05/07/2016
Vittoria D'Incecco
Albini, Arlotti, Bonomo, Capone, Capozzolo, Carloni, Carrescia, D'Ottavio,Dallai, Fedi, Fossati, Fragomeli, Galperti, Gribaudo, Iacono, La Marca, Miotto, Mognato, Mongiello,Moretto, Murer, Preziosi, Ribaudo, Romanini, Rubinato, Sbrollini, Terrosi, Venittelli, Zardini
2-01416

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che: 
la legge italiana riconosce la salute come diritto fondamentale dell'individuo; 
i livelli essenziali di assistenza (LEA), vale a dire l'insieme delle prestazioni che vengono garantite dal servizio sanitario nazionale, a titolo gratuito o con partecipazione alla spesa, sono stati definiti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 novembre 2001, entrato in vigore il 23 febbraio 2002; 
il nuovo patto per la salute 2014-2016, all'articolo 1, comma 3, ha previsto l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, in attuazione dei principi di equità, innovazione ed appropriatezza e nel rispetto degli equilibri programmati della finanza pubblica. Successivamente, la legge di stabilità 2015 ha «ratificato» in via normativa i contenuti del patto della salute; 
nel corso della XVI legislatura, il Governo con un decreto del 23 aprile 2008 aveva ridefinito i livelli essenziali d'assistenza. Il decreto, tuttavia, non è mai entrato in vigore, in quanto ritirato dal Governo a seguito dei rilievi della Corte dei conti, che vertevano sostanzialmente su profili attinenti all'equilibrio economico su cui avrebbe dovuto basarsi il provvedimento; 
nel 2010 è stata elaborata una nuova proposta di aggiornamento dei livelli essenziali d'assistenza, in ordine alla quale la ragioneria generale dello Stato aveva espresso parere favorevole circa la sostenibilità economico-finanziaria, ma anche in quell'occasione il provvedimento non è stato adottato; 
la revisione dei livelli essenziali di assistenza, l'aggiornamento dell'elenco delle malattie rare e del nomenclatore tariffario dell'assistenza protesica ad elevata tecnologica, così come le misure per l'assistenza domiciliare, territoriale, semiresidenziale e residenziale, sono ormai attese da anni da tutti gli operatori, dalle associazioni delle famiglie e dai malati, soprattutto di malattie rare; 
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che aggiorna i livelli essenziali di assistenza, pronto ormai da un anno e mezzo e finanziato con 800 milioni di euro dalla legge di stabilità 2016, è attualmente ancora al vaglio del Ministero dell'economia e delle finanze per la valutazione dell'impatto economico del provvedimento; 
il sottosegretario Vito De Filippo, rispondendo ad un'interrogazione sulla questione presentata dall'onorevole Giovanni Monchiero, ha dichiarato che «il Ministero della Salute quotidianamente sta sollecitando e sta incidendo, anche in termini di tempi, nell'approvazione e nella definizione di questa istruttoria finanziaria»; 
il ritardo dell’iter di approvazione del decreto di aggiornamento dei livelli essenziali d'assistenza si ripercuote negativamente sulla salute dei cittadini e lede un diritto sancito dall'articolo 32 della Costituzione –: 
quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per velocizzare l’iter della valutazione dell'impatto economico del decreto da adottare e quali iniziative di competenza intenda intraprendere affinché il provvedimento diventi immediatamente operativo.