19/03/2015
Liliana Ventricelli
Ribaudo, Culotta, Rostan, Minnucci, Ginefra, Borghi, Gribaudo, Iacono, Franco Cassano, Capone,Michele Bordo, Mariano, Camani, Pelillo, Giuditta Pini, Raciti, Rocchi, Malpezzi, Rotta, Taricco, Zappulla, Albanella, Prina, Paolo Rossi, Moscatt, Rampi, Scanu, Marantelli, Orfini, Crimì, Venittelli, Antezza, Grassi, Massa, Zanin, Losacco, Boccuzzi
2-00904

Per sapere – premesso che: 
nella seduta n. 59 del 24 luglio 2013 della Camera dei deputati, è stata depositata interrogazione a risposta in commissione (5/00757) rivolta al Ministro dell'interno, allo stato inesitata: oggetto della interrogazione la segnalazione di una preoccupante escalation di episodi criminosi, e in particolare atti intimidatori, posti in essere con diverse modalità, che hanno riguardato in modo diffuso la provincia di Bari; 
nei mesi a seguire alto è stato lo stato d'allarme e sempre vigile l'interesse, così come la richiesta da parte dei parlamentari interessati nel voler prendere contatti con i vertici delle forze dell'ordine impegnate nel provare ad arginare una nuova ondata di criminalità sempre più cruenta e preoccupantemente attiva; 
il 4 marzo 2015 nella città di Altamura in provincia di Bari, si è verificato un atto gravissimo ripreso da tutti i media nazionali; otto ragazzi, tutti di età compresa tra i 22 e i 26 anni, sono rimasti feriti nell'esplosione di una bomba carta avvenuta intorno all'una di notte nella sala giochi Green Table in largo Nitti. Gli investigatori, dopo i primi rilievi, hanno concluso che potrebbe trattarsi di un avvertimento della malavita locale; 
uno dei quattro ragazzi è tutt'ora ricoverato in fin di vita in ospedale; un altro è stato sottoposto ad intervento chirurgico per estrarre delle schegge dalla milza e in regione paravertebrale, le sue condizioni sono stabili; un terzo ragazzo ha riportato una contusione polmonare e una vasta ferita da ritenzione di corpo metallico a livello toracico, la sua prognosi è di trenta giorni; la quarta vittima dell'attentato ha numerose schegge conficcate nel braccio e a livello osseo, è stato operato per la loro estrazione e la sua prognosi è di 30 giorni; la quinta vittima ha riportato una frattura scomposta e frammentata della mandibola con una vasta ferita a livello della guancia; il sesto ragazzo, tra i più gravi, è ancora ricoverato in fin di vita al Policlinico con gravissime ferite alla testa dovute ad alcune schegge rimaste conficcate; 
nonostante le indagini proseguano, non si conosce ancora l'esatta dinamica degli accadimenti e il movente dell'attentato, anche se gli investigatori non escludono che possa essersi trattato di un atto intimidatorio legato al racket delle estorsioni. Vista la gravità del fatto criminale il prefetto di Bari, Antonio Nunziante, ha convocato un vertice con le forze dell'ordine e la magistratura, al quale ha partecipato anche il sindaco di Altamura, per fare il punto della situazione e decidere strategie da adottare –: 
se siano state avviate indagini con riguardo a quanto descritto in premessa; 
se non sia il caso di provvedere a garantire unità aggiuntive a quelle che già operano attualmente sul territorio; 
se si sia al corrente delle nuove emergenze, sopra indicate, e quali provvedimenti si intendano assumere; 
se ritengano di considerare la eccezionalità dovuta alla particolare crisi dell'area barese, e alla luce delle ultime vicende sopra segnalate, intendano provvedere con urgenza all'adeguamento strutturale degli organici delle Forze di Polizia, assegnati alla provincia di Bari. 

Seduta del 27 marzo 2015

Illustrazione e replica di Liliana Ventricelli, risposta del governo di Filippo Bubbico, viceministro dell'Interno

Illust​razione

Signor Presidente, colleghi, Viceministro, lo scorso 4 marzo ad Altamura, la città più grande della provincia di Bari – come lei ben sa –, dopo il capoluogo, intorno alla mezzanotte, è esploso un ordigno in una sala giochi chiamataGreen Table, ferendo in modo grave otto ragazzi di età compresa tra i ventidue e i ventisei anni. Uno dei ragazzi è tuttora ricoverato, dopo un intervento per l'asportazione di schegge di ferro dal cranio, e lotta tra la vita e la morte; un altro è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per estrarre schegge dalla milza; un terzo ragazzo ha riportato una contusione polmonare con una prognosi di trenta giorni; la quarta vittima dell'attentato recava schegge nel braccio a livello osseo, è stato operato e anche la sua prognosi è di trenta giorni; la quinta ha riportato una frattura scomposta e frammentata della mandibola, con una vasta ferita a livello della guancia. 
  Nonostante le indagini, non si conoscono ancora le esatte dinamiche degli accadimenti e i moventi del vile atto. Questo però, Viceministro, è solo il più eclatante, ma non l'ultimo tra gli episodi criminali che stanno paralizzando la comunità altamurana, esausta rispetto al clima di terrore che si è ormai generato. Riassumendole quello che sta accadendo negli ultimi mesi, le riporto i dati, che abbiamo raccolto anche grazie alla stampa locale: decine di furti in aziende del territorio, in particolare rame e automezzi; una trentina di rapine in stazioni di carburante, istituti bancari e supermercati, di cui due nella sola giornata di sabato scorso e l'ultima ieri sera; esplosione di tre bombe carta all'esterno di abitazioni e di esercizi commerciali; tre incendi ai danni di auto; scritte intimidatorie a giornalisti locali; arresti per detenzione di armi e droga. 
  Inoltre, dall'uccisione del boss Bartolo D'Ambrosio, avvenuta il 6 settembre 2010, si sono susseguiti casi legati alla malavita e alle faide locali: in particolare, un agguato al fratello del boss, ucciso alle ore 15 in pieno centro; un omicidio di un ventinovenne sorvegliato speciale nella sua abitazione; una sparatoria all'ingresso dell'ospedale alle 9,30, in cui è stato ferito un cinquantenne. E tutto questo, ovviamente, segnalato ampiamente e già denunciato in miei precedenti atti. 
  Mi rivolgo quindi a lei, Viceministro, perché la situazione appare non più governabile. Non possiamo consentire che la paura dei cittadini prenda il sopravvento e, da rappresentanti istituzionali, abbiamo il dovere di non girare la testa e di occuparci, in prima persona, di un'emergenza straordinaria che sta attanagliando il nostro territorio. 
  Pertanto, sono a chiederle quali siano le informazioni in possesso del Ministero su tutte le vicende che ho esposto nella mia interpellanza urgente e di sollecitare un potenziamento, immediato e non più rinviabile, delle forze dell'ordine. L'insufficienza di organico condiziona pesantemente il contrasto ai fenomeni elencati, che sono di maggiore diffusione. Inoltre, la mancanza di unità non permette di presidiare efficacemente tutto il territorio altamurano che, voglio ricordare, è il tredicesimo comune in Italia per estensione, con oltre 70 mila abitanti. 

Risposta del governo

Grazie, signor Presidente. Il tema evidenziato dall'onorevole Ventricelli e da altri onorevoli interpellanti, quello, cioè, della sicurezza pubblica nel comune di Altamura e, più in generale, nella provincia di Bari, teatro negli ultimi due anni di una serie di episodi criminosi, è oggetto della massima attenzione da parte della prefettura di Bari e delle forze di Polizia, in quanto l'area murgiana risulta effettivamente connotata dalla presenza di varie organizzazioni criminali. 
  In particolare, come già evidenziato da varie inchieste giudiziarie, i sodalizi locali hanno subito nel tempo la contaminazione di gruppi malavitosi provenienti da altri contesti territoriali, evolvendo verso forme organizzative spesso caratterizzate dalle connotazioni tipiche delle associazioni mafiose. 
  Non di meno, nel territorio altamurano la criminalità organizzata ha subito una disarticolazione degli assetti organizzativi, conseguente all'incisiva azione di contrasto delle forze di Polizia, soprattutto nei confronti degli esponenti di spicco, che sono attualmente detenuti. 
  Anche per questo motivo si è registrato un uso più frequente della violenza da parte degli elementi emergenti, i quali intendono, in tal modo, affermare il proprio predominio, piuttosto che ricorrere ad intese di lungo periodo. 
  La notte del 5 marzo scorso, nei pressi della vetrata esterna della sala giochi «bar green», ubicata ad Altamura, si è verificata l'esplosione di un ordigno rudimentale, verosimilmente confezionato con una notevole quantità di polvere pirica. La violenta deflagrazione ha provocato una fitta proiezione di schegge all'interno del locale, che ha investito sette avventori, tutti di giovane età, seduti ad un tavolo di gioco, provocando il ferimento degli stessi, due dei quali, come già è stato ricordato dalla onorevole Ventricelli, ricoverati in prognosi riservata. 
  La sala giochi, oggetto dell'episodio criminoso, è risultata sfornita di sistemi di videosorveglianza e il titolare della stessa non ha manifestato sospetti su alcuno, né ha dichiarato di avere ricevuto minacce o richieste estorsive. 
  Le indagini, volte ad identificare gli autori dell'attentato, coordinate dalla direzione distrettuale antimafia competente, sono condotte dal nucleo investigativo dei carabinieri di Bari. Il fascicolo processuale, attualmente iscritto a carico di ignoti, è coperto dal segreto istruttorio. Allo stato, non è possibile formulare ipotesi precise in ordine alla riconducibilità dell'evento. Lo stesso giorno dell'attentato si è tenuta presso la prefettura di Bari una riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, con la partecipazione del sindaco di Altamura. In tale ambito, è stata disposta l'intensificazione delle attività di controllo del territorio, mediante servizi straordinari effettuati da reparti speciali della polizia di Stato e dell'Arma dei carabinieri. Inoltre, si è provveduto a sensibilizzare il sindaco di Altamura affinché la Polizia municipale concorra all'attività di vigilanza del territorio e fornisca la massima collaborazione alle forze dell'ordine, anche attraverso la comunicazione di ogni notizia utile all'attività investigativa in corso. La riunione del comitato provinciale è stata anche l'occasione per un'attenta disamina della situazione della criminalità nel territorio di Altamura. A questo proposito, è emerso che nel 2014 la delittuosità generale in tale comune ha fatto registrare una flessione dell'1,2 per cento rispetto al 2013. Risultano, altresì, in diminuzione le rapine nella misura del 10 per cento, mentre si rileva un aumento dei furti in genere pari al 16 per cento. 
  Quanto alla maggiore presenza delle forze dell'ordine, richiesta dagli onorevoli interpellanti, informo che ad Altamura vi è una significativa presenza dell'Arma dei carabinieri con un comando compagnia che dispone di trentotto militari, a cui si aggiungono le quindici unità in forza al comando stazione, per un totale di cinquantatre militari. Concorrono all'attività di prevenzione generale anche trentacinque appartenenti alla Guardia di finanza in forza presso la locale tenenza. A seguito del grave episodio delittuoso del 5 marzo, tali contingenti, che costituiscono il dispositivo ordinario, sono stati affiancati da un'aliquota di supporto di sei carabinieri, che vengono impiegati quotidianamente nei servizi straordinari di controllo del territorio comunale disposti nella citata riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. 
  Quanto alla situazione della sicurezza pubblica nel più vasto ambito della provincia di Bari, rilevo come si sia in presenza di un contesto di criminalità organizzata che sta attraversando un periodo di particolare tensione in conseguenza della notevole conflittualità tra le opposte consorterie. A ciò si aggiunge la cosiddetta criminalità diffusa, i cui reati predatori suscitano grande insicurezza tra la popolazione. In relazione a tale complicato scenario e agli episodi criminosi connessi, ritengo di poter dire che la risposta delle forze di Polizia sia stata sempre tempestiva. Al riguardo, evidenzio che, in questo primo scorcio del 2015, le aree del capoluogo pugliese e della provincia considerate a maggior rischio sono state oggetto, in aggiunta alle attività ordinarie di controllo del territorio, di mirati servizi straordinari che hanno visto impegnate ingenti aliquote di personale di Polizia. Tali servizi hanno consentito, tra l'altro, di controllare oltre 4 mila persone, di trarne in arresto trentadue, di denunciarne all'autorità giudiziaria ventitré. Sono state eseguite, inoltre, cinquantotto perquisizioni domiciliari. 
  Sempre nell'anno corrente, la serrata attività info-investigativa contro il crimine organizzato ha prodotto risultati positivi anche sul piano della repressione dei reati, portando all'arresto di diversi elementi di spicco di vari clan malavitosi in esito a quattro diverse operazioni di Polizia giudiziaria. 
  Voglio anche rimarcare l'attività del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, che ha dedicato varie riunioni di analisi e di approfondimento ai temi della criminalità nel capoluogo e nella provincia, realizzando in tale sede sinergie e intese che hanno consentito di attivare strategie di contrasto e prevenzione sempre più efficaci e coordinate. 
  Spesso le riunioni sono state allargate al contributo dei vertici dell'autorità giudiziaria, nonché dei sindaci interessati alle specifiche problematiche e dei rappresentanti delle categorie economiche e produttive. Il coinvolgimento di questi ultimi è avvenuto anche attraverso l'adozione di strumenti di carattere pattizio, volti alla creazione di stabili sedi di raccordo e vicinanza tra i livelli istituzionali e la società civile. 
  A questo proposito, informo che, tra le varie iniziative, lo scorso 1o dicembre è stato rinnovato il Protocollo d'intesa in materia di video allarme antirapina, tra la prefettura e i responsabili provinciali di Confcommercio e Confesercenti, che prevede il collegamento degli esercizi commerciali alle sale operative della Polizia di Stato e dell'Arma dei carabinieri.  Il successivo 17 dicembre, in sede di riunione tecnica di coordinamento delle forze dell'ordine, è stato esaminato favorevolmente il nuovo Patto per la sicurezza nella città di Bari, nel cui ambito potranno essere utilizzate le risorse finanziarie ottenute dal comune per la realizzazione del progetto di mappatura del crimine. 
  Tutto ciò consente di asserire che, al di là della percezione della cittadinanza, specie in relazione a fatti criminosi di forte impatto mediatico, la situazione della sicurezza pubblica in provincia di Bari è monitorata di continuo e, sostanzialmente, sotto controllo. Si ritiene significativo, in proposito, che il confronto dei dati relativi agli anni 2013 e 2014 mostri una diminuzione della delittuosità a livello provinciale nell'ordine del 5 per cento, pur non potendosi sottacere che l'analisi di dettaglio evidenzia, per singole fattispecie criminose, una dinamica incrementale in parziale controtendenza rispetto al dato generale. 
  È necessario ricordare che quelle attività criminose, quelle organizzazioni malavitose e mafiose, devono essere sconfitte anche con la partecipazione diretta dei soggetti che subiscono quelle violenze, perché il numero delle denunce per fatti estorsivi, il numero delle denunce per l'attività di usura, non è soddisfacente rispetto alla dimensione del fenomeno, così come emerge dalle attività della polizia giudiziaria. 
  Venendo ora al quesito degli onorevoli interpellanti, relativo all'incremento degli organici provinciali delle forze di polizia, informo che nel settembre del 2014 sono state assegnate agli uffici della Polizia di Stato ubicati nella provincia 59 unità di personale operativo, portando il contingente complessivo a 467 unità. Il dispositivo territoriale delle forze di polizia si compone anche di 1.653 militari dell'Arma dei carabinieri, distribuiti tra un reparto operativo, 11 compagnie, 54 stazioni e vari reparti speciali, nonché di 432 militari della Guardia di finanza. 
  Per completezza, riferisco che è operativo nella provincia anche un contingente di 90 militari delle Forze armate, che concorre alle attività di vigilanza a obiettivi sensibili e di controllo del territorio nell'ambito del progetto «Strade Sicure». 
  Concludo, assicurando che il Ministero dell'interno manterrà una vigile attenzione sulla situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica in provincia di Bari, al fine di cogliere preventivamente ogni minimo segnale utile a prevenire e contrastare l'evoluzione di fenomeni che possano mettere in pericolo la serena e proficua convivenza civile.

Replica

Grazie, Viceministro, per le informazioni e per i dati molto puntuali e precisi che riguardano la situazione della provincia di Bari. Come lei ha ben ricordato, vi è sicuramente in atto una disarticolazione del fenomeno criminoso, però a questa non corrisponde un'effettiva percezione dei cittadini, purtroppo, soprattutto perché, negli ultimi mesi, si sono verificati tutti quegli eventi di cui le ho parlato prima. Certamente, quindi, le vicende che hanno colpito la nostra comunità stanno determinando un clima teso nella città e in tutto l’hinterland barese. 
  Mi preme, però, ricordare, anche con riferimento alla parte conclusiva del suo intervento, che la città, proprio in risposta a quell'evento del 4 marzo, ha dato una dimostrazione forte, scendendo la sera stessa nelle piazze della città e occupando le strade, attraverso una fiaccolata, per manifestare il proprio sdegno e la propria rabbia nei confronti del vile attentato, ma soprattutto per esprimere sentimenti di vicinanza alle vittime e alle famiglie e per affermare la dignità di una terra che non vuole lasciare spazio alla criminalità organizzata. 
  Ecco perché, Viceministro, Altamura è una città che non vuole certamente abbassare la testa, così come tutta la provincia, che vuole riappropriarsi delle strade e dei luoghi di aggregazione, ma è necessario che lo Stato dimostri la sua presenza, così come lei sta facendo e come ha affermato anche oggi. È necessario trasmettere ai cittadini, alle associazioni e alle amministrazioni, fiducia e sicurezza; è necessario certamente intervenire nell'emergenza, così come è avvenuto, ma occorre ancora di più lavorare quotidianamente a presidi di legalità; quindi, la politica e le istituzioni devono necessariamente lavorare insieme. 
  Con riferimento alla polizia municipale, noi sappiamo che alle ore 22 cessa il servizio a causa dell'organico sottodimensionato; anche in riferimento alla compagnia locale dei Carabinieri, è vero che presenta diverse unità, ma molte sono impiegate in funzioni amministrative; stessa cosa accade anche per il commissariato di Polizia nella vicina città di Gravina. 
  Ho chiesto conforto in questi due anni – lei lo sa benissimo, perché ci siamo incontrati e ci siamo visti diverse volte, ci siamo scritti –, ho chiesto di tenere alta l'attenzione su tutta la provincia di Bari, segnalando i casi di Bitonto, di Toritto e di Palo del Colle, oltre che quelli di Altamura. E i fatti verificatisi ci testimoniano il pericolo reale che pezzi di criminalità organizzata stiano lavorando per riappropriarsi del controllo del territorio. Ecco perché la invito, Viceministro, a continuare il lavoro in difesa di questa provincia, così come delle altre città, ponendo una seria riflessione sulle possibili azioni di contrasto e di repressione, ma soprattutto di prevenzione dei fenomeni criminali. 
  Da parlamentare della città di Altamura, ma rappresentante istituzionale di tutto il territorio, io non mi stancherò di porre al centro del dibattito politico la questione della legalità e della sicurezza, ma ci tengo a fare una precisazione: non si tratta della solita retorica populista che colpisce ognuno di noi all'indomani di un evento così tragico. Io credo che i fatti che ho citato impongano un'attenta riflessione. Le nostre richieste non riguardano una militarizzazione del territorio, ma una giusta dotazione del personale, affiancata, ovviamente, dalle istituzioni, le quali, tutte, attraverso la legalità, la trasparenza, la denuncia e la collaborazione, devono contribuire alla costruzione di una città più sicura, che – ricordo – è un territorio così grande quanto un terzo della città di Roma. 
  Quindi, io la invito nuovamente a continuare a sorvegliare e a tenere sotto controllo la situazione della città di Altamura e di tutta la provincia di Bari. Speriamo che al più presto le indagini possano portare alla verità sui fatti accaduti il 4 marzo.