23/11/2016
Irene Manzi
Carrescia, Lodolini, Mauri, Narduolo, Zardini, Carloni, Marchetti, Richetti, Malpezzi, Lacquaniti, Rampi, Morani, D'Arienzo, Miccoli, Tino Iannuzzi, Carocci, Coccia, Gadda, Fragomeli, Lattuca, D'Ottavio, Ascani, Mariano, Lenzi, Cinzia Maria Fontana, Marroni, Patriarca, Verini, Tidei, Magorno, Rostan, Giuditta Pini
2-01546

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che: 
è di qualche settimana fa la notizia del fallimento della Tombolini Industrie, storica azienda di abbigliamento con sede ad Urbisaglia in provincia di Macerata, ma conosciuta in tutto il mondo per i suoi capi di altissimo pregio; 
la sentenza emessa dal giudice del tribunale di Macerata verte su un'istanza dell'Inps che, quale creditore dell'azienda, ha richiesto il pagamento immediato di un credito che invece, secondo i responsabili dell'azienda, era già stato rateizzato, grazie ad un accordo raggiunto con Equitalia; 
la decisione del tribunale di Macerata è stata una vera e propria sorpresa per i dirigenti della società, intenzionati a presentare un'istanza di sospensiva della sentenza, chiedendo di poter proseguire l'attività e ad impugnare il provvedimento di fallimento, in quanto secondo gli stessi, l'intervenuta rateizzazione del credito con la concessionaria Equitalia, avrebbe eliminato il presupposto della dichiarazione di fallimento e, cioè, l'esistenza di un debito scaduto; 
l'interruzione dell'attività è avvenuta nel periodo di massima produzione industriale della Tombolini, con ordini da dover consegnare, fornitori da dovere tutelare, dipendenti che rischiano il posto di lavoro e il rischio di perdita di immagine da parte di un'azienda che, da oltre 50 anni, opera nel settore dell'abbigliamento ed è conosciuta in tutto il mondo per i suoi prodotti raffinati e pregiati;
forti sono le preoccupazioni soprattutto per le sorti dei circa 150 lavoratori che da anni lavorano per lo storico marchio marchigiano e che già stanno vivendo momenti duri e difficili, a causa dei recenti eventi sismici che, in molti casi, hanno danneggiato o distrutto le loro abitazioni e colpito le loro famiglie; 
grande sensibilità per le sorti dei lavoratori e collaborazione è stata dimostrata dalle istituzioni locali e regionali che, insieme alle sigle sindacali interessate, pur nel rispetto dell’iter che la legge prevede in questi casi, condividono la necessità che l'azienda riprenda quanto prima a lavorare, sia per dare respiro ai dipendenti e sia per permettere alla stessa di soddisfare le richieste dei fornitori e dei clienti –: 
se e quali iniziative di competenza il Governo intenda intraprendere, alla luce dei fatti descritti, pur nel rispetto dell’iter giudiziario in corso, per addivenire ad un epilogo positivo della vicenda e salvaguardare le sorti dei lavoratori, spesso appartenenti a famiglie terremotate e degli attori a vario titolo coinvolti nella crisi della Tombolini Industrie.