23/03/2016
Paolo Beni
3-02135

Per sapere – premesso che: 
il Cairo Institute for Human Rights Studies è una delle maggiori organizzazioni indipendenti per i diritti umani accreditata presso le Nazioni Unite, che coordina il Forum nazionale delle organizzazioni non governative egiziane per i diritti umani con sedi al Cairo, Tunisi, Bruxelles e Ginevra; 
nei giorni scorsi due esponenti dello staff del Cairo Institute avrebbero ricevuto un mandato a comparire davanti al giudice investigativo per un'inchiesta del 2011 avente ad oggetto il divieto legale di ricevere fondi dall'estero, in quanto considerato dalla legge egiziana come un tradimento dell'interesse nazionale; 
la maggior parte dei progetti delle organizzazioni non governative egiziane è finanziata da fondi internazionali provenienti da altre organizzazioni, da istituzioni europee o da agenzie Onu; 
recentemente, in relazione al caso di Giulio Regeni, il Cairo Institute aveva elaborato un importante report sull'aumento delle torture, delle sparizioni forzate, dei morti in stato di detenzione e sulla repressione contro chiunque difenda i diritti umani in Egitto; 
questa è solo l'ultima di una serie di intimidazioni e di atti repressivi che si sarebbero susseguiti negli ultimi tempi nei confronti di chi in Egitto difende i diritti umani; 
infatti, secondo le organizzazioni sociali per i diritti umani, solo a novembre 2015 sarebbero stati registrati 49 casi di tortura e un aumento esponenziale delle sparizioni forzate; 
le torture e le sparizioni forzate rappresentano una grave minaccia per la sicurezza nazionale egiziana; 
di fronte ai continui attacchi, alle intimidazioni, alle torture e ai gravissimi crimini commessi in Egitto nei confronti di chiunque provi a difendere i diritti umani, è necessario che le istituzioni europee e internazionali si adoperino per contribuire a garantire la giusta protezione alla società civile egiziana, denunciando in ogni sede possibile simili barbarie –: 
alla luce di quanto espresso in premessa, in che modo si intendano denunciare gli atti repressivi e intimidatori subiti dalle organizzazioni indipendenti per i diritti umani nelle sedi di relazione bilaterale con il Governo egiziano; 
se siano già state denunciate al Consiglio dei diritti umani dell'Onu le restrizioni, gli atti normativi e le procedure amministrative contro la società civile, al fine di garantire alla stessa la giusta protezione e la sicurezza dell'intera regione.