06/10/2016
Daniela Sbrollini
3-02533

Al Ministro della salute, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che: 
nell'aprile 2016 i principali media nazionali ed in particolare quelli del nord est, riportavano la notizia di una presunta «gara di aghi» all'ospedale di Vicenza. Secondo quanto apparso sui media e secondo quanto denunciato dal primario Vincenzo Riboni alcuni medici e infermieri del pronto soccorso di Vicenza avrebbero architettato un gioco-gara con tabellone sulle abilità a reperire accessi venosi ai pazienti, con un punteggio da assegnare per la tipologia dell'ago cannula; 
il primario del pronto soccorso di Vicenza, venuto a conoscenza della «gara di aghi» documentata all'interno di una chat sugli smartphone dei medici e degli infermieri coinvolti, ha immediatamente denunciato l'accaduto all'azienda Ulss 6 di Vicenza; 
l'azienda, in seguito ad alcuni accertamenti interni, ha sorprendentemente scelto di sospendere per 10 giorni il primario; 
nonostante il venir meno della previsione penale del fatto, la grave questione deontologica riguardante i medici e gli infermieri coinvolti nella vicenda non è stata contemplata, senza che gli stessi abbiano subito formalmente nessuna significativa conseguenza. Vi è stato un richiamo di natura amministrativa per «l'uso improprio del cellulare» durante l'orario di attività di servizio per l'infermiera e il medico in servizio, e l'assoluzione per gli altri sei infermieri e medici coinvolti; 
la direzione, successivamente, ha eseguito un trasferimento di reparto di alcuni di questi. Dei due medici che erano in prova, uno si è dimesso e l'altro è stato confermato dallo stesso primario Riboni. Il reparto di pronto soccorso dell'ospedale di Vicenza è da molto tempo un reparto di eccellenza nella sanità veneta e in quella nazionale. È guidato ed organizzato da molti anni, ventiquattro, dal dottor Vincenzo Riboni che nella sua lunga carriera non ha mai fatto mancare serietà e professionalità nelle cure di tutti i pazienti; 
il primario Vincenzo Riboni, grazie al sostegno dell'associazione dei primari Anpo, ed in particolare del presidente nazionale, è ora ricorso al giudice del lavoro contro la sanzione comminata dall'Ulss in seguito alla denuncia della cosiddetta «gara degli aghi». L'udienza dovrebbe essere fissata nelle prossime settimane –: 
se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa, e di quali ulteriori elementi disponga in merito; 
se il Governo intenda assumere iniziative, in collaborazione con le regioni e anche di carattere normativo, per pervenire ad un codice di comportamento del personale sanitario che garantisca la qualità e l'appropriatezza dei servizi erogati al cittadino, così evitando il ripetersi di casi simili a quelli sopradescritti.