09/06/2015
Luigi Lacquaniti
2–00415

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che: 
la società San Leon energy risulta essere una piccola società a responsabilità limitata con 10 mila euro di capitale sociale e una sede in provincia di Lecce, e finora impegnata principalmente alle esplorazioni petrolifere al largo delle coste siciliane; 
come riportato dal quotidiano Italia Oggi del 25 giugno 2010, la San Leon è soltanto una delle numerose medio-piccole società petrolifere che in questi anni hanno ottenuto parere favorevole dal Ministero dello sviluppo economico per ben 36 istanze di esplorazione petrolifera, praticamente intorno alla Sicilia. Il capitale della San Leon energy srl è però totalmente in mano alla San Leon energy limited, società che ha sede a Dublino, Northbrook road. Come si apprende dal sito della casa madre, si tratta di una società che ha circa 20 milioni di euro di capitale sociale versato e che si occupa di esplorazioni ed estrazioni di petrolio e gas in Marocco, Olanda, Polonia e Stati Uniti; 
la commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie del Ministero dello sviluppo economico, nella seduta in data 11 dicembre 2008, ha espresso parere favorevole all'accoglimento dell'istanza, presentata in data 21 febbraio 2008 dalla suddetta società San Leon energy srl, per il permesso di ricerca (per una durata massima di 6 anni) per idrocarburi denominato «Sospiro»; 
detta ricerca deve condursi globalmente su un'area di estensione pari a 421,20 chilometri quadrati che interessa, sul territorio della regione Lombardia, le province di Brescia, Cremona e Mantova, distribuita tra i comprensori dei comuni di seguito elencati: 
a) Gottolengo, Fiesse, Gambara, Isorella, Milzano, Pavone del Mella, Pralboino, Remedello, Seniga per la provincia di Brescia; 
b) Ca d'Andrea, Cappella de’ Picenardi, Cella Dati, Cicognolo, Cingia De’ Botti, Derovere, Drizzona, Gabbioneta-Binanuova, Isola Dovarese, Malagnino, Motta Baluffi, Ostiano, Pescarolo ed Uniti, Pessina Cremonese, Piadena, Pieve D'Olmi, Pieve San Giacomo, San Daniele Po, San Giovanni in Croce, San Martino Del Lago, Scandolara Ravara, Solarolo Rainerio, Sospiro, Torre de, Picenardi, Torricella del Pizzo, Volongo, Voltido per la provincia di Cremona; 
c) Asola, Canneto sull'Oglio, Casalromano per la provincia di Mantova;

la giunta regionale della Lombardia, nella seduta n. 32 del 31 ottobre 2013, ha espresso al Ministero dello sviluppo economico l'assenso della regione al conferimento alla società San Leon energy srl del suddetto permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi; 
riguardo alla localizzazione e all'inquadramento territoriale, tra le motivazioni dalla giunta regionale lombarda addotte al parere favorevole vi è la constatazione che in tutta l'area del permesso la pericolosità sismica è modesta, tutti i comuni all'interno del permesso sono classificati in categoria 4. Si segnala, però, che detta classificazione andrebbe verificata alla luce degli eventi sismici del maggio 2012; 
il piano territoriale di coordinamento provinciale della provincia di Cremona segnala la presenza di ambiti di tutela quali: (parco Adda Sud) (articolo 15), valli fluviali e ambiti dei corsi d'acqua (articolo 4), elementi naturali puntuali (fontanili, zone umide) (articolo 16), rete ecologica provinciale e corridoi ecologici esistenti o potenziali (articolo 16), aree archeologiche (articolo 14). Sotto quest'ultimo aspetto si evidenzia, però, che le vibrazioni conseguenti alle attività di permesso di idrocarburi rischiano di avere impatti negativi sulle suddette aree archeologiche; 
riguardo agli effetti legati all'inquinamento acustico, la premessa al parere positivo della giunta della regione Lombardia riporta che «gli impatti sulla componente sono connessi alla fase di acquisizione dei rilievi sismici che sarà svolta in orario diurno sia per le prospezioni elettromagnetiche che per le prospezioni sismiche; le indagini geoelettriche verticali non comportano emissioni sonore particolari se non quelle emesse dal passaggio dei mezzi che trasportano il materiale necessario per l'esecuzione dei rilievi con un impatto sulla componente decisamente trascurabile; le prospezioni sismiche comportano l'utilizzazione di «vibroseis» che da un punto di vista acustico sono assimilabili ad autocarri in manovra; tale mezzo di compattazione ha una potenza sonora massima di 82 + 11 log 10 P dove P è la potenza generata dal mezzo in kW; nello studio si sottolinea che, anche ipotizzando un mezzo di potenza attorno a 500 kW la potenza emessa sarà sempre inferiore a 110 dB(A) (....). A tal proposito si segnala che la direttiva 2003/10/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dal rumore, recepita dal decreto legislativo 10 aprile 2006, n. 195, riporta, come valori di esposizione: a) valore limite di esposizione: 87 dB(A); b) valore superiore di esposizione che fa scattare l'azione: 85 dB(A); c) valore inferiore di esposizione che fa scattare l'azione: 80 dB(A). Ossia valori mediamente più bassi di quelli attesi dalle suddette attività di ricerca per idrocarburi»; 
relativamente alla fase di ricerca comprensiva di nuovi rilevamenti geofisici, limitati nella loro estensione per l'acquisizione di ulteriori dati geologici del sottosuolo, la premessa al parere positivo della giunta della regione Lombardia sottolinea che la società San Leon energy srl provvederà al recupero dell'area indagata e alla restituzione dell'originaria destinazione d'uso. Va evidenziato, però, che la reale attuazione di quanto sopra riportato andrebbe valutata alla luce del fatto che detta società San Leon energy srl risulterebbe avere solamente 10 mila euro di capitale sociale –: 
se risulti agli atti quali siano stati i presupposti e i criteri seguiti, anche alla luce delle criticità esposte in premessa, relativamente al parere favorevole della commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie del Ministero dello sviluppo economico all'istanza presentata dalla società San Leon energy srl per il sopra citato permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nei territori delle province di Brescia, Cremona e Mantova. 

Seduta del 9 giugno 2015

Illustra e replica Luigi Lacquaniti, risponde Vicari Simona, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico 

Illustrazione

Grazie, Presidente. Ringrazio la gentile sottosegretaria di essere qui oggi per rispondere a questa interpellanza. Credo che una breve presentazione sia d'obbligo, soprattutto per dare conto del fatto che l'oggetto di questa interpellanza, che sono i criteri che hanno portato alla concessione alla San Leon energy per le ricerche di idrocarburi nelle province citate, è stato in qualche modo superato – a quanto ci consta – nel febbraio di quest'anno dalla rinuncia della stessa San Leon energy. Ma questo poi ci sarà confermato eventualmente dalla sottosegretaria. 
Rimangono, tuttavia, a mio avviso, valide le ragioni dell'interpellanza, ossia cercare di capire perché si sia data questa concessione e i criteri che hanno spinto a concedere a questa piccola società – 10 mila euro di capitale sociale, sede in provincia di Lecce – la concessione per la ricerca di questi idrocarburi in province di grande pregio naturalistico, con presenze archeologiche notevoli. 
Soprattutto si vuole cercare di capire perché si è data questa concessione in province che sono state colpite, nel 2013, da un terremoto che ha causato anche vittime, in forza anche delle ricerche che sono state avviate poi dalla regione Emilia Romagna e dalla commissione ICHESE, per verificare se, non specificamente le ricerche della San Leon energy, ma in generale tutte le ricerche di idrocarburi nella zona dell'alta Emilia Romagna, del mantovano e del cremonese non siano state in qualche modo all'origine degli eventi sismici. La commissione ICHESE, come si sa, ha escluso che vi sia un rapporto eziologico diretto. Non ha escluso, però, che vi possa essere stato un innesco del fenomeno sismico. 
Per tutto questo, io credo che, nonostante l'istanza di rinuncia che ha presentato la San Leon energy nel febbraio di quest'anno, la ratio dell'interpellanza sia ancora tutta valida.

Risposta del governo

Grazie, Presidente. Gentile onorevole, con riferimento all'istanza di permesso di ricerca «SOSPIRO», oggetto dell'interpellanza, come lei anticipava, segnalo che l'istanza, presentata dalla società San Leon in data 21 febbraio 2008, è stata oggetto di rinuncia da parte della stessa società in data 31 dicembre 2014. 
L'istanza di rinuncia, presentata al Ministero dello sviluppo economico, è stata acquisita agli atti della Direzione generale risorse minerarie ed energetiche in data 18 febbraio 2015 e pubblicata sul Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse nel mese di febbraio 2015. L'amministrazione ha, pertanto, tenuto conto di questa istanza, ai fini della cessazione del relativo iter istruttorio. 
Con particolare riferimento alla domanda posta dall'interpellante, si precisa che il parere favorevole della CIRM riguardava una generale valutazione delle capacità tecniche ed economiche della società istante, valutate relativamente ad una fase preliminare dei lavori, inerenti le attività di ricerca oggetto dell'istanza, che non richiedevano investimenti significativi. Purtuttavia, ricordo le modifiche legislative che sono intercorse e che penso possano fornire una risposta esauriente alla domanda che è stata posta. 
Al momento della presentazione dell'istanza, il permesso di ricerca era rilasciato, in base all'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 485, dal Ministero dello sviluppo economico ad operatori pubblici e privati in possesso di adeguata capacità tecnica ed economica. La normativa del 1994, all'epoca vigente, non prevedeva, pertanto, particolari criteri di valutazione di tali capacità, né indicava cifre specifiche per la valutazione del capitale sociale delle società istanti. 
Purtuttavia, successivamente all'istanza che era stata posta dalla società San Leon, con il decreto del Ministro dello sviluppo economico del 4 marzo 2011 e, più specificatamente, con il decreto del direttore generale per le risorse minerarie ed energetiche, si è inteso disciplinare tali aspetti in modo più puntuale, prevedendo dei vincoli più stringenti nelle valutazioni economiche delle società istanti. Tali vincoli sono stati da ultimo rafforzati con la recente adozione del decreto-legge «sblocca Italia» che, tra l'altro, all'articolo 38, comma 6, lettera c), prevede che siano presentate idonee fideiussioni bancarie o assicurative commisurate al valore delle opere di recupero ambientale previste nel programma lavori presentato. 
L'articolo 38, comma 6-ter, prevede, inoltre, che il rilascio di nuove autorizzazioni per lo svolgimento delle attività inerenti i titoli minerari è subordinato alla dimostrazione, da parte della società richiedente, dell'esistenza di tutte le garanzie economiche per coprire i costi di un eventuale incidente durante le attività, commisurati a quelli derivanti dal più grave incidente nei diversi scenari ipotizzati nell'analisi dei rischi del progetto per cui si richiede l'autorizzazione. Anche sotto tale aspetto è bene specificare che, in merito all'istanza di permesso di ricerca «SOSPIRO», non è stata rilasciata alcuna autorizzazione e non è stata pertanto realizzata alcuna attività. 

Replica

Grazie Presidente, grazie, sottosegretaria Vicari. Sì, devo dire che sono soddisfatto perché la risposta è assolutamente completa e sono soddisfatto perché ci è stata data ragione del fatto che, con il decreto-legge «sblocca Italia», oggi non sia più possibile dare concessioni come fu nel caso della San Leon energy. Ricordo, come dicevo all'inizio, che si tratta di una Srl che ha sede nella provincia di Lecce e aveva 10 mila euro di capitale sociale, anche se, in realtà, totalmente controllata dalla società irlandese San Leon energy limited, che ha sede a Dublino e che, invece, vantava ben 20 milioni di euro di capitale sociale. 
La necessità che vi siano vincoli più stringenti nell'emettere questo tipo di concessioni è dato dal fatto che, come dicevo, nel caso di specie si tratta di zone particolarmente pregevoli dal punto di vista paesaggistico. Si tratta di 420 chilometri quadrati (questa è la zona che era oggetto della concessione) fra le province di Brescia, Cremona e Mantova, zone, fra l'altro, anche soggette a vincoli per presenze archeologiche importanti. Si andava dal Parco Adda Sud, in provincia di Cremona, fino alla provincia di Mantova e a tutta la zona del Po. 
La massima soddisfazione, però, per questa interpellanza è data dal fatto che, alla fin fine, la società in questione, la San Leon energy, nel febbraio di quest'anno, come è stato confermato dalla sottosegretaria, ha fatto istanza di rinuncia al permesso di ricerca «SOSPIRO».