29/05/2017
Miriam Cominelli
3-03054

Per sapere – premesso che:
   il 17 ottobre 2016 11 bambini della scuola primaria di Vighizzolo di Montichiari in provincia di Brescia, mentre si trovavano in classe durante l'orario scolastico, hanno accusato sintomi di nausea e vomito a causa di forti odori che respiravano nell'aria. Sono stati soccorsi e visitati e 7 di loro sono anche stati ricoverati presso l'ospedale di Desenzano per 24 ore. Nel sangue di alcuni alunni è stata trovata carbossiemoglobina elevata (2,5 per cento);
   un episodio identico, si era verificato anche in precedenza, il 10 gennaio 2012, quando alcuni bambini accusarono malori simili e all'epoca si ritenne che responsabile dell'emissione dei miasmi fosse la vicina discarica Gedit;
   i responsabili dell'Arpa Lombardia in una conferenza stampa sul tema presso la regione Lombardia il 29 ottobre 2016 hanno dichiarato che, benché non sia stato ancora possibile individuare con certezza la causa degli odori, gli approfondimenti avviati nell'immediatezza e tuttora in corso servono comunque a valutare in termini più ampi la problematica che da tempo affligge Vighizzolo. Inoltre è stata confermata l'adesione dell'agenzia alla proposta dell'assessore regionale all'ambiente, Maria Claudia Terzi, di istituire un gruppo di lavoro ad hoc che coinvolga tutti i soggetti competenti territorialmente. Infine, Arpa ha sottolineato che gli esiti delle visite ispettive consentiranno alle autorità competenti (provincia e comune) di adottare gli opportuni provvedimenti in considerazione delle criticità rilevate dai tecnici dell'Agenzia, anche quelle relative alla problematica delle molestie olfattive;
   va ricordato che il territorio di Montichiari, spesso tristemente assurto alle cronache locali come «la terra dei fuochi del nord», conta 11 siti inquinati (quindi abusivi) e 11 autorizzate (di cui 4 ancora in gestione e 7 in post gestione) oltre che una richiesta in sospeso in regione per una discarica di amianto di oltre 1 milione di metri quadrati di rifiuti e due sovralzi. Una situazione molto pesante per la salute degli abitanti della zona e dell'ambiente, denunciata da anni dalle associazioni ambientaliste, dai comitati di cittadini e dai genitori degli alunni, che recentemente hanno anche organizzato una fiaccolata di protesta per denunciare i fatti;
   risulta alla interrogante che recentemente l'Ats Brescia ha annunciato che a breve inizierà un piccolo studio epidemiologico sulla frazione di Vighizzolo e Fascia d'Oro –:
   se, pur nel rispetto delle competenze e delle indagini in corso da parte delle istituzioni locali, vista la gravità e l'urgenza della situazione, non si ritenga opportuno promuovere un'indagine epidemiologica su vasta scala sugli abitanti dell'area interessata dalla presenza delle discariche e mettere in campo le necessarie iniziative di competenza per tutelare con urgenza la salute dei cittadini, soprattutto quelli delle fasce più a rischio della popolazione, come i bambini e gli anziani. 

 

Seduta del 30 maggio 2017

Risponde Domenico Rossi, Sottosegretario di Stato per la Difesa, replica Miriam Cominelli

Risposta del governo

Per rispondere ai quesiti posti, che attengono a una vicenda di rilievo locale, è necessario riferirsi innanzitutto agli elementi forniti dall'ARPA Lombardia e dall'Azienda di tutela della salute di Brescia.

In particolare, l'ARPA ha comunicato di aver preso in considerazione la situazione di molestie olfattive nell'aria di Vighizzolo, frazione di Montichiari, sin dal 2007, quando sono stati avviati i primi monitoraggi dell'aria. Successivamente, a seguito delle segnalazioni dei residenti, è stata avviata, nel 2011, una campagna di misure più sistematica, atta ad individuare le cause del fenomeno. Il monitoraggio è stato condotto per un periodo di oltre due anni e l'indagine, pur non individuando una specifica correlazione di causa-effetto a carico di un impianto specifico, ha permesso di osservare una maggiore presenza di ammoniaca, la quale tuttavia si è ridotta nel tempo. I monitoraggi, proseguiti nel 2013, hanno successivamente accertato la presenza di sostanze chimiche derivanti dalla degradazione delle sostanze organiche a bassissima soglia olfattiva. Da allora le segnalazioni di forte disagio olfattivo pervenute all'Agenzia si sono estremamente ridotte, diventando sporadiche nell'arco degli ultimi tre anni.

Relativamente a quanto accaduto il 17 ottobre 2016 presso il plesso scolastico sito nella frazione di Montichiari, la medesima ARPA ha riferito che i propri tecnici, appena arrivati sul posto, hanno eseguito campionamenti dell'aria all'interno dell'edificio senza registrare particolari anomalie. Inoltre è stata compiuta una visita ispettiva alla discarica Gedit, già in passato oggetto di segnalazioni per molestie olfattive, senza riscontrare particolari problemi di odore, se non quello tipico della movimentazione dei rifiuti. In ogni caso è stata verificata anche la correttezza dei formulari dei rifiuti conferiti nella mattinata e dei formulari del percolato in uscita, i quali sono risultati conformi.

A seguito di una successiva visita ispettiva più approfondita sulla medesima discarica sono emerse problematiche e anomalie che hanno formato oggetto di specifica segnalazione da parte dell'ARPA alle autorità competenti, tra le quali in particolare il comune di Montichiari, che ha poi attivato un apposito tavolo tecnico dedicato alla problematica.

Ritengo opportuno far presente che, oltre all'attività scaturita a seguito dell'episodio del 17 ottobre, l'ARPA aveva già svolto sul territorio di Montichiari, la scorsa estate, un monitoraggio piezometrico, chimico e radiometrico delle acque sotterranee, per verificare eventuali impatti prodotti dalle stesse sulla falda. Gli esiti analitici del monitoraggio non hanno rilevato superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione, mentre hanno evidenziato concentrazioni di nitrati superiori al limite previsto dal decreto legislativo n. 31 del 2001 per l'uso idropotabile e dal decreto legislativo n. 30 del 2009 per la protezione delle acque sotterranee. È da evidenziare tuttavia che la presenza di nitrati è probabilmente riconducibile ad una contaminazione diffusa determinata dalla vocazione agricola della zona.

Per quanto concerne l'opportunità di promuovere uno studio epidemiologico complessivo sulla popolazione di Montichiari, auspicato dalle interrogazioni in esame, faccio presente che l'ATS di Brescia ha riferito che tale studio è già attuato e le relative elaborazioni ricomprendono i dati ricavati dalle banche e dai registi a partire dall'anno 2000 fino all'anno 2015. Anche gli eventi sanitari di Vighizzolo, frazione del comune di Montichiari, fanno dunque parte dell'insieme dei dati epidemiologici registrati su tutta la popolazione residente nel comune.

Di fronte all'allarme sociale generato dalla vicenda di Vighizzolo, l'ATS di Brescia ha comunque ritenuto opportuno effettuare un'analisi specifica, con lo scopo di rilevare eventuali eccessi di patologia locale che, nel totale dei dati di Montichiari, risultassero sottostimati, confrontando i risultati con il valore medio di tutti i comuni dell'ATS e con quelli dei comuni confinanti, gran parte dei quali sede di discariche. L'analisi specifica ha previsto uno studio epidemiologico descrittivo, che ha lo scopo primario di studiare le caratteristiche di una malattia (frequenza, andamento, eccetera) a livello di popolazione e che consente di registrare gli eventuali eccessi di patologia, ma non di identificare le cause di tali eccessi. Solo nel caso in cui si dovessero effettivamente registrare tali eccessi, verranno compiute ulteriori analisi.

Nell'ambito di tale studio ATS ha adottato un sistema di monitoraggio territoriale che analizza i principali indicatori di salute (mortalità per varie cause, incidenza tumorale, eventi cardio e cerebrovascolari, malattie respiratorie, eventi riproduttivi, eccetera) sulla base di una molteplicità di fattori, il primo dei quali è costituito dalla residenza. Ad oggi, vista la complessità del progetto, ATS ha un'ulteriore fase di sviluppo.

Ad ogni modo voglio rassicurare gli interroganti che sarà cura del Ministero della salute verificare l'andamento della situazione ed adottare, in collaborazione con le istituzioni locali, tutte le iniziative ritenute opportune al fine di garantire la salute dei residenti del territorio.

Replica

Presidente, sottosegretario, io mi dichiaro soddisfatta della risposta all'interrogazione per quello che riguarda l'azione sul presente: è sicuramente importante l'approfondimento ulteriore che ATS ha deciso di compiere sulla zona a seguito dell'evento di Vighizzolo. Le tempistiche e le modalità sono particolarmente complesse, proprio io credo per avere un risultato che sia scientificamente utile, e sia soprattutto utile per capire come agire nel futuro in un territorio come quello di Montichiari, che è emblematico un po' della situazione bresciana, se vogliamo: Brescia è un territorio ricco, un territorio in cui la produzione industriale, la produzione economica è andata molto avanti, e molte volte l'ha fatto purtroppo a discapito delle tematiche ambientali e sanitarie. È un territorio che però ora si è accorto di questa problematica, e sta cercando di porvi rimedio. Purtroppo ci sono casi, come quello di Vighizzolo, che sono casi emergenziali.

La modalità io credo migliore per affrontare l'eredità del passato e le sfide del futuro è proprio questa, cioè evitare gli allarmismi, evitare i sensazionalismi, che possono essere utili più per polemica politica che per altro, e invece provare ad applicare un piano serio di analisi dell'esistente e di proposta ad esempio di bonifica dei territori. E ancora, guardando al futuro, io sono prima firmataria di una proposta di legge che propone l'estensione del fattore di pressione per l'individuazione delle discariche su tutto il territorio nazionale, ampliandolo, magari facendolo diventare un qualcosa che va oltre le volumetrie, ma che parla anche di impatto ambientale degli impianti di trattamento rifiuti.

Quindi ribadisco: Brescia può diventare anche un esempio di come si può trattare il territorio italiano, che ha dato tanto in termini di beneficio economico e che adesso merita sempre maggiore attenzione da un punto di vista ambientale e sanitario. Quindi ringrazio per la risposta, e propongo anche in questa sede di valutare, a seguito di quelle che sono le analisi di ARPA e di ATS anche sul resto del territorio bresciano, la possibilità eventualmente di verificare l'esigenza di ulteriori approfondimenti da parte di ATS in studi epidemiologici, per capire effettivamente quelle che sono l'entità e la gravità o meno della situazione e poter agire in maniera il più puntuale ed efficace possibile.