18/04/2016
Cinzia Maria Fontana
Villecco Calipari
3-02193

Per sapere – premesso che: 
da recenti notizie di stampa emergerebbe come l'area di Crema sia individuabile come zona particolarmente a rischio per la minaccia terroristica con forte presenza di nuclei sospetti; 
la notizia appare tanto più allarmante in quanto sembra provenire da fonti autorevoli, considerato che sembra far riferimento a fonti dei servizi segreti e investigative; 
risulta peraltro agli interroganti che i sindaci dell'area cremasca non abbiano ricevuto alcuna evidenza ufficiale in merito; 
a seguito di quanto riportato dalla stampa, la popolazione locale, le istituzioni e tutto il territorio stanno vivendo ore di forte apprensione e angoscia e pertanto appare urgente fare chiarezza sulla reale situazione –: 
se corrisponda al vero la notizia di una minaccia terroristica specifica individuata nell'area di Crema, come riportata da fonti di stampa, o se invece l'allarme non rientri nel più generale — seppur grave e da non sottovalutare — livello di allerta nazionale; 
quali iniziative speciali il Governo abbia intrapreso o intenda intraprendere per coinvolgere le istituzioni locali e garantire il massimo livello di sicurezza del territorio cremasco, in caso di conferma di un allarme specifico sull'area di Crema. 
 

Seduta del 17 maggio 2016

Risposta del governo di Filippo Bubbico, Viceministro dell'Interno, replica di Cinzia Fontana

Risposta del governo

Grazie, signora Presidente. Con l'interrogazione all'ordine del giorno, le onorevoli Fontana e Villecco Calipari, traendo spunto dalla diffusione di recenti notizie di stampa, che avrebbero segnalato una particolare esposizione dell'area di Crema al rischio terroristico, per la forte presenza di nuclei sospetti, chiedono di conoscere quali iniziative si intendano porre in essere per garantire il massimo livello di sicurezza in quel territorio, qualora dovessero emergere effettivi riscontri investigativi. 
Va subito precisato – voglio assicurare in questo senso – che, successivamente ai fatti terroristici di Parigi del 13 novembre scorso e, ancor di più, dopo gli episodi di analoga matrice del 22 marzo scorso a Bruxelles, le forze di polizia hanno innalzato i livelli di attenzione delle attività informative In tale contesto, non si è mancato di monitorare l'attività delle organizzazioni di cultura islamica. A Crema e dintorni ne sono presenti tre: il Centro culturale islamico, l'Associazione Assalam di Madignano e un'articolazione dell'associazione religiosa di fede islamica denominata Giovani Musulmani d'Italia. Il sodalizio più attivo risulta il Centro culturale islamico, che conta circa 300 fedeli e, tra il 2015 e il 2016, ha ospitato due volte un imam saudita. L'associazione Assalam, alla quale aderiscono circa 50 adepti, è nota soprattutto per aver organizzato alcuni dibattiti pubblici mirati a superare la diffidenza e le preoccupazioni espresse da una parte della comunità cittadina verso la costruzione di una moschea a Crema. Negli ultimi mesi, le due associazioni sono state spesso citate dagli organi di stampa per le loro differenti opinioni circa la realizzazione e la gestione di attrezzature destinate a servizi religiosi in un'area individuata dal comune di Crema. In relazione ai citati sodalizi culturali, informo che non risulta che al loro interno si svolgano attività di proselitismo da parte di soggetti legati a gruppi integralisti islamici e, d'altra parte, non sono emerse situazioni meritevoli di approfondimenti investigativi durante le iniziative di comunicazione che gli stessi hanno curato. Più in generale, non si sono evidenziati elementi che avvalorino la sussistenza di minacce specifiche né nel territorio di Crema né in quello provinciale. L'attenzione delle autorità provinciali di pubblica sicurezza e delle forze di polizia territoriali resta, comunque, molto alta, al fine di cogliere ogni segnale premonitore, anche quello apparentemente più tenue, che possa consentire la redazione di una diagnosi precoce di eventuali minacce terroristiche. 
Trasferendo questo discorso su un piano più generale, rappresento che i dispositivi di sicurezza a livello centrale e periferico svolgono da tempo, sul territorio nazionale, un intenso e capillare monitoraggio dell'estremismo islamico nell'ambito della strategia di prevenzione definita dal Comitato di analisi strategica antiterrorismo, in cui gli apparati professionali dalle forze di polizia e gli esperti delle agenzie di intelligence approfondiscono e valutano tutte le informazioni, sia di polizia che di intelligence, relative alla minaccia terroristica interna ed internazionale. In tale contesto, particolare attenzione è stata rivolta ai luoghi di aggregazione sospettati di infiltrazioni radicali, con l'obiettivo di individuarne le dinamiche interne e le modalità di funzionamento e di cogliere fenomeni di estremismo violento nonché ogni altro aspetto rilevante per l'ordine e la sicurezza pubblica. 
Va precisato che questa attività non è frutto di alcun pregiudizio ideologico né intende additare una sorta di pericolosità presunta e aprioristica, che prescinda da concreti elementi investigativi. In effetti, quando si è agito nei confronti degli imam più oltranzisti è perché erano stati individuati come i principali responsabili di pericolosi processi di radicalizzazione o come agenti infiltrati dello jihadismo. Che non sia il caso di nutrire posizioni preconcette sembra dimostrarlo anche l'atteggiamento collaborativo della grande maggioranza dei responsabili di associazioni e guide religiose, con i quali è stato preso contatto in un'ottica di prevenzione di ogni forma di estremismo. 

L'attività dei servizi di prevenzione non si limita al monitoraggio dei centri preghiera, ma si estende al web, d'intesa con la polizia postale e delle comunicazioni, all'ambiente carcerario, d'intesa con il Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria, e ai principali luoghi di aggregazione, inclusi i centri di accoglienza. Inoltre, periodicamente il Comitato di analisi strategica antiterrorismo dispone mirati controlli di obiettivi, di volta in volta, individuati, quali, ad esempio, stazioni e porti, al fine di intercettare il transito e l'ingresso di persone pericolose per la sicurezza nazionale. 
I dati sulla operatività raggiunta nei diversi contesti sono altamente significativi. Dall'inizio del 2015 ad oggi, sono state controllate 126.166 persone e sono state eseguite 2.468 perquisizioni su soggetti ritenuti contigui ad ambienti dell'estremismo religioso. Gli arresti sono stati 464; le persone indagate in stato di libertà 740; mentre 79 sono i soggetti espulsi dal nostro Paese per motivi di sicurezza dello Stato o di prevenzione del terrorismo. Il quadro dei risultati, che ho appena delineato, testimonia dell'attenzione prestata dagli apparati di sicurezza rispetto al fenomeno dell'estremismo di matrice jihadista. Posso assicurare che il Ministero dell'interno continuerà a dedicare la massima attenzione alla variegata galassia dell'Islam in Italia in un'ottica di prevenzione e contrasto del terrorismo, senza trascurare di promuovere ed incentivare ogni iniziativa utile al dialogo e all'integrazione delle comunità musulmane nelle realtà locali di riferimento, in una logica di pacifica convivenza delle diverse culture e religioni. In tal senso, segnalo che è stato costituito di recente, presso l'amministrazione dell'Interno, il Consiglio per le relazioni con l'Islam italiano, composto da esperti e studiosi. Questo organismo ha la funzione di supportare le decisioni che vengono assunte in relazione alle dinamiche proprie del mondo islamico. 
Nell'ambito di queste relazioni è stato costituito, parallelamente, anche un tavolo di confronto con i rappresentanti delle comunità ed associazioni islamiche per costruire una sede stabile per un dialogo costante ed istituzionalizzato con le componenti musulmane maggiormente rappresentative nel territorio nazionale.

Replica

Grazie, signora Presidente. Ringrazio il rappresentante del Governo per la risposta, perché ha colto appieno il senso della mia interrogazione, presentata a seguito di notizie allarmanti apparse sulla stampa locale secondo le quali l'area di Crema sarebbe individuata da investigatori ricercatori come zona particolarmente a rischio per la minaccia terroristica, con forte presenza di nuclei sospetti. Notizie che hanno sicuramente creato allarmismo ed apprensione tra le istituzioni locali e la cittadinanza. Nelle sue parole, signor Viceministro, si mette finalmente un punto fermo a questa vergogna: non so definirlo diversamente, se non vergogna, questo uso della paura come strumento della politica. 
In una situazione di così forti preoccupazioni internazionali per quello che sta accadendo nel nostro mondo in questi ultimi anni, l'unica cosa che non ci possiamo permettere è giocare sulla paura, speculare su di essa ed alimentarla raccontando falsità pur di guadagnare consenso facile, facendo leva sui sentimenti più profondi e anche più umani e più naturali di noi esseri umani. Incentivare la paura non può, non deve essere un atteggiamento, soprattutto, da parte di chi ha ruoli istituzionali. 
Sono perciò soddisfatta della sua risposta, signor Viceministro, perché rassicura il territorio cremasco rispetto alla notizia di una minaccia terroristica specifica individuata nell'area di Crema, rivelatasi, a questo punto, totalmente infondata e per questo, appunto, ancora più grave e preoccupante. Ma sono soddisfatta anche perché nella sua risposta lei dà rassicurazioni, certo più generali, rispetto alle azioni, all'attenzione, all'impegno, al controllo capillare messo in campo da tutti gli organi preposti alla sicurezza. L'ho scritto nella mia interrogazione: nessuno di noi intende sottovalutare la situazione e il grado di allerta, per il quale dobbiamo essere continuamente vigili, ma ci sono strumenti, che lei ha molto bene elencato, che sono attività quotidiana e costante della nostra intelligence, delle nostre forze dell'ordine a livello generale e, in modo particolare, sul territorio che, ancora una volta, qui, voglio ringraziare, e anche delle istituzioni. Per questo, sono molto soddisfatta della risposta all'interrogazione presentata.