24/02/2016
Enzo Lattuca
3-02052

Per sapere – premesso che: 
l'articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 recita: «Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere»; 
in data 22 febbraio 2016 intorno alle ore 9:00 alcuni appartenenti al Collettivo universitario autonomo (Cua), presso l'aula Jemolo della facoltà di scienze politiche dell'università di Bologna hanno contestato il professor Angelo Panebianco, che doveva tenere la sua lezione a causa di un editoriale pubblicato sul Corriere della Sera, giornale di cui il docente universitario è autorevole editorialista; 
i contestatori sono entrati in aula con in mano uno striscione («Fuori i baroni della guerra dall'università»), riproducendo, attraverso un impianto stereo, rumori di guerra e urlando sloganaggressivi, rivolgendo al docente l'epiteto di «assassino»; 
la protesta si riferiva ad un editoriale pubblicato nei giorni scorsi sul Corriere della Sera in merito alla questione libica e sulla cultura della sicurezza; 
alcuni studenti partecipanti al corso hanno preso le difese del professor Panebianco chiedendo ai manifestanti di abbandonare l'aula e consentire il regolare svolgimento della lezione; 
lo stesso professor Panebianco ha discusso con gli appartenenti al Cua i quali hanno annunciato altre contestazioni per l'inaugurazione dell'anno accademico il 29 febbraio 2016; 
il docente era già stato vittima di proteste simili e il suo ufficio in ateneo era stato imbrattato con scritte in vernice rossa e la porta era stata murata; 
l'università dovrebbe essere il luogo massimo per la libertà di espressione e come stabilito dall'articolo 33, comma 1, della Carta Costituzionale «l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento»: pertanto simili episodi di intolleranza rischiano pericolosamente di riportare indietro le lancette della storia in anni in cui proprio Bologna e stata teatro di fortissime tensioni eversive –: 
se e quali iniziative il Governo intenda assumere, per quanto di competenza, per evitare il ripetersi di simili episodi e per assicurare il pieno ed effettivo diritto di libertà di espressione e di insegnamento al professor Panebianco e a tutti coloro che sono vittime di aggressioni per la semplice manifestazione delle proprie opinioni.