15/05/2019
Diego Zardini
Rotta, Dal Moro
2-00385

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:

   la discarica di «Ca’ Filissine» situata a nord del comune di Pescantina, è un impianto di smaltimento autorizzato per rifiuti solidi urbani e assimilati, realizzato a partire da metà degli anni ’80 e si colloca su un potente complesso alluvionale;

   nell'agosto 2006, l'attività della discarica è stata posta sotto sequestro per l'inquinamento della prima falda freatica rilevato in prossimità del piezometro M7, posizionato a valle della parete est, al confine con la zona denominata «vigneto Ferrari»;

   come hanno rilevato i periti del tribunale nel 2007, erano infatti andati in default la rete di drenaggio e il sistema di captazione del percolato a causa della reimmissione nella stessa discarica del percolato concentrato;

   già nel 2010, a sequestro in corso, un comitato tecnico presieduto dall'università di Padova, provincia di Verona, agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto e regione Veneto, aveva messo in evidenza il coinvolgimento dell'inquinamento ad opera della vicina area del vigneto Ferrari, nonché la necessità di portare a chiusura la discarica Ca’ Filissine per la definitiva messa in sicurezza;

   nel corso del tempo si sono susseguiti molti progetti per la bonifica, tutti con apporto di nuovi rifiuti e le vicende della discarica in questione hanno riguardato anche quelle amministrative, considerata la rilevanza della questione tant'è che l'8 maggio 2013 si dimise il sindaco di Pescantina;

   con sentenza n. 2112/2012 del 15 ottobre 2012, il procedimento è stato definito in primo grado, con la sentenza del tribunale penale di Verona che ha condannato la maggior parte degli imputati per le contravvenzioni previste dai commi 2, 3 e 4 dell'articolo 256 del decreto legislativo n. 152 del 2006 nonché un dirigente del settore ecologia della provincia di Verona per il delitto di omissione di atti d'ufficio;

   la discarica è stata ritenuta causa, almeno in parte, dell'inquinamento della falda acquifera sottostante e la pratica di reimmettere in discarica il percolato dopo il trattamento ha pregiudicato la impermeabilizzazione della discarica, con conseguente infiltrazione nel suolo del suo contenuto liquido; il sequestro preventivo della discarica nel 2006 non ha impedito la continua formazione di nuovo percolato a causa degli agenti atmosferici;

   nella scorsa legislatura vi è stato un importante e significativo lavoro portato avanti a livello parlamentare e con i Governi nazionali a guida PD per individuare le risorse necessarie a presentare un progetto di bonifica senza apporto di rifiuti, a salvaguardia della salute dei cittadini di Pescantina e dei comuni limitrofi della Valpolicella con uno stanziamento di 65 milioni di euro;

   grazie allo stanziamento statale è stato possibile predisporre un più efficace e sicuro progetto di bonifica per portare a zero la quantità di rifiuti da conferire in discarica, inizialmente previsti a copertura dei costi di bonifica;

   è stato avviato un tavolo tra comune, regione, Arpav e Ministero competente per giungere alla definizione di un accordo di programma centrato sull'utilizzo delle risorse messe a disposizione per la bonifica e messa in sicurezza del territorio in questione;

   dopo diversi incontri ed una fitta corrispondenza tra i vari soggetti istituzionali la regione Veneto in data 16 novembre 2018 ha inviato, per la firma, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, presso la direzione generale salvaguardia territorio e acqua, la versione ultima dell'accordo di programma;

   da quella data si sono perse le tracce dell'accordo di programma e al comune di Pescantina non sono più giunte notizie, nonostante due successivi solleciti formali e altri di profilo informale;

   da articoli di stampa si apprende che presso la suddetta direzione ministeriale si siano tenuti alcuni incontri con un comitato di cittadini del comune di Pescantina oltreché con parlamentari e consiglieri regionali veronesi, senza che il sindaco, a quanto consta agli interpellanti, fosse informato o che almeno gli fosse comunicata risposta ufficiale alle sollecitazioni inoltrate, considerata la rilevanza della questione attinente alla bonifica della discarica;

   sempre da articoli di stampa il candidato sindaco della Lega, in vista delle prossime amministrative, in un passaggio durante la presentazione della sua candidatura ha auspicato di poter essere lui a firmare l'accordo di programma con il Ministero, alludendo ad avviso degli interpellanti ad un possibile rinvio della firma proprio a dopo le elezioni comunali del 26 maggio 2019;

   sarebbe paradossale e inquietante che, considerata la critica situazione ambientale con grave rischio per la salute pubblica, un atto importante come l'accordo di programma fosse subordinato a logiche di natura elettorale –:

   per quali ragioni non siano mai state fornite risposte ufficiali ai solleciti istituzionali formalizzati dal sindaco di Pescantina;

   quali siano state le ragioni dei ritardi che si sono oggettivamente accumulati dal mese di novembre del 2018 data di invio del testo definitivo da parte della regione Veneto e quando intenda procedere alla sottoscrizione definitiva dell'accordo di programma per la bonifica della discarica in questione, a tutela della salute dei cittadini del comprensorio.