27/10/2014
Stefania Covello
3-01117

Per sapere – premesso che: 
nei giorni scorsi Ubi banca ha presentato un nuovo piano industriale che prevede la chiusura di 114 sportelli e il declassamento di 54 filiali a funzioni di minisportello; 
tale ridimensionamento prevede un esubero di 1277 unità lavorative di cui 500 entro la fine del 2014; 
all'interno di Ubi banca questo piano industriale comporta un'ulteriore destrutturazione della presenza nel territorio del Mezzogiorno, in particolare per quanto riguarda le filiali Carime (ex Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania); 
è un ulteriore colpo al sistema del credito nel Mezzogiorno che perde un suo riferimento storico ed un forte ancoraggio territoriale; 
sono bene 26 le filiali Carime che verranno ad essere soppresse nell'ambito del nuovo progetto industriale; 
in Calabria, rientrano in questa operazione le filiali di Marina di Gioiosa, Mileto, Vibo Marina, Tiriolo, Lamezia Terme Ag. 1, Spezzano Sila, Corigliano paese, San Lucido. E Cosenza Ag. 1 (via 24 maggio) sarà ridotta a minisportello; 
gli esuberi dichiarati sono 305 e 99 sono in uscita da qui alla fine del 2014; 
si tratta di una notizia drammatica per i numeri e per i territori interessati; 
le organizzazioni sindacali di categoria hanno chiesto un confronto con i vertici del gruppo bancario affinché possano essere riviste alcune decisioni assunte –: 
se il Governo sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e se non intenda farsi parte attiva per promuovere un confronto finalizzato a rivedere il piano industriale al fine di consentire di tutelare i livelli occupazionali, scongiurando licenziamenti e prestando la dovuta attenzione ai territori, in particolare quello calabrese in cui l'accesso al credito è già di per se difficile.