10/03/2015
Vittoria D'Incecco
Fusilli, Ginoble, Amato
3-01344

Per sapere – premesso che: 
dal 4 al 6 marzo 2015 il territorio abruzzese è stato colpito da una violenta ondata di maltempo (neve, pioggia e forte vento) in tutte le quattro province; 
la stima approssimativa dei danni «rilevantissimi e permanenti» ammonta a non meno di 80 milioni di euro; 
tra le conseguenze del maltempo vi sono problemi di approvvigionamento di acque, strade interrotte per frane e allagamenti, l'esplosione di un metanodotto con il ferimento di otto persone; scuole e uffici chiusi, chiusura della tratta ferroviaria Sulmona-Avezzano e delle autostrade A24 e A25; 
tra i gravi danni subiti dalla popolazione abruzzese ci sono anche quelli sulla rete elettrica. Questa situazione ha provocato un black out per circa 115 mila utenze, tra cui numerose imprese costrette a ricorrere ad alimentazioni alternative; 
i danni subiti dagli impianti sono ingenti e hanno riguardato oltre 400 linee elettriche di media tensione per un importo stimabile in circa 15 milioni di euro; 
nonostante la task-force messa in campo dall'Enel per il ripristino del servizio elettrico, alle 19 di sabato 7 marzo c'erano 29.000 clienti disalimentati e alle 19 di domenica 8 marzo erano circa 13.000; 
l'assenza di energia elettrica ha lasciato interi paesi e migliaia di cittadini abruzzesi senza luce e riscaldamento creando difficoltà soprattutto alle categorie più deboli della popolazione; 
pur riconoscendo l'impegno dei tecnici messi in campo dall'Enel per far fronte ai guasti, è inconcepibile e inammissibile che nel 2015 interi paesi restino senza corrente elettrica per giorni –: 
se al Governo azionista di Enel, sia noto: 
a) come mai si siano verificate queste interruzioni e se tale situazione possa ripetersi; 
b) quali siano i piani di manutenzione predisposti da Enel negli ultimi 5 anni e per i prossimi 10 anni.