18/01/2017
Angelo Capodicasa
Raciti, Albanella, Berretta, Moscatt, Culotta, Greco, Schirò, Zappulla, Piccione
2-01596

 

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per sapere – premesso che: 
nell'ambito delle eccezionali condizioni meteorologiche che si sono abbattute sul nostro Paese nei giorni scorsi, la Sicilia ha subito forti nevicate ed eccezionali gelate, anche a quote molto basse; 
anche a causa della scarsissima consuetudine a fronteggiare condizioni meteorologiche tanto pesanti che a quelle latitudini ed in quella forma si presentano molto raramente, tali avverse condizioni atmosferiche, oltre a provocare enormi disagi alla popolazione, hanno provocato danni cospicui agli impianti, alle produzioni ed alle strutture di numerosi imprenditori agricoli che conducono le loro aziende in forma singola o associata; 
oltre alle conseguenze prodottesi nelle zone di montagna per le aziende zootecniche, relativamente ai pascoli ed alle riserve di foraggio per gli animali, tali conseguenze si sono manifestate anche nelle zone di pianura laddove insistono aziende dedite ad attività agricole rivolte alla produzione di agrumi (come il mandarino tardivo di Ciaculli) o di ortaggi (come i carciofi nella Piana di Catania) o produzioni intensive di primaticci in serra in varie altre parti del territorio isolano; 
buona parte di tali produzioni vengono realizzate in ambiente protetto (serre, tendoni o tunnel) che l'eccezionalità degli eventi meteorologiche ha irrimediabilmente compromesso; 
in particolare, nella zona del Canicattinese in provincia di Agrigento, dove l'eccezionale evento calamitoso ha visto cadere oltre cinquanta centimetri di neve, vista la particolare tecnica di coltivazione «a tendone» dell'uva da tavola «Italia» (IGP), si è verificata la distruzione di parecchie centinaia di ettari di vigneto crollate sotto il peso della neve accumulatasi; 
la produzione di uva «Italia» costituisce una consolidata e cospicua fonte di reddito per la città di Canicatti e dei comuni del circondario, trattandosi di produzioni pregiate di una agricoltura evoluta e d'avanguardia; 
le aziende agricole interessate spesso non hanno una capacità finanziaria e patrimoniale di livello tale da consentire loro di sopportare i danni subiti che, in alcuni casi, sono di notevole entità; 
la regione siciliana sembrerebbe orientata a dichiarare lo stato di calamità per tali zone interessate dagli eventi calamitosi dei giorni scorsi, anche alla luce della quantificazione dei danni che sono tuttora in fase di accertamento da parte degli uffici competenti –: 
se non ritenga di dovere assumere iniziative al fine di accelerare le procedure di propria competenza e consentire agli imprenditori agricoli delle zone colpite ed, in particolare, delle zone più fortemente colpite dall'eccezionale ondata di maltempo di poter vedere ristorato il danno subito, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ed in particolare dal decreto legislativo n. 102 del 2004, nel più breve tempo possibile; 
se non ritenga di adottare iniziative di natura straordinaria affinché le aziende agricole che hanno subito danni e perdite non debbano vedere compromessa l'intera annata agraria con le conseguenze che questo avrebbe sull'intera economia della zona. 

Seduta del 21 febbraio 2017

Risposta del governo di Giuseppe Castiglione, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali, replica di Angelo Capodicasa

Risposta del Governo

Signora Presidente, onorevoli colleghi, per l'analogia delle questioni trattate ho ritenuto utile rispondere congiuntamente.
  Rilevo anzitutto che nei giorni scorsi è stato avviato l'iter per la dichiarazione dello stato di eccezionale avversità atmosferica nella regione Puglia, nella Sicilia, nella Calabria, nella Basilicata e nella Campania, tenuto conto della grave condizione in cui versa il settore agricolo in quei territori dopo le intense nevicate e dopo le gelate verificatesi nei primi di gennaio e prolungatesi per tutto il mese di gennaio. In questa fase è in via di completamento la necessaria rilevazione e stima dei danni da parte delle regioni competenti: abbiamo sollecitato anche le strutture periferiche, ma abbiamo sollecitato anche le amministrazioni locali a fare una ricognizione la più puntuale dei danni che si sono verificati. Alla luce dell'eccezionalità di questi eventi atmosferici, il Governo, cogliendo l'occasione del decreto-legge sul terremoto che è stato pubblicato il 9 febbraio scorso e all'interno del decreto-legge «terremoto» ha stabilito di consentire, proprio per l'eccezionalità e in via straordinaria e temporanea, l'attivazione degli strumenti del Fondo di solidarietà nazionale, di cui al decreto legislativo n. 102 del 2004, anche per i danni subiti alle produzioni agricole e alle strutture aziendali assicurabili.

  Come lei sa, noi abbiamo individuato nel Piano di sviluppo rurale nazionale una misura per la gestione del rischio, e quindi l'obiettivo principale è assicurare le nostre produzioni: in questo caso abbiamo proceduto in deroga all'interno del decreto-legge «terremoto». L'intento è quello di sostenere il settore agricolo delle aree maggiormente colpite, che per lo scarso utilizzo degli strumenti assicurativi non potrebbe contare su una forma di compensazione, rischiando di vedere compromessa sia la ripresa economica, ma anche la ripresa produttiva delle aziende che sono interessate.
  Ricordo che l'attivazione di questo strumento, di questo Fondo consente alle imprese agricole danneggiate dagli eventi calamitosi di godere tutti gli interventi di sostegno previsti a legislazione vigente. Lei, onorevole Capodicasa, conosce bene questi strumenti, e sa che in particolare è prevista l'erogazione di contributi in conto capitale fino all'80 per cento del danno della produzione lorda vendibile, l'attivazione di prestiti di ammortamento quinquennale per le maggiori esigenze, soprattutto per le esigenze dei prestiti di conduzione aziendale, la proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza, l'esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali e assicurativi propri e dei propri dipendenti, e l'ottenimento di contributi in conto capitale per il ripristino delle strutture aziendali danneggiate e per la ricostituzione delle scorte eventualmente compromesse o distrutte. Quindi la ringrazio per l'opportunità che ha dato al Governo di intervenire in questa materia: il Governo si è fatto carico, e prontamente è intervenuto all'interno del decreto-legge, decreto-legge in fase di conversione; ma entro 90 giorni tutte le amministrazioni locali, e soprattutto le regioni, devono procedere in maniera celere, e soprattutto puntuale, sulla ricostruzione e soprattutto sulla puntuale ricognizione dei danni che si sono verificati alle strutture in tutte le regioni che abbiamo citato.

Replica 

Presidente, ringrazio il sottosegretario per la risposta e mi dichiaro soddisfatto, perché sostanzialmente viene incontro alle questioni che avevamo posto nella nostra interpellanza, con alcuni parlamentari siciliani.
  Il tema, sottosegretario, essendo anche lui siciliano, è abbastanza spinoso, perché la eccezionale ondata di maltempo che ha investito l'Italia ha avuto nelle regioni meridionali, e segnatamente in Sicilia, ripercussioni che, oserei dire, sono perfino più pesanti che nelle altre parti, perché da noi non c’è un'abitudine a fare fronte a emergenze di natura atmosferica come quelle che sono vissute. Abbiamo avuto nevicate non solo nelle zone collinari e montagnose, ma anche a quote molto basse, dove le coltivazioni agricole hanno caratteristiche diverse: sono soprattutto coltivazioni agricole destinate ad ortaggi o anche a produzioni che avvengono in ambiente protetto; quindi si parla di serre, si parla di tunnel, si parla di strutture a tendone. Per esempio nella mia interpellanza faccio riferimento alla zona del canicattinese, la zona intorno al comune di Canicattì, che è una zona vocata, a produzione di alta specialità nel campo dell'uva da tavola, quindi uva da frutta, che ha un'enorme mercato, che costituisce una delle produzioni di qualità, di pregio dell'agricoltura siciliana, e segnatamente di quella zona. Così come altre parti di quel territorio, dove le coltivazioni sono prevalentemente sotto serra o a tendone: è chiaro che quando a quelle quote si abbattono nevicate che accumulano decine, oltre 50 centimetri di neve, sia le serre che i tendoni crollano. Abbiamo avuto parecchie centinaia di ettari di uva Italia che sono crollatesotto i tendoni, ma anche in altre zone: la zona per esempio del palermitano.
  Una eccezionale ondata di maltempo, nel periodo in cui è intervenuta, cioè nella seconda settimana di gennaio, colpisce produzioni particolari, che hanno nel microclima dove sono tradizionalmente coltivate il particolare ambiente dove possono svilupparsi: per esempio il mandarino tardivo di Ciaculli è uno di questi, ha subito danni enormi, soprattutto alla produzione. Per cui un intervento... Ma naturalmente tralascio i danni che si sono prodotti nelle zone di montagna e collinare, sia in riferimento alla zootecnia, per mancanza di foraggio, alle strutture viarie, interpoderali che sono rimaste compromesse poi dalle successive precipitazioni atmosferiche: insomma si tratta di zone che hanno subito danni enormi.
  E parliamo di un settore, come quello all'agricoltura, a cui guardiamo con particolare attenzione in questo momento, perché, come il sottosegretario sa, quel poco di ripresa del PIL che abbiamo avuto nel Mezzogiorno, e segnatamente in Sicilia, è dovuto essenzialmente alla ripresa di due settori: uno è il turismo, che ha fruito delle contingenze che sta vedendo il Mediterraneo, per cui le guerre, l'instabilità che caratterizzano i Paesi dalla costa Nord dell'Africa hanno dirottato buona fetta del turismo estivo soprattutto nella zona del Meridione d'Italia, e segnatamente in Sicilia. L'altro settore che ha un po’ tirato è stato proprio l'agricoltura, perché le produzioni di eccellenza che abbiamo in Sicilia, soprattutto nel settore vitivinicolo e nel settore ortofrutticolo, hanno consentito un margine di esportazioni che ha tirato su il prodotto interno lordo di quella regione. Quindi, impedire che questa eccezionale ondata di maltempo comprometta il rilancio di quel settore e l'apporto che ha portato al prodotto interno lordo della Sicilia è uno dei compiti prioritari. Io non posso che prendere atto con soddisfazione delle cose che qui ci ha detto il sottosegretario, in particolare la prontezza con cui ha approfittato del decreto sul terremoto, le misure che lì sono state previste, il ricorso al Fondo di solidarietà nazionale e tutto il resto. Quindi, non posso che ringraziare il sottosegretario per la risposta e dichiarare la mia soddisfazione.