11/04/2023
Debora Serracchiani
Guerra, Gianassi
2-00122

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:

   tra il 2020 e il 2022 centinaia di famiglie hanno affidato i lavori di efficientamento energetico al general contractor di Treviso «Gruppo Zero»;

   i dipendenti di gruppo Zero Srl facevano il progetto, e appena depositata la Cilas, veniva emessa una prima fattura, spesso riferita a materiali che sarebbero serviti solo successivamente, dalle società satelliti per un primo Sal; una volta emessa, la fattura veniva trasmessa ad un asseveratore che redigeva la Dichiarazione sostitutiva di atto notorio asseverando i lavori come se fossero stati eseguiti; l'asseveratore passava poi la pratica ad un consulente del lavoro che ne processava il Visto di conformità generando così i crediti che venivano poi ceduti: tutti questi passaggi venivano fatti all'insaputa dei clienti;

   nell'agosto 2022 una società del gruppo Zero ha subito un sequestro di alcuni milioni di euro tra crediti fiscali e conti correnti, e da allora si sono interrotte le attività di tutto il gruppo, bloccando l'esecuzione dei lavori e precludendo a molti committenti di rispettare il limite minimo del 30 per cento dei lavori eseguiti entro fine settembre 2022;

   centinaia di soggetti si trovano nella situazione di avere il cassetto fiscale movimentato a causa di crediti che non avrebbero avuto ragion d'essere, con lavori incompleti se non appena iniziati; le asseverazioni mendaci, se prima hanno permesso a Casazero di monetizzare crediti non dovuti, ora precludono alle famiglie di effettuare gli stessi interventi con bonus minori;

   le vittime non erano consapevoli che il general contractor avesse generato crediti con la presentazione di documentazione falsa, e senza aver mai concordato le modalità di generazione e fruizione dello stesso, né hanno ricevuto notifica della emissione delle fatture e della deposizione della asseverazione presso Enea, tantomeno della posizione del visto di conformità e della comunicazione di cessione da parte dell'esperto fiscale; da allora le attività del general contractor si sono fermate per mancanza di liquidità e questo ha impedito a molti cantieri di avviarsi e di raggiungere il Sal lavori 30 per cento entro fine settembre;

   vi è in corso, ovviamente, un'indagine da parte della procura di Treviso, che ha di fatto sospeso le attività del general contractor, sul quale incombe l'ombra del fallimento;

   risulterebbe, inoltre, che la Guardia di finanza abbia iniziato ad indagare sul gruppo Zero dal dicembre del 2021, procedendo al sequestro preventivo dei crediti fiscali, con conseguente sospensione dell'attività solo dall'agosto del 2022, ma che la procura, ad oggi, non preveda una chiusura delle indagini, il che rischia di confliggere con la ridotta finestra temporale necessaria ad usufruire del superbonus;

   sulla dilatazione dei tempi incide sicuramente anche la grave scopertura di personale che affligge da tempo il tribunale di Treviso: la carenza di dipendenti, su una pianta organica che prevede 42 lavoratori ma che ne vede solo 26 in servizio effettivo al momento, è grave; inoltre, su 14 sostituti procuratori previsti ne sono presenti solo 11, che sottolineano inoltre, come, solo nell'ultimo semestre, a parità di lavoro espletato dai magistrati, il numero dei procedimenti pendenti sia vertiginosamente aumentato anche a causa dell'impossibilità, da parte degli amministrativi, di far fronte ad adempimenti di natura ordinaria, nonché in ragione delle centinaia di denunce arrivate solo, nell'ambito della vicenda dei truffati da gruppo Zero –:

   se il Ministro interpellato non ritenga urgente intervenire sulla grave scopertura di personale di cui soffre la procura di Treviso, nonché quali iniziative di competenze abbia già adottato per garantire l'efficienza e la velocità della giustizia per i cittadini del territorio.

Seduta del 3 ottobre 2023

Illustrazione di Debora Serracchiani, risposta del Sottosegretario di Stato alla Giustizia, replica di Debora Serracchiani

DEBORA SERRACCHIANI, Grazie, Presidente. Si tratta di una vicenda che ha colpito e sta tuttora colpendo molte famiglie soprattutto dell'Italia del nord, in particolare nella regione Veneto, nella regione Friuli-Venezia Giulia e in Lombardia. Si tratta di una vicenda che è avvenuta tra il 2020 e il 2022, che ha avuto ad oggetto i lavori di efficientamento energetico dentro il sistema del superbonus 110 per cento, fatti dal general contractor, un general contractor di Treviso chiamato Gruppo Zero.

I dipendenti di Gruppo Zero Srl - per spiegare brevemente, per suo tramite, Presidente, al Sottosegretario - facevano il progetto e, appena depositata la comunicazione di inizio lavori, asseverata con il superbonus 110, veniva emessa una prima fattura, spesso riferita a materiali che sarebbero serviti solo successivamente, dalle società satelliti per un primo stato di avanzamento lavori. Una volta emessa, la fattura veniva trasmessa ad un asseveratore, che redigeva la dichiarazione sostitutiva di atto notorio, asseverando i lavori come se fossero stati eseguiti. L'asseveratore passava poi la pratica ad un consulente del lavoro, che ne processava il visto di conformità, generando così i crediti che poi venivano ceduti (ovviamente, fintanto che è stato possibile cederli). Tutti questi passaggi - posto che il gruppo Zero era un general contractor e quindi è bastata la prima firma per liberare e sgravare da ogni responsabilità, o meglio da ogni possibile attenzione, i clienti - venivano fatti all'insaputa dei clienti.

Quindi che cosa è accaduto? La società Gruppo Zero è entrata in crisi quando, nell'agosto 2022, una società del Gruppo Zero ha subìto il sequestro di alcuni milioni di euro tra crediti fiscali e conti correnti. Da allora si sono interrotte tutte le attività del Gruppo ed è emerso che quei lavori non erano stati fatti, ma che erano stati pagati, svuotati i cassetti fiscali di molti clienti, e che, nella sostanza, i lavori rimanevano non effettuati, iniziati e non completati, o, comunque, pagati e neppure iniziati.

Ma la cosa grave, come dicevo, è che tutto questo avveniva all'insaputa dei clienti, per cui questi clienti si sono trovati con una movimentazione dei propri cassetti fiscali, che spesso li ha totalmente esauriti, per cui, neanche volendo e, pur avendo, in alcuni casi, alcuni, la possibilità, magari, di far fare i lavori ad altri, non sono stati in grado di poterli fare, perché, appunto, non avevano più movimentazione fiscale.

Le vittime, quindi, non erano consapevoli né che il general contractor avesse generato crediti con la presentazione di documentazione falsa e non avevano mai concordato le modalità di generazione e fruizione dello stesso, né avevano ricevuto notifica dell'emissione delle fatture e della deposizione dell'asseverazione. Quindi, è un'enorme truffa, rispetto alla quale molte di queste famiglie, che si sono anche costituite in comitati, hanno presentato una serie di denunce, moltissime denunce, perché stiamo parlando veramente di centinaia e centinaia di clienti. Il che ha portato ad un aggravamento importante dell'attività della procura di Treviso, perché il luogo nel quale aveva sede il general contractor è il luogo in cui vengono radicati i processi.

Il problema è che la procura di Treviso, trovandosi gravata di così tante denunce e querele, non è in grado ad oggi, per il numero di operatori che ci sono nella procura, di procedere celermente. Risulterebbe, peraltro, che la Guardia di finanza abbia anche iniziato ad indagare su tutto il Gruppo Zero dal dicembre 2021, procedendo al sequestro preventivo dei crediti fiscali, con conseguente sospensione ulteriore dell'attività, ma solo da agosto, proprio perché questa assenza di personale fa sì, sia per quanto riguarda la Guardia di finanza sia per quanto riguarda la procura, che non vi sia stata quella necessaria celerità per evitare che in tutti questi mesi si aggravasse la situazione e si ledessero i diritti di tanti più clienti.

Per cui questa situazione ha continuato ad andare avanti per un bel po'. Naturalmente la grave scopertura del personale che affligge da tempo il tribunale di Treviso è oggi l'oggetto di questa nostra interpellanza, la carenza dei dipendenti. Su una pianta organica che prevede 42 lavoratori, ne ha soltanto 26. Ovviamente le parlo, Sottosegretario, per suo tramite, Presidente, di una situazione che risale all'aprile del 2023, cioè quando noi abbiamo depositato questa interpellanza.

Magari scopriremo che la situazione è migliorata, ma dalle notizie che abbiamo acquisito non ci sembra, anche perché ancora i procedimenti giacciono presso la procura. Il lavoro è immane, anche perché è un lavoro enorme di conoscenza, recupero, comprensione di tutta una serie di attività di natura fiscale, e quindi anche che riguarda reati societari che sono stati fatti da una serie di società del Gruppo Zero, cioè del general contractor.

Quindi noi siamo consapevoli che si tratta di un'attività veramente molto corposa e molto impegnativa. Ciononostante occorre procedere, anche perché, se non c'è una pronuncia del tribunale, è chiaro che queste persone sono ulteriormente in difficoltà, perché noi abbiamo in questo periodo interpellato anche l'Agenzia delle entrate. È chiaro che sul cosiddetto svuotamento dei cassonetti fiscali l'Agenzia delle entrate, in difetto di una norma che possa specificamente occuparsi di questo caso...voglio anticipare, anzi, voglio sottolineare che noi abbiamo depositato in diverse circostanze degli emendamenti proprio indirizzati a risolvere questo problema, e sono stati sempre respinti o perché inammissibili o perché respinti nel merito.

Noi riteniamo che qui si debba procedere assolutamente forse anche con una copertura legislativa che in questo momento manca. Il problema è che noi daremmo copertura legislativa tanto più forte se vi fosse una pronuncia del tribunale che accertasse che effettivamente si tratta di un procedimento fatto utilizzando documentazione falsa, fatto all'insaputa dei clienti e fatto, ovviamente, in forma di raggiro e artifizio. Se non c'è questo accertamento, è difficile che quelle persone possano avere un ristoro, ma soprattutto è difficile che possano non solo completare i lavori, ma anche avere la possibilità di farlo in futuro, liberando almeno la possibilità di movimentazione fiscale.

Su questo punto, quindi, noi ci siamo rivolti al Ministro Nordio perché rafforzi il personale della procura e del tribunale di Treviso proprio per accelerare in modo specifico questa procedura, che, ricordo, riguarda centinaia e centinaia di famiglie, soprattutto nelle regioni Veneto, Friuli-Venezia Giulia e non solo, ha investito un po' tutto il Nord Italia, e su questo vorremmo che vi fosse la massima attenzione. Sollecitiamo il Sottosegretario a farsene carico non solo dal punto di vista meramente di giustizia, giudiziario, cioè sulla carenza di personale del tribunale, ma che si possa porre l'attenzione anche ad una vicenda sulla quale probabilmente è necessaria una cornice legislativa che in questo momento è assente.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Chiedo scusa all'onorevole interpellante se, a fronte delle diverse suggestioni anche su un tema spinoso, che trae origine occasionalmente in questo caso da una denuncia nota, e che però coinvolge il più grande tema delle truffe relative ai crediti fiscali, non potrò rispondere nel dettaglio ad ogni domanda, perché contenuto dalle camicie di Nesso della formulazione del quesito esatto da parte dell'onorevole interpellante. La vicenda tratteggiata nell'atto di sindacato ispettivo è nota. Confermo che vi sono state decine e decine di denunce, anzi, confermo che sono 420 le denunce che a noi constano esserci, presentate presso la procura di Treviso, nei confronti del consorzio, complessivamente inteso come Casa Zero. Vi è da dire che è nato un procedimento penale, il n. 3038 del 2022, che si è in particolar modo concentrato sui controlli della Guardia di finanza nei confronti del predetto consorzio. Dai suddetti controlli sarebbero emerse - è d'obbligo il condizionale - gravi irregolarità correlate alle agevolazioni fiscali previste dalla normativa finalizzata a favorire le ristrutturazioni edilizie, nonché la riqualificazione energetica degli immobili, confermando quindi quanto ha detto l'onorevole interpellante in premessa della interpellanza. È bene precisare, anche a vantaggio dei cittadini, ma in particolar modo delle asserite persone offese, che sono stati sottoposti a coercizione reale crediti fiscali per un importo pari a 6.900.000 euro, somme di denaro per un importo pari a un 1.440.000 euro e 2 immobili. All'inizio del mese di settembre dell'anno 2023 la Guardia di finanza di Treviso ha depositato le annotazioni conclusive delle indagini, questo per dare quello che si può dare in ordine alla tempistica presunta e presumibile. Ha però successivamente depositato ulteriori 2 annotazioni, con le quali sono stati trasmessi ulteriori 52 verbali di denunce e querele, corredati da numerosissimi e nutriti verbali di sommarie informazioni relative a queste ulteriori 52 denunce e querele. Le attività d'indagine possono comunque ritenersi a questo punto e fortunatamente sostanzialmente concluse, e si prevede, è verosimile attendersi, che entro il prossimo mese di novembre potrà essere emesso l'avviso di conclusione delle indagini ai sensi dell'articolo 415-bis del codice di procedura penale. Questo per quanto riguarda la vicenda da cui trae origine la richiesta dell'onorevole interpellante in ordine alle scoperture delle piante organiche, sia amministrative sia giudiziarie, del territorio di Treviso. È bene premettere, in una risposta complessivamente articolata alle domande fornite, quanto al personale amministrativo, che la scopertura nazionale è attualmente del 21,83 per cento. Per fare fronte a questa scopertura, questo Dicastero ha avviato, onestamente sin dall'anno 2020, quindi non assumendoci meriti che non abbiamo, se non pro quota, un imponente reclutamento, con l'assunzione di 8.607 risorse umane nell'intero territorio nazionale. Quantificazione che fortunatamente può dirsi per approssimazione, in quanto difetta delle assunzioni concernenti gli addetti dell'ufficio per il processo e il personale a supporto dell'ufficio del processo, perché, se si tenesse conto anche di queste unità, dovrebbero essere aggiunte in verità alle 8.607 prima indicate altre 11.427 unità relative agli addetti del processo e al personale a supporto dell'ufficio del processo, giungendo così complessivamente dal 2020 ad oggi a 20.034 assunzioni per quanto riguarda il piano nazionale sotto il profilo del personale amministrativo.

Invece, con una vista laser sul tribunale di Treviso e sulla procura di Treviso, bisogna dire che nel tribunale di Treviso, a fronte di una dotazione organica di 121 unità, prestano servizio 89 unità e si registra quindi una scopertura del 28 per cento. Nel computo complessivo delle risorse impiegate nel menzionato ufficio giudiziario non sono però considerate le 49 unità assunte a tempo determinato nell'ambito del reclutamento dell'ufficio del processo (46 unità nella fattispecie) e di personale a supporto dell'ufficio del processo (altre 3 unità). Poi vi è il tema delle vacanze registrate nei vari profili. Anche a questo proposito, per dare una risposta più puntuale possibile, le vacanze interessano le seguenti figure professionali: i cancellieri (6 vacanze su 20 posti in organico); gli assistenti giudiziari (15 vacanze su 42); gli ausiliari (5 vacanze su 10); gli operatore giudiziari (8 su 12). Si segnala inoltre, per fortuna, la totale copertura dei profili del direttore e del contabile, che sono, evidentemente, ulteriori risorse umane indefettibili nell'organizzazione di un tribunale e-o di una procura. Risultano in sovrannumero i profili dei funzionari giudiziari, perché, attualmente, vi sono 29 presenze rispetto alle 26 previste in organico. Passando, invece, al personale amministrativo della procura della Repubblica presso il tribunale di Treviso, a fronte di una dotazione organica di 42 unità, prestano servizio attualmente 33 risorse umane, con una scopertura del 26 per cento. Quanto alle vacanze, per la figura del cancelliere abbiamo una vacanza su 8 posti e per la figura dell'assistente giudiziario 3 vacanze su 8; poi vi sono figure come i conducenti di automezzi, gli ausiliari ed altri, ma con riguardo alle figure centrali queste sono le vacanze. Si segnala inoltre, fortunatamente, la totale copertura dei profili del direttore, del funzionario giudiziario e dell'operatore giudiziario.

Rafforzamenti dell'organico ulteriori si avranno anche con riguardo al tribunale e alla procura di Treviso con l'assunzione di tutti gli idonei non vincitori - scelta effettuata da questo Governo - ancora presenti nelle graduatorie dei concorsi per 300 posti di direttore e 2.700 posti di cancelliere esperto, avendo deciso lo scorrimento integrale delle graduatorie capienti delle predette procedure, questo perché ci rendiamo conto, non solo delle carenze, ma dell'urgenza di rispondere alle carenze. Si sottolinea poi che, dal Piano triennale dei fabbisogni di personale 2023-2025, emerge chiaramente la volontà del Dicastero di sopperire, quanto più possibile, alle carenze di personale amministrativo. Non solo: vi è la previsione di procedure volte alla stabilizzazione di personale amministrativo assunto a tempo determinato allo scopo di non disperdere competenze maturate sul campo medio tempore, in deroga alla normativa vigente, con la previsione della validità delle graduatorie dei concorsi svolti in periodo pandemico, che consentono di finalizzare meglio l'attività di reclutamento di questo Dicastero. Le attività di reclutamento, ricomprese nell'arco temporale del Piano del fabbisogno strategico 2023-2025, nella fattispecie, concernono complessivamente 1.051 unità dell'area dei funzionari, 6.624 dell'area assistenti, 179 dell'area dirigenti, per un totale di 7.854 risorse umane. A ciò, vi è da aggiungere il contingente di 3.691 unità di personale amministrativo non dirigenziale - per il quale l'autorizzazione a bandire e ad assumere, in aggiunta alle facoltà assunzionali, è prevista da varie fonti normative - diviso specificatamente in 1.967 funzionari e 1.724 assistenti, anche in questo caso con previsioni normative che ci consentano di affrontare con urgenza il tema dei fabbisogni.

In data 28 febbraio 2023, sempre per dare una risposta ai fabbisogni di tribunali e procure, è stata peraltro disposta la proroga della scadenza dei contratti individuali di lavoro a tempo determinato, sottoscritti dal personale assunto con la qualifica di operatore giudiziario, nonché, a seguito della proroga che si rendeva necessaria, la stabilizzazione degli stessi, con ciò garantendo un valore aggiunto, sia in termini di risposta ai fabbisogni, sia di prestazione dell'attività lavorativa, perché si sa che la stabilizzazione rappresenta un momento di serenità e la possibilità di concentrarsi maggiormente sul proprio operato.

Più dettagliatamente, sul tribunale di Treviso - al netto delle necessità, in relazione alle quali mi farò carico anche di verificare la possibilità, sebbene non sia propriamente nella delega del Sottosegretario, del Ministro o comunque del Ministero, per il tramite delle piante organiche flessibili distrettuali, di applicare i giudici, piuttosto che i procuratori, a seconda della necessità dei casi, come questo, che rappresentano per fortuna un'eccezione in termini di smaltimento di lavoro negli uffici giudiziari -, vi è da aggiungere, in relazione alla Corte d'Appello di Venezia, che, in data 27 giugno 2023, è stato sottoscritto un accordo che definirei sperimentale fra il Ministero della Giustizia e la regione Veneto, volto, tra l'altro, ad adottare forme di collaborazione in tema - leggo testualmente - “di selezione e di reclutamento di personale attraverso il possibile perfezionamento di procedure concorsuali uniche per i reciproci fabbisogni”, anche per andare incontro al tema di procedure concorsuali nazionali, che però deprivano soprattutto il Veneto o altre regioni del Nord Italia di personale amministrativo, perché non sono mai sedi prescelte. Ad oggi, fino a 100 persone, potranno essere assunte dalle graduatorie di carattere regionale. In particolare, tra il 5 e 13 luglio 2023, gli idonei interessati a entrare nei ruoli del Ministero della Giustizia hanno partecipato alla procedura di scelta e 7 unità sono state assegnate al tribunale di Treviso e 2 unità alla procura della Repubblica presso il tribunale di Treviso. Alla data fissata per la presa di possesso, cioè il 12 settembre 2023, tutte le 9 unità per fortuna hanno sottoscritto il relativo contratto individuale di lavoro, dando, quindi, ragione del fatto che probabilmente bisogna interagire in termini sperimentali e di frontiera con le regioni per assicurare che le assunzioni rimangano stabilmente in loco.

Passando, infine, al personale di magistratura, bisogna evidenziare che la procura della Repubblica presso il tribunale di Treviso presenta scoperture in 2 dei 13 posti di sostituto procuratore e in 3 degli 11 posti di vice procuratore onorario, mentre il tribunale di Treviso presenta scoperture in 4 dei 32 posti di giudice, in 1 dei 4 posti di giudice (sezione lavoro) e in 5 dei 17 posti di giudice onorario presso il tribunale di Treviso.

DEBORA SERRACCHIANI, Grazie, Presidente. Partiamo dal presupposto che la vicenda è nota ed è nota già da parecchio tempo. Peraltro, faccio notare anche che l'attività d'indagine, che - ripeto - è un'attività corposa, complicata e investe davvero molte situazioni diverse, ha avuto una durata anche superiore all'anno, il che mi farebbe pensare che, qualora venisse approvato il testo - non ho ancora fatto i conti - appena proposto in Commissione giustizia sulla prescrizione, non si sa che fine faranno questi processi. E non so se la prenderanno bene in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e in Lombardia tutti quei cittadini che, invece, speravano - e sperano - in un intervento rapido, di fronte a una situazione conclamata come questa, che lei, Sottosegretario – per il suo tramite, Presidente -, ricordava essere una vicenda eccezionale, che richiede un'attenzione evidentemente straordinaria. Serve un'attenzione straordinaria anche perché sono coinvolte veramente tantissime famiglie e anche il montante - diciamo così - oggetto di questa situazione è particolarmente importante, trattandosi di una vicenda sulla quale si innestano anche situazioni familiari particolarmente delicate. Quindi, un'attenzione va sicuramente data a chi tra queste famiglie ha una situazione di fragilità più evidente.

Detto questo, però, io apprezzo naturalmente i dati che ci ha fornito il Sottosegretario, anche se onestamente non riesco a capire in quanto tempo sarà concretamente possibile rafforzare questi organici. Dico questo non solo e non tanto riguardo alla procura e al tribunale di Treviso, dove comunque mi pare che le mancanze siano evidenti e dove, al momento, anche qualora arrivasse qualcuno, molto probabilmente non sarebbe nei tempi nei quali vi sarebbe necessità di intervenire. Ripeto che anche rispetto ai numeri che ci vengono dati ci sono alcune distonie. Per quanto riguarda l'ufficio per il processo, quei famosi 11.000 dipendenti sono rimasti ormai in 6.000 perché naturalmente, essendo il rapporto di lavoro a termine e non essendoci la possibilità, in prospettiva, di una stabilizzazione, se ne stanno andando. Ricordo, ad esempio, che all'ultimo concorso bandito dall'INPS hanno partecipato ben 400 lavoratori e lavoratrici che erano nell'ufficio per il processo, lo hanno vinto e sono andati all'INPS, legittimamente e per fortuna per loro. Però, questo significa che stiamo perdendo quelle forze che invece si stanno formando all'interno dei nostri tribunali e delle nostre corti d'appello, della Corte di cassazione e delle procure. Li stiamo formando, li perdiamo e, in più, perdiamo un aiuto concreto grazie al quale finora si è dimostrata anche la possibilità di ridurre il tempo dei processi, tant'è che i dati che vengono forniti dal Ministero sono in questo senso molto chiari, sia per quanto riguarda la parte penale sia per quanto riguarda la parte civile. Chiediamo quindi al Sottosegretario, per il suo tramite, Presidente, di farsi carico dell'ulteriore richiesta, che noi facciamo ormai da tempo, di stabilizzare i lavoratori e le lavoratrici dell'ufficio per il processo, di proseguire nella individuazione di quelle forze lavoro di cui si ha estrema necessità, all'interno dei nostri uffici giudiziari. Ricordo, ad esempio, che manca il 52 per cento dei dirigenti della giustizia, il che significa che noi assumiamo magistrati che, invece di fare i magistrati, si mettono a fare i capi degli uffici perché mancano i dirigenti di giustizia. Quindi, riteniamo che si debba intervenire in modo accelerato e molto più forte e che quei numeri debbano diventare numeri concreti e non solo sulla carta.

Mi faccia anche dire da ultimo una cosa, signor Presidente. Ho presentato oggi l'interpellanza perché ritengo sia un'interpellanza molto importante. Mi sono fatta carico di questa vicenda e, naturalmente, per quanto riguarda il Partito Democratico andremo fino in fondo e sono convinta che troveremo l'attenzione anche delle altre forze politiche. Sono stata presente e ho replicato, nonostante la presenza del Sottosegretario Delmastro Delle Vedove rispetto al quale, però, continuiamo a stigmatizzare il comportamento e l'atteggiamento tenuto e continuiamo ad invitare, Presidente, a una presa di posizione, anche da parte dell'Ufficio di Presidenza della Camera. Chissà che non arrivi finalmente il giorno in cui il sottosegretario Delmastro Delle Vedove si decida almeno a scusarsi.