10/02/2015
Sabrina Capozzolo
Tino Iannuzzi, D'Incecco, Borghi, Sgambato, Capone, Ragosta, Valiante, Donati, Morani, Dallai, Benamati, Migliore, Famiglietti, Cardinale, Rostan, Fregolent, Pastorino, Tartaglione, Zardini, Sani, Paris, Impegno, Capodicasa, Braga, Barbanti, Pisano, Carra, Covello, Grassi, Fiorio, Oliverio, Salvatore Piccolo.
2-00837

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che: 
in data 31 gennaio 2015, a causa del maltempo il fiume Sele ha esondato per l'ennesima volta, allagando la piana del territorio salernitano da cui prende il nome, determinando l'allagamento di centinaia di abitazioni e la conseguente evacuazione degli abitanti, danni ingenti alle infrastrutture, al patrimonio storico-artistico nonché alle attività agricole e zootecniche presenti che prefigurano risarcimenti per un importo pari a svariati milioni di euro; 
l'esondazione rappresenta l'ennesimo disastro annunciato per il quale i costi di risarcimento e per riparare i danni saranno sicuramente maggiori rispetto a quelli che dovevano essere impegnati per le necessarie attività di prevenzione, mitigazione e manutenzione da predisporre con urgenza dopo le esondazioni già avvenute nel 2010 e successivamente nel 2013; 
le cause principali dell'esondazione sono sicuramente da ricercare nella mancata manutenzione dell'alveo del fiume, nella presenza di detriti, tronchi di albero e materiali vari, che impediscono il regolare deflusso delle acque fluviali, nonché nell'innalzamento dell'alveo del fiume che in alcuni punti ha raggiunto il livello degli argini i quali si presentano privi di manutenzione e con diverse rotture dovute a eventi franosi e all'insediamento di tane di volpe e di nutria; 
è sempre più urgente intervenire con opere di ripristino della officiosità del corso d'acqua principale e di quelli secondari, prendendo atto che a nulla sono serviti gli appelli più volte rivolti alle autorità territoriali competenti affinché si provvedesse, con urgenza, a risolvere gli annosi problemi, degli argini e dell'alveo del fiume, non ultima, la missiva indirizzata al prefetto di Salerno e alla protezione civile della provincia di Salerno nell'ottobre 2014; 
a marzo 2014 da notizie di stampa si era appreso dello stanziamento di 1.200.000 euro di fondi, ottenuti per l'alluvione del Sele volti al rafforzamento degli argini del rio Ciorlitto, importante affluente che contribuisce ad alimentare le cause degli eventi alluvionali alla confluenza con il Sele, dell'inizio del piano di monitoraggio e dell’iter amministrativo della gara per l'affidamento dei lavori; 
dal sito istituzionale del Consorzio bonifica Paestum si apprende la pubblicazione di una aggiudicazione definitiva del «Primo stralcio urgente dei lavori per il ripristino arginale del Rio Ciorlitto – Rio La Lama e sistemazione affluente collettore acque Salse per prevenire l'allagamento della frazione Gromola del Comune di Capaccio (SA)», ma non risultano disponibili i documenti originali nonché la data di scadenza; 
nella legge di stabilità 2015 il Fondo per le emergenze nazionali (cap. 7441) che disponeva di 140 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2015-2017 è stato ulteriormente finanziato con una quota di 60 milioni di euro, rimanendo tali risorse acquisite al bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri nell'anno 2015 –: 
se si ritenga urgente procedere ad acquisire ogni utile informazione per conoscere con certezza lo stato di attuazione del piano di monitoraggio del fiume Sele, al fine di procedere con la massima urgenza, all'attuazione del progetto relativo agli interventi di asportazione di materiali dall'alveo del fiume e alle attività di manutenzione straordinaria delle sponde ripariali e degli argini; 
se l'amministrazione regionale abbia proceduto alla richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza, dato il continuo verificarsi di esondazioni e allagamenti che continuano a creare gravi difficoltà e disagi alle popolazioni e alle attività economiche del territorio del bacino del fiume Sele; 
se si ritenga necessario, affinché si eviti una nuova catastrofe annunciata, procedere a finanziare con le risorse afferenti al Fondo per le emergenze nazionali, fermo restando quanto previsto dalle finalità e dalle norme tecniche dei piani di bacino, le opere di ripristino della officiosità del corso d'acqua del fiume Sele e dei suoi affluenti, comprendenti la rimozione di materiali litoidi dagli alvei, ma anche la manutenzione e il consolidamento degli argini, la pulizia e la rinaturalizzazione delle sponde fluviali; 
se si ritenga necessario, al fine di interrompere l'ingiustificata inerzia amministrativa e recuperare le risorse finanziarie non impiegate, provvedere per il tramite della struttura tecnica di missione costituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri al recupero dei fondi non spesi e avviare con urgenza gli interventi necessari nonché quelli previsti dagli strumenti di pianificazione e programmazione vigenti. 

Seduta del 27 febbraio 2015

Illustrazione e replica di Sabrina Capozzolo, risposta del governo di Silvia Velo, sottosegretario per l'ambiente del territorio  e del mare.

Illustrazione

Grazie Presidente, onorevoli colleghi, onorevole sottosegretaria Velo, in data 31 gennaio 2015, a causa del maltempo il fiume Sele ha esondato per l'ennesima volta, allagando la piana del territorio salernitano da cui prende il nome, determinando l'allagamento di centinaia di abitazioni e la conseguente evacuazione degli abitati. Si sono registrati danni ingenti alle infrastrutture, al patrimonio storico-artistico nonché alle attività agricole e zootecniche presenti che prefigurano risarcimenti per un importo pari a svariati milioni di euro. L'esondazione rappresenta l'ennesimo disastro annunciato per il quale i costi di risarcimento e per riparare i danni saranno sicuramente maggiori rispetto a quelli che dovevano essere impegnati per le necessarie attività di prevenzione, mitigazione e manutenzione da predisporre con urgenza dopo le esondazioni già avvenute nel 2010 e successivamente nel 2013. Le cause principali dell'esondazione sono sicuramente da ricercare nella mancata manutenzione dell'alveo del fiume, nella presenza di detriti, tronchi di albero e materiali vari, che impediscono il regolare deflusso delle acque fluviali, nonché nell'innalzamento dell'alveo del fiume, che in alcuni punti ha raggiunto il livello degli argini, i quali si presentano privi di manutenzione e con diverse rotture dovute ad eventi franosi e all'insediamento di tane di volpe e di nutria. È sempre più urgente intervenire con opere di ripristino dell'officiosità del corso d'acqua principale e di quelli secondari, prendendo atto che a nulla sono serviti gli appelli più volte rivolti alle autorità territoriali competenti affinché si provvedesse, con urgenza, a risolvere gli annosi problemi degli argini e dell'alveo del fiume, non ultima, la missiva indirizzata al prefetto di Salerno e alla protezione civile della provincia di Salerno nell'ottobre 2014. ripristino arginale del Rio Ciorlitto – Rio La Lama e sistemazione affluente collettore acque Salse per prevenire l'allagamento della frazione Gromola del Comune di Capaccio», ma non risultano disponibili i documenti originali, nonché la data di scadenza. 
  Nella legge di stabilità 2015 il Fondo per le emergenze nazionali, che disponeva di 140 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2015-2017, è stato ulteriormente finanziato con una quota di 60 milioni di euro, rimanendo tali risorse acquisite al bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri nell'anno 2015. 
  Chiedo se si ritenga urgente procedere ad acquisire ogni utile informazione per conoscere con certezza lo stato di attuazione del piano di monitoraggio del fiume Sele, al fine di procedere, con la massima urgenza, all'attuazione del progetto relativo agli interventi di asportazione di materiali dall'alveo del fiume e alle attività di manutenzione straordinaria delle sponde ripariali e degli argini e se l'amministrazione regionale abbia proceduto alla richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza, dato il continuo verificarsi di esondazioni e allagamenti che continuano a creare gravi difficoltà e disagi alle popolazioni e alle attività economiche del territorio del bacino del fiume Sele. Chiediamo, inoltre, se si ritenga necessario, affinché si eviti una nuova catastrofe annunciata, procedere a finanziare con le risorse afferenti al Fondo per le emergenze nazionali, fermo restando quanto previsto dalle finalità e dalle norme tecniche dei piani di bacino, le opere di ripristino dell'officiosità del corso d'acqua del fiume Sele e dei suoi affluenti, comprendenti la rimozione di materiali litoidi dagli alvei, ma anche la manutenzione e il consolidamento degli argini, la pulizia e la rinaturalizzazione delle sponde fluviali. 
  Infine, chiediamo se si ritenga necessario, al fine di interrompere l'ingiustificata inerzia amministrativa e recuperare le risorse finanziarie non impiegate, provvedere, per il tramite della struttura tecnica di missione costituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, al recupero dei fondi non spesi e avviare con urgenza gli interventi da tempo attesi.

Risposta del goiverno

Signor Presidente, il bacino del Sele il 31 gennaio 2015 è stato interessato, come ricordava la collega, da una pioggia areale di circa 30 millimetri, che si è andata a sommare a quella caduta nei giorni precedenti, con massimi precipitativi anche di 250 millimetri. 
  Tali precipitazioni sono risultate significative e tali da causare incrementi notevoli sul reticolo principale e secondario del bacino dello stesso fiume con innalzamenti delle sezioni monitorate anche al di sopra della terza soglia di guardia. 
  Per tali eventi, non risulta, tuttavia, ancora formulata dalla regione Campania alcuna richiesta di deliberazione dello stato di emergenza, ex articolo 5 della legge n. 225 del 1992, e, conseguentemente, non è, allo stato, possibile utilizzare le risorse afferenti al Fondo per le emergenze nazionali. Anche qualora l'eventuale richiesta dovesse essere presentata e andare a buon fine, è stato precisato dal Dipartimento della protezione civile nazionale che potrebbero essere finanziati con il predetto Fondo soltanto le iniziative concernenti la realizzazione di interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo strettamenteconnesso all'evento, comunque finalizzate prioritariamente alla tutela della pubblica e privata incolumità. 
  Per quanto attiene all'attivazione del Fondo nazionale per i danni causati alle produzioni agricole ed alle relative infrastrutture da eccezionali attività atmosferiche, la regione ha fatto conoscere di stare predisponendo l'istruttoria volta alla adozione della pertinente delibera di giunta da inoltrare al competente Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. In ogni caso, l'assessore alla protezione civile della regione Campania ha annunciato, lo scorso 11 febbraio, la deliberazione di un finanziamento di interventi urgenti per un milione di euro a carico delle risorse regionali per far fronte alle emergenze idrogeologiche che si sono determinate nel corso delle abbondanti precipitazioni, tra i quali se ne segnalano alcuni che interessano, appunto, il bacino del Sele, finalizzati alla messa in sicurezza dei cittadini e ad assicurare l primo ripristino strutturale del reticolo idrografico principale e secondario, unitamente alle relative opere funzionali. 
  Si precisa, in ultimo, che oltre all'accelerazione degli interventi relativi alle precedenti programmazioni e all'attività volta al recupero delle risorse concernenti i progetti non realizzati e non più attuali, secondo le vigenti disposizioni di legge, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e la struttura di missione contro il dissesto idrogeologico stanno lavorando alla messa a punto della nuova programmazione, che sarà fondata sulla predisposizione nel breve termine di un piano di finanziamento straordinario per interventi urgenti di mitigazione del rischio idrogeologico per oltre 1 miliardo di euro, che si prevede di prossima conclusione, e per il più generale Piano nazionale per la mitigazione del dissesto idrogeologico 2015-2020 per tutto il territorio nazionale per circa 7 miliardi di euro.

Replica

 Signor Presidente, io ringrazio il sottosegretario Velo, ovviamente non sono soddisfatta, in quanto questo non permette sicuramente la risoluzione del problema e, quindi, lascia la comunità, che oggi è colpita da queste difficoltà, nelle stesse condizioni. Ma, per la prima volta, finalmente è chiaro che le responsabilità sono tutte in capo alla regione Campania. Quindi mi auguro che si possa assumere le responsabilità effettivamente e porre rimedio perché, oltre a quelli che possono essere gli appuntamenti elettorali, c’è la vita della gente che andrebbe considerata molto prima che nel momento in cui si va semplicemente a chiedere un voto. Quindi mi auguro che si riesca a risolvere il problema e ringrazio il Governo. 
  A marzo 2014, da notizie di stampa, si era appreso dello stanziamento di fondi, ottenuti per l'alluvione del Sele volti al rafforzamento degli argini del rio Ciorlitto, importante affluente che contribuisce ad alimentare le cause degli eventi alluvionali alla confluenza con il Sele, dell'inizio del piano di monitoraggio e dell'iter amministrativo della gara per l'affidamento dei lavori. Dal sito istituzionale del Consorzio bonifica Paestum si apprende la pubblicazione di una aggiudicazione definitiva del «Primo stralcio urgente dei lavori per il