissari straordinari, a conclusione di una lunga procedura di vendita, che ha fatto seguito al ricevimento di sette offerte vincolanti d'acquisto.

Il 21 maggio 2018 i commissari straordinari di Mercatone Uno hanno illustrato in una riunione al Ministero dello sviluppo economico i contenuti dell'autorizzazione ministeriale all'aggiudicazione dei compendi aziendali, relativa a 68 punti vendita sui 74 oggetto del bando di cessione. Oltre ai 59 punti-vendita attivi, sono oggetto dell'aggiudicazione anche 9 punti vendita attualmente chiusi. Gli acquirenti individuati sono due: Shernon Holding, che acquisirà 55 punti vendita oltre al marchio, alla logistica e alla sede, mentre altri 13 punti vendita saranno acquisiti da Cosmo, gruppo nazionale operante con il marchio Globo. L'esito della procedura di vendita permetterà (almeno questo secondo i commissari) la continuità aziendale e la salvaguardia di oltre 2 mila posti di lavoro.

E allora passo un attimo ai numeri, perché il 22 maggio le organizzazioni sindacali hanno reso noto che le garanzie sull'occupazione offerte dai commissari straordinari riguarderebbero 2.063 dipendenti sui 2.745: quindi in sostanza circa mille lavoratori in origine alle dipendenze del gruppo Mercatone Uno si troverebbero in una situazione di possibile disoccupazione. Ora, nei punti vendita acquisiti dal marchio Globo su cui concentro la mia interpellanza, gli impegni occupazionali garantiti dalla concessionaria produrranno una sensibile riduzione degli attuali livelli di occupazione, e ovviamente un ricorso massiccio - questo anche secondo quanto poi è stabilito dall'accordo raggiunto - al part-time. Sempre secondo indiscrezioni, si profilerebbe nella riorganizzazione anche una perdita di professionalità abbastanza consistente: io vorrei ricordare che in molti di questi punti vendita sono presenti professionalità molto alte acquisite dai lavoratori negli anni, con curricula molto qualificati nella vendita, nel disegno CAD, nella gestione del riordino e della logistica e così via.

Allora, in sintesi: dopo questi passaggi a Colle Val d'Elsa in modo particolare, nel mio territorio, c'è stato un presidio molto impegnativo, concluso soltanto nei giorni scorsi dopo la firma dell'accordo sindacale. Io ho visitato spesso questo presidio, ho parlato a lungo con i lavoratori, lo hanno fatto anche altri colleghi di altre forze politiche, lo hanno fatto le istituzioni; e devo dire che se qualche passo in avanti è stato raggiunto è anche per la determinazione e il coraggio di questi lavoratori, che non hanno mai consentito che si abbassassero le luci su questa vicenda.

Il 1°, il 22 e il 29 giugno ci sono stati passaggi e momenti di confronto molto importanti tra le organizzazioni sindacali e gli acquirenti, è stato raggiunto un impegno e sottoscritto un accordo che stabilisce anche alcuni criteri per il rientro di una parte dei lavoratori. Restano però aperti alcuni punti, su cui è necessario capire qual è l'intenzione anche del Governo rispetto a una vigilanza su questo accordo.

Il 5 luglio è stato sottoscritto l'accordo: sui 13 punti vendita, dove in origine lavoravano 566 persone, c'è un impegno a riassumerne 285. Nei prossimi giorni ci sarà anche una selezione su coloro che rientreranno e coloro che non lo faranno.

Come ho già detto, la cassa integrazione in essere ci sarà fino al 13 gennaio del 2019, dopodiché non sappiamo cosa accadrà. Nell'accordo si parla di investimenti da parte di Cosmo Spa per 35-40 milioni nei prossimi due anni e c'è un impegno generico su cui chiederei attenzione del Governo, un impegno generico circa il possibile ampliamento delle autorizzazioni ad oggi in essere per procacciare e ricercare ulteriori partner in alcuni punti vendita.

Vorrei ricordare – e mi avvio a concludere – che attorno ai lavoratori del Mercatone Uno di Colle Val d'Elsa c'è stata, in queste settimane, durante il presidio, tanta solidarietà; lo hanno fatto i sindaci dei territori interessati, si è insediato un tavolo regionale che ha recuperato alcuni impegni e che si è impegnato anche sul piano della formazione per il futuro, se ci saranno ulteriori sviluppi, c'è stata la politica, lo hanno fatto tutte le forze politiche, ci sono stati tantissimi cittadini accanto a questi lavoratori, una pagina che io credo valga la pena di ricordare anche in quest'Aula.

I lavoratori hanno fatto molto, come dicevo, per tenere alta l'attenzione e lo hanno fatto sui social, lo hanno fatto in mille modi, ci sono state iniziative dei media locali che diffondono i curricula dei lavoratori, persone, come vi dicevo, formate e preparate.

Ecco, non c'è nessuno fra questi lavoratori che chiede assistenza; difendono il loro posto di lavoro, difendono la loro dignità e credo che sia il volto bello di chi, in questo Paese, non si arrende.

E' per questo che sono a chiedere al Governo quali siano, al di là dei numeri depositati presso il tavolo al Ministero, i contenuti dell'accordo raggiunto qualche settimana fa, lo stato della trattativa e i possibili sviluppi rispetto a questa vicenda, se i piani industriali dei soggetti acquirenti, in particolare il gruppo Cosmo Spa, consentiranno la continuità degli attuali livelli occupazionali, delle competenze e delle professionalità acquisite dai lavoratori e quali margini esistono per rivedere quei numeri scritti nell'accordo, infine, quali iniziative il Ministero intenda assumere, anche di concerto con le regioni e le amministrazioni comunali coinvolte, al fine di sostenere la ricollocazione occupazionale dei dipendenti che rimarrebbero fuori dal possibile accordo. Quindi, vorrei sapere anche se il Governo vigilerà sugli impegni, forse un po' più generici e meno stringenti, contenuti nell'accordo.

 

Andrea Cioffi, Sottosegretario di Stato per lo Sviluppo economico. Presidente, rispondiamo a questa interpellanza sulla situazione del Mercatone Uno, avendolo già fatto la settimana scorsa, in una interrogazione che riguardava lo stesso tema. Ovviamente, il Governo seguirà attentamente la vicenda. Poiché adesso entriamo nel dettaglio, il Governo ovviamente seguirà attentamente la vicenda, perché lo scopo principale è fare in modo che le persone che lavorano trovino lavoro, quindi è banale persino dirlo, ma insomma volevo rassicurare su questo.

Quindi, informiamo sugli avvenimenti del gruppo, anche se sono stati già molto ricordati. La procedura è stata aperta il 7 aprile 2015, sono stati nominati i commissari straordinari, sono sei le procedure contestualmente ammesse alla procedura. Il tribunale di Bologna ha accertato l'insolvenza della società nel periodo 8-10 aprile 2015, nel gennaio 2016 è stato autorizzato il programma predisposto dai commissari, secondo l'indirizzo della cessione dei complessi aziendali per le sei società.

Con riferimento alla procedura di cessione svolta in esecuzione del programma approvato, vorrei evidenziare in primo luogo che la vendita dell'attività aziendale Mercatone Uno si è rilevata particolarmente sofferta a causa della debolissima risposta da parte del mercato. È stato, infatti, necessario svolgere tre successivi esperimenti di vendite, che hanno impegnato la procedura dal giugno 2016 al maggio 2018, come è stato anche ricordato.

Le attività svolte hanno riguardato tutta una serie di punti. Già nel giugno 2016 è stato autorizzato il primo procedimento di vendita, avente a oggetto la vendita in blocco dell'intero perimetro di vendita costituito da 61 punti vendita operativi (58 operativi, più 3 punti vendita in corso di riattivazione) e 18 punti vendita non operativi, unitamente ai relativi immobili, ove di proprietà del gruppo, oltre al marchio Mercatone Uno, alla sede operativa di Imola e ad altri servizi.

Il disciplinare di vendita prevedeva l'accettazione di offerte non inferiori al prezzo di 280 milioni di euro, come risulta dalla perizia di stima reddituale, ma non sono pervenute offerte.

Con successivo provvedimento del 10 febbraio 2017, è stato autorizzato l'avvio di un secondo esperimento di vendita, con modalità più flessibili rispetto al primo, in grado di permettere anche la presentazione di offerte non riguardanti l'intero perimetro definito con il programma di cessione.

Allo scadere del termine, che era il 16 giugno 2017, sono pervenute tre proposte, non conformi alle prescrizioni del bando di gara.

Infine, in seguito alle autorizzazioni ministeriali dell'11 luglio 2017 e del 10 novembre 2017, i commissari hanno dato avvio a un terzo esperimento di vendita a trattativa privata, a conclusione del quale sono pervenute, alla scadenza prevista in data 14 dicembre 2017, offerte da parte di una serie di società, alcune delle quali sono state anche ricordate.

Come previsto dal disciplinare di gara, sono state avviate ulteriori trattative con gli offerenti, al fine di ottimizzare le offerte ricevute e le combinazioni tra le stesse.

All'esito delle predette trattative, nel corso dei mesi di marzo e aprile 2018, i commissari hanno proceduto alla valutazione delle offerte e all'attribuzione dei punteggi alle singole offerte pervenute, predisponendo una graduatoria complessiva e hanno quindi formalizzato istanza per l'aggiudicazione, ritenendo preferibile, tra le possibili opzioni per la cessione dei complessi aziendali, lo scenario della continuità aziendale combinato con la vendita frazionata, componendo l'offerta migliore per la vendita unitaria alla Shernon, con 65,3 punti, e quella migliore per il perimetro residuale alla Cosmo, con 79,8 punti, che sono le due aziende che sono state ricordate.

In particolare, tale combinazione ha consentito di raggiungere la ricollocazione del maggior numero di punti vendita, a fronte di un corrispettivo complessivamente di 83 milioni di euro e il mantenimento di 2.063 posti di lavoro, come, peraltro, è stato ricordato.

Nello specifico, informo che l'offerta della Cosmo Spa prevede l'acquisizione di 13 punti vendita (per sei dei quali anche le mura), e il mantenimento di 196 dipendenti (di cui 144 in full time e 52 in part-time) su 566 occupati nel perimetro. Quindi, c'è un delta negativo di 370.

Il Piano economico e finanziario, insieme al piano industriale, del gruppo Cosmo mostra che la società è in grado, con il capitale proprio, di finanziare sia l'acquisizione del ramo aziendale di pertinenza Mercatone Uno sia gli investimenti necessari al re-layout dei punti vendita oggetto di offerta.

Dal lato degli investimenti, il piano in questione prevede di impegnare per il 2018-2021 risorse pari a circa 51,2 milioni. D'altro canto, la scelta dei commissari è apparsa obbligata, in assenza di soluzioni alternative che potessero garantire i risultati reddituali, occupazionali e patrimoniali migliori di quelli raggiunti all'esito della procedura.

Con provvedimento in data 17 maggio 2018, previo parere favorevole del Comitato di sorveglianza, è stata autorizzata la vendita e, conseguentemente, sono state avviate le consultazioni sindacali ex articoli 63 e 47 della legge 428 del 1990.

Dette consultazioni sindacali si sono concluse positivamente, e precisamente: per la Shernon Holding Srl (in data 29 giugno ultimo scorso), l'accordo sindacale relativo al perimetro di cessione composto da 55 punti vendita, di cui 8 attualmente sospesi, distribuiti su tutto il territorio nazionale, nonché dalla sede di Imola e dalle società di logistica, servizi, trading e acquisiti, prevede la salvaguardia di 2.019 posti di lavoro, con un miglioramento, rispetto all'offerta vincolante che era di 1.867 unità, di 152 lavoratori sui 2.179 presenti nel perimetro di cessione.

Per i lavoratori che, all'atto dell'acquisizione, non passeranno alle dipendenze della Shernon Holding Srl, che sono 160, è riconosciuta un'estensione a 36 mesi, rispetto ai 12 previsti dall'articolo 47, comma 6, della legge n. 428 del 1990, consistente nel diritto di precedenza nelle assunzioni che la concessionaria effettuerà entro tre anni dalla data di trasferimento.

Shernon Holding Srl ha altresì formulato una previsione di assunzione di ulteriori 300 lavoratori nei prossimi 48 mesi.

Per quel che riguarda Cosmo, l'accordo sindacale, relativo al perimetro di cessione, composto da tredici punti vendita, prevede la salvaguardia di 285 posti di lavoro, con un miglioramento, rispetto all'offerta vincolante (196 unità), di 89 lavoratori sui 566 presenti nel perimetro di cessione.

Anche per i lavoratori, che, all'atto dell'acquisizione, non passeranno alle dipendenze della Cosmo Spa, che sono 281, è riconosciuto il diritto di precedenza nelle assunzioni che la cessionaria effettuerà entro dodici mesi dalla data di trasferimento e di 24 mesi per i lavoratori che saranno assunti da terzi locatari di spazi all'interno dei punti vendita del perimetro.

Cosmo Spa ha altresì formulato una previsione di assunzione da parte di terzi locatari di spazi all'interno dei punti vendita del perimetro di circa 100 lavoratori nei prossimi 24 mesi.

Per quel che riguarda il punto vendita di Colle Val d'Elsa, rientrante nel perimetro di cessione di Cosmo, la trattativa sindacale ha portato ad un miglioramento relativo al numero di posti dei lavoratori, che sono aumentati da 21 a 31 unità. Sono stati pertanto complessivamente tutelati nell'immediato 2.304 lavoratori sui 3.049 in forza alle società in amministrazione straordinaria, che potrebbero salire, in forza delle ulteriori disponibilità manifestate in sede di accordo sindacale da entrambe le società aggiudicatarie, a 2.704 posti di lavoro, che sono pari a circa il 95,90 per cento del totale attualmente occupato nelle varie aziende sottoposte a procedura di amministrazione straordinaria.

La prosecuzione dell'esercizio dell'impresa da parte del commissario straordinario, autorizzato dal MISE fino al 13 gennaio 2019, come è stato anche ricordato, data di scadenza del programma di cessione, consentirà di dar corso alle ulteriori dismissioni, volte anche a trovare una soluzione occupazionale per i lavoratori non ricompresi nei perimetri di cessione che, sino a tale data, potranno usufruire della cassa integrazione straordinaria.

Sono già stati avviati contatti con l'Anpal, che è l'Agenzia nazionale per le politiche del lavoro, per favorire la ricollocazione di questi lavoratori e a tal fine, per il 25 luglio prossimo, è stata convocata dal Ministero dello Sviluppo economico una riunione plenaria con tutte le regioni interessate. Il Ministero dello Sviluppo economico seguirà comunque in modo attento l'evoluzione di questa vicenda, rendendosi disponibile sin da ora ad aggiornare il Parlamento sui futuri sviluppi, tenuto conto della primaria esigenza di salvaguardare la continuità dei livelli occupazionali, nonché le competenze acquisite nel tempo dai lavoratori, come sono state ricordate anche dall'onorevole interpellante.

 

Susanna Cenni: Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario e mi ritengo almeno in parte soddisfatta della risposta. Mi permetta però di svolgere un paio di considerazioni. La prima è che non è banale assolutamente e non è scontato che si dica di seguire le vertenze, in parte perché nella storia del nostro Paese non sempre è avvenuto ed anche perché possono purtroppo capitare situazioni - mi sento di citare per esempio la Tmm di Pontedera, in cui le maestranze nemmeno si presentano ai tavoli convocati dal Ministero. Quindi, non è banale, ma è complicato. Prendo sul serio quello che lei ha detto e mi auguro davvero che il Ministero segua questa vicenda.

La seconda raccomandazione e considerazione che mi sento di fare è questa: i due acquirenti sono molto diversi e sappiamo che uno degli acquirenti non avrà il marchio e quindi sarà un nuovo marchio quello che aprirà i negozi che sono stati acquisiti e relativamente a questa parte, soprattutto quella acquisita da Cosmo, è probabilissimo, quasi certo, un cambio totale dal punto di vista merceologico. E qui c'è un tema che riguarda i lavoratori: questi lavoratori, altamente formati, abituati a gestire arredamenti di uffici e abitazioni, a disegnare questi scenari di arredamento probabilmente verranno riassunti per vendere abbigliamento e scarpe e quindi c'è un tema davvero che io credo vada seguito nei tempi che verranno. Raccolgo positivamente la notizia che lei ci ha dato del 25 luglio, quindi della riunione con le regioni, che credo sarà utile anche per mettere in campo provvedimenti, atti e programmi per quanto riguarda gli interventi di carattere formativo, ma mi sento anche di sottolineare che sarà importante anche una regia con le amministrazioni comunali. Alcuni sindaci, nell'ipotesi di nuove autorizzazioni e di nuovi partner in partecipazione con Cosmo, si sono dichiarati pronti a favorire semplificazioni per le autorizzazioni da porre in essere.

Quindi, sarà importante - diciamo - che ci sia una regia istituzionale complessiva, però io e altri colleghi vigileremo affinché gli impegni che vi siete assunti vengano realmente rispettati. Grazie ancora.