22/04/2016
Teresa Piccione
Gasparini, Casellato, Massa, Pierdomenico Martino, Capone, Lauricella,Berretta, Lattuca, Taricco, Mongiello, Petrini, Cova, Mattiello, Giovanna Sanna, Chaouki, Tentori,Iacono, Rubinato, Minnucci, Giuseppe Guerini, Braga, Gribaudo, Romanini, Porta, Incerti, Martella,Boccadutri, Falcone, Pinna, Gnecchi, Paola Boldrini, Anzaldi, Arlotti
2-01336

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che: 
Almaviva Contact è un'azienda leader di mercato nell’outsourcing di servizi crm (customer relationship management) per aziende private ed enti pubblici, aiuta i propri clienti a sviluppare una strategia customer experience di successo, con circa 10.000 lavoratori con sedi localizzate in Italia (Palermo, Catania, Roma, Rende, Napoli e Milano) e all'estero (Brasile, Cina e Tunisia), di cui 6.000 in Sicilia, ove ha stabilito anche la sede legale; 
l'azienda, negli ultimi 3 anni, in più occasioni ha evidenziato la presenza di oltre 2.000 esuberi di lavoratori dipendenti sulle due sedi palermitane, minacciando l'intera tenuta occupazionale, con effetto domino su tutti e 6.000 i lavoratori siciliani; 
la disciplina non adeguata degli ultimi anni concernente il sistema delle telecomunicazioni in materia di cambi d'appalto, gare al massimo ribasso e la mancata applicazione dell'articolo 24-bisdel decreto-legge n. 83 del 2012 sulle delocalizzazioni hanno danneggiato ulteriormente tale settore e, di conseguenza, il tessuto occupazionale già povero del territorio siciliano; 
risulta difatti che a dicembre 2015 Almaviva ha perso la gara Enel (a causa di un massimo ribasso sul costo del lavoro) dove sono attualmente impiegati 500 lavoratori, a vantaggio di un'altra azienda con sede in Calabria e capitale sociale di 20.000 euro, che non ha ancora assunto le risorse da utilizzare; 
un passo avanti è stato fatto, attraverso l'approvazione della legge 28 gennaio 2016, n. 11, «Deleghe al Governo per l'attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture», che ha previsto modifiche alla disciplina in materia di cambi d'appalto, prevedendo che gli appalti siano assegnati in base al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo; 
un piano industriale di rilancio per i siti di Palermo, che preveda la riqualificazione dei lavoratori sulle nuove tecnologie attraverso l'utilizzo dei fondi di pertinenza regionale (legge n. 236 del 1993), potrebbe aprire nuovi scenari con l'acquisizione di ulteriori quote di mercato e invertire l'attuale trend negativo del settore; 
la mancanza di una sede unica che possa contenere tutti i lavoratori di Palermo (5.000 tra dipendenti e collaboratori a progetto) scongiurerebbe il possibile ridimensionamento aziendale di Almaviva; 
il 31 maggio 2016 scadranno i contratti di solidarietà e da articoli di stampa si legge che l'azienda si stia riorganizzando in via Cordova, dove vorrebbe far spostare tutti i lavoratori. Risulta però che gli uffici possano ospitare solo circa 1.000 postazioni per 2.500 lavoratori circa; 
inoltre, ad alimentare le preoccupazioni, vi è la notizia dello spostamento della sede legale a Roma e la disdetta del contratto di affitto della storica sede di via Marcellini; 
l'azienda ha convocato le organizzazioni sindacali di tutti i siti in contemporanea su tutti i siti il 21 marzo 2016 per comunicare l'apertura delle procedure di licenziamento collettivo; 
l'apertura dello stato di crisi per i call center della Sicilia potrebbe consentire l'accesso a fondi di supporto con carattere straordinario per la risoluzione positiva della vertenza; 
la possibilità di utilizzare i contratti d'area, il possibile inserimento della «clausola Morese» nei contratti d'appalto, le risorse per le aree di crisi (come per Bluetec a Termini Imerese con le risorse Invitalia) potrebbero dare nuove prospettive a tutti i lavoratori del settore oltre che a quelli di Almaviva; 
inoltre, il cambio di inquadramento da parte dell'Inps da settore industria a settore terziario ha comportato anche la modifica dell'accesso agli ammortizzatori sociali, con pesanti ripercussioni economiche su salari già esigui, e l'introduzione di elementi di incertezza sulla copertura dei fondi in deroga; 
da articoli di stampa risulta che il Sottosegretario allo sviluppo economico ha convocato per il 13 aprile 2016 le parti sociali per affrontare la vertenza Almaviva, prevedendo altresì per il 18 aprile 2016 la convocazione del tavolo tecnico sulla crisi dei call center; 
appare urgente e improcrastinabile affrontare e risolvere la questione legata al mantenimento dell'occupazione su un territorio già gravemente svantaggiato come quello della Sicilia, con revisione del sistema degli ammortizzatori sociali di settore –: 
quali opportune iniziative intendano assumere, anche in previsione dei prossimi incontri già annunciati, a tutela dell'intero settore dei call center e dell'azienda Almaviva al fine di tutelare i livelli occupazionali. 
 

Seduta del 22 aprile 2016

Illustra e replica Teresa Piccione, risponde Scalfarotto Ivan (PD), Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico

Illustrazione

Sì, Presidente, grazie. Signor Presidente, non ripeterò tutti i punti dell'interpellanza, ma mi fermerò ai più rilevanti. Almaviva Contact è un'azienda leader nell'esternalizzazione dei servizi di relazione con i clienti per le aziende. Conta più di 10 mila lavoratori in Italia, di cui 6 mila in Sicilia, nelle sedi di Palermo e Catania, e poi si estende a Rende, Roma, Napoli e Milano. Ha anche sedi all'estero, in Cina, Brasile e Tunisia. Negli ultimi 3 anni, l'azienda è andata in crisi e ha segnalato più volte la presenza di migliaia di possibili esuberi. Il 21 marzo questo spettro si concretizza con l'annuncio di circa 3 mila licenziamenti: a Palermo sono 1.670, a Roma 918, a Napoli 400, come leggiamo anche dalle pagine del Corriere di ieri. Ora, Palermo e la Sicilia in particolare, ma credo tutto il nostro Paese, non possono permettersi questi numeri, il sud in particolare, la Sicilia in particolare. Se questi sette anni di crisi sono costati sette punti di PIL all'Italia, 14 sono quelli della Sicilia. Per non guardare le cifre della disoccupazione e i redditi bassi, che si attestano al 40 per cento della media nazionale per il 72 per cento della popolazione siciliana. 
È chiaro che questo sarebbe, dopo la crisi di Termini, ora avviata a soluzione, e il polo industriale di Carini, uno dei colpi mortali alla nostra economia. Ne è la prova anche il tavolo che il giorno 13, e poi il 18, si è riunito, con grande nostra soddisfazione, al Mise, sotto l'egida del Viceministro Teresa Bellanova, che ha visto presentarsi non solo le parti aziendali e le organizzazioni dei lavoratori, ma anche il sindaco di Palermo, l'assessore alle attività sociali, il vicepresidente della regione, il sottosegretario Faraone, tutti preoccupati di questa grande vertenza industriale. 
Questi esuberi, però, hanno anche delle cause, e una di queste cause è la perdita di commesse per l'appalto al massimo ribasso che è legato alla possibilità per altri competitor di Almaviva di offrire alle aziende prezzi stracciati per avere in precedenza delocalizzato le aziende. Ora, il nostro Paese, già con il decreto-legge n. 83 del 2012, all'articolo 24-bis, ha cercato di normare o regolamentare anche questo settore, che, naturalmente, non può prevedere proibizioni, indicando alle aziende di avvertire con un preavviso di 120 giorni il Governo se intendono delocalizzare la loro gestione dei servizi e, soprattutto, multando quando il gestore non dichiari all'utente chiamato che la chiamata viene da un call center non in territorio nazionale. 
La mancata applicazione di questo articolo 24-bis ha causato non pochi danni, compresi, noi riteniamo, quelli che Almaviva adesso sta attraversando. Ora, noi accogliamo positivamente anche l'approvazione della legge di gennaio sugli appalti, la cui aggiudicazione adesso avverrà in base al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Condividiamo le proposte, che leggiamo a mezzo stampa, che il Viceministro Bellanova ha fatto negli incontri al Mise, cioè l'apertura di un tavolo di crisi, la revoca dei licenziamenti collettivi, la gestione degli esuberi mediante un contratto di solidarietà che, invece di finire al 31 maggio, si allunga fino al 31 dicembre, e anche l'invito alle parti di riunirsi fra di loro nella prossima settimana. 
Però, siamo lo stesso preoccupati, e lo vogliamo dire. Chiediamo al Governo una particolare attenzione: questo è un settore di grande delicatezza. Ne è prova il fatto che il Governo e la Commissione lavoro stiano attenzionando in maniera assolutamente approfondita e particolare il settore dei servizi dei call center. Il Partito Democratico, ogni sera, a fine seduta, per mezzo di uno dei componenti del nostro gruppo, legge una riflessione, così come è stato fatto per l'opzione donna, proprio per sottolineare il carattere urgente di una normativa che governi i servizi e i lavoratori dei call center. 
Ne va della salvaguardia dei lavoratori e della qualità della stessa offerta. Noi nutriamo, dicevo, qualche preoccupazione, e per questo chiediamo l'attenzione attenta – scusate il bisticcio di parole – e profonda del Governo, perché non vogliamo che i contratti di solidarietà difensivi che sono stati annunciati possano essere una dilazione di tempi per tornare di nuovo a un annuncio di licenziamenti. 

Risposta del governo

Grazie, Presidente. La società Almaviva Contact Spa, società del gruppo Almaviva, con 50 mila persone in sette Paesi, tra i leader mondiali nell’outsourcing di servizi di customer relationship management, con comunicazione del 21 marzo 2016 ha avviato la procedura di licenziamento collettivo. La stessa ha dichiarato un esubero di 918 unità lavorative nelle sedi aziendali di Roma, 400 a Napoli e 1.670 a Palermo. La società ha motivato tale scelta con il perdurare nel settore dei call center di un mercato contrassegnato da un progressivo calo dei volumi di attività e dalla continua compressione del prezzo dei servizi. Il Ministero dello sviluppo economico, come è noto, ha profuso il massimo impegno e attenzione su questa vertenza. 
A tal fine, ha convocato, da ultimo, un incontro, tenutosi il 20 aprile scorso, al quale hanno partecipato l'assessore della regione Campania, l'assessore della regione siciliana, il sindaco di Palermo, i rappresentanti del Ministero del lavoro, della regione Lazio e del comune di Roma, l'amministratore delegato della società Almaviva Contact, oltre le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, insieme alle rappresentanze sindacali unitarie e aziendali. Dopo aver ascoltato le posizioni delle parti e confermato l'impegno del Governo, la Viceministra onorevole Teresa Bellanova ha proposto quanto segue: in primo luogo, la revoca della procedura di licenziamento collettivo che era stata avviata in data 21 marzo 2016 da Almaviva Contact Spa e, in secondo luogo, la sottoscrizione di un contratto di solidarietà difensivo, che troverà applicazione in tutte le sedi e la cui decorrenza non avrà soluzione di continuità rispetto alla scadenza al 31 maggio 2016 del contratto attualmente in corso di applicazione. 
Inoltre, Almaviva Contact Spa si è impegnata, per la durata di validità del contratto di solidarietà di cui al precedente punto, a mantenere attivi i contratti esistenti nelle sedi di pertinenza; in ultimo, le parti hanno stabilito di avviare immediatamente il confronto necessario per trasfondere gli impegni assunti nel corso dell'incontro in accordi vincolanti. Posso quindi garantire agli onorevoli interpellanti che il Ministero dello sviluppo economico si impegna comunque a monitorare mensilmente le evoluzioni e anche le eventuali criticità che dovessero emergere durante il percorso. Sono già previsti ulteriori due incontri, rispettivamente il 26 e il 29 aprile, e nel frattempo è stato riavviato l'Osservatorio suicall center, in modo da individuare soluzioni che siano anche strutturali, per far fronte alla crisi del settore.

Replica

Grazie Presidente. Sono confortata da queste parole, perché questa è una vertenza che meritava tutta l'attenzione nazionale e credo che il Governo si è proprio sintonizzato e si è adoperato affinché questa attenzione si concretizzasse in questo tavolo di crisi e in questo incontro. Come ho detto prima, e ancora di più dopo le parole del sottosegretario, condivido queste proposte. Anche il fatto che vi siano questi contrattisti spalmati su tutti i siti, che non colpiscano i livelli retributivi dei lavoratori, che possa questo tempo essere tempo proficuo per trovare composizione alla vertenza. 
Sono molto soddisfatta anche del fatto che mensilmente se ci sarà questa relazione al Governo italiano, al MISE in particolare, perché questo consenta in eventuali ulteriori elementi di criticità un intervento tempestivo.