22/06/2016
Ludovico Vico
Pelillo, Ginefra, Grassi, Mariano, Massa, Mongiello, Ventricelli, Michele Bordo, Losacco, Capone, Cassano e Boccia
3-02339

Per sapere – premesso che: 
in data 7 giugno 2016, il questore di Taranto, dottor Stanislao Schimera ha incontrato una folta rappresentanza di produttori di uva da tavola di Grottaglie (cittadina di 32 mila abitanti ad est di Taranto), guidati dai vertici di Confagricoltura Taranto; 
dall'incontro, tenutosi presso gli uffici del commissariato di polizia di Grottaglie, è emerso un quadro molto serio e preoccupante in riferimento ai trentotto casi segnalati in meno di due mesi con tendoni danneggiati, tralci e tiranti tagliati di netto; 
anche sulla base di quanto riportato dalla stampa locale vi è un forte allarme su questo, vasto, fenomeno criminale che sta destabilizzando numerose aziende nel territorio compreso tra le province di Taranto e Brindisi; 
agricoltori e associazioni di categoria lamentano, inoltre, il prodursi di un effetto domino sul mercato e proprio agli inizi della stagione, poiché i commercianti sono preoccupati e non vogliono chiudere contratti e acquistare prodotto in queste aree considerate a rischio; 
si tratta di un settore che produce una parte considerevole dell'uva da tavola di Puglia e d'Italia, con un valore pari a 80 milioni di euro; 
il questore ha ribadito la indispensabile necessità di una piena collaborazione degli operatori agricoli per fronteggiare questa emergenza anche in considerazione dello spread esistente tra episodi e denunce, con 8 denunce a fronte di 38 episodi segnalati dagli agricoltori nel corso dell'incontro; 
in data 9 giugno 2016, il prefetto di Taranto Umberto Guidato, ha riunito il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica per analizzare il caso del racket dei tendoni a Grottaglie ascoltando la testimonianza dei vertici delle organizzazioni di categoria; 
a seguito della riunione si è stabilito di schierare uomini e mezzi adeguati per debellare il fenomeno del racket che sta seminando paura tra i tantissimi produttori di uva da tavola; 
Grottaglie, con Castellaneta e Ginosa, costituisce il cuore della produzione di uva da tavola della provincia di Taranto che, da sola, produce oltre 230 mila tonnellate l'anno, quasi il 25 per cento del prodotto italiano –: 
quali ulteriori iniziative il Governo intenda porre in essere, con potenziamento di uomini e mezzi e sistemi di videosorveglianza, d'intesa con gli enti locali, per contrastare il fenomeno criminale esposto in premessa e per tutelare un settore chiave dell'agroalimentare pugliese ed italiano.

Seduta del 25 ottobre 2016

Risponde Domenico Manzione, Sottosegretario di Stato all'Interno, replica Ludovico Vico

Risposta del governo

Grazie, Presidente. L'onorevole Vico, insieme ad altri deputati, nel richiamare l'attenzione del Ministro dell'interno sugli episodi di danneggiamento che nella scorsa primavera hanno colpito vari vigneti nel territorio del comune di Grottaglie, chiedono quali iniziative il Governo intenda adottare per contrastare tale fenomeno criminale. Gli interroganti evidenziano come la vicenda abbia destato particolare allarme tra gli agricoltori e le associazioni di categoria, potendo condurre alla destabilizzazione e alla compromissione dell'attività produttiva di varie aziende del comparto vitivinicolo. Come ricordato nell'atto di sindacato ispettivo, dopo l'incontro tra il questore di Taranto e una folta rappresentanza di produttori d'uva, accompagnata dai vertici di Confagricoltura del capoluogo, avvenuto lo scorso 7 giugno presso la sede del Commissariato di pubblica sicurezza di Grottaglie, il fenomeno è stato esaminato approfonditamente dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica nella seduta del 9 giugno. Nella circostanza sono state ascoltate le testimonianze dei vari esponenti delle associazioni di categoria, che hanno segnalato trentotto casi di danneggiamento di tendoni per la coltivazione dell'uva, dato questo sensibilmente diverso da quello risultante alle forze di polizia, che hanno annotato, nel periodo compreso tra il 26 aprile e il 6 giugno, la denuncia di 10 episodi di danneggiamento.
A seguito di quanto emerso, sono stati immediatamente disposti mirati servizi di vigilanza presso i predetti obiettivi, in particolare nell'arco serale e notturno, eseguiti dalle forze di polizia territoriali con l'ausilio di aliquote regionali dei reparti prevenzione crimine della Polizia di Stato e delle compagnie di intervento operativo dell'Arma dei carabinieri. L'attività infoinvestigativa posta in essere non ha condotto al momento all'individuazione degli autori degli atti vandalici, tuttavia ha consentito di accertare che i danneggiamenti denunciati sono stati consumati con modalità operative differenti. Tale circostanza, se da un lato rende inopportuno avanzare ipotesi investigative che risulterebbero aleatorie, dall'altro consente di ritenere che almeno una parte degli episodi possa essere inquadrato nell'ambito di attriti legati ai rapporti di vicinato e a questioni personali. Il 6 settembre scorso, la problematica relativa agli atti delittuosi ai danni di aziende agricole, con particolare riferimento ai danneggiamenti dei tendoni e ai furti d'uva, è stata esaminata nuovamente dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, estesa alla partecipazione di rappresentanze della provincia, dei sindaci del territorio e delle associazioni di categoria. Nel corso della riunione presieduta dal prefetto, si è preso atto che l'effettuazione di servizi straordinari di controllo nelle aree rurali, disposta all'inizio della stagione estiva, aveva contribuito a far cessare gli episodi di danneggiamento. Comunque, in un'ottica di prevenzione del fenomeno è stata disposta l'intensificazione dei servizi di vigilanza e controllo, in particolare nelle aree maggiormente esposte, anche attraverso la pianificazione dei servizi straordinari a carattere flessibile e con obiettivi mirati, effettuate dalle forze di polizia statali e locali. Inoltre, la riunione è stata l'occasione per ribadire, ai sindaci e alle associazioni di categoria, la richiesta di collaborare all'opera di sensibilizzazione degli operatori del settore, al dialogo informativo con le forze dell'ordine e alla denuncia di eventuali reati. Il fenomeno criminoso in questione è stato oggetto di rinnovata attenzione e analisi nel corso di una riunione tecnica di coordinamento interforze, convocata dal prefetto di Taranto lo scorso 10 ottobre, dopo che si erano registrati nella campagna di Castellaneta due nuovi episodi di danneggiamento di altrettanti agrumeti. Esso continuerà ad essere monitorato con assiduità dalle autorità provinciali di pubblica sicurezza e dalle forze di polizia, che, si assicura, non mancheranno di adottare all'occorrenza ogni ulteriore misura diretta a rendere ancora più efficaci gli attuali dispositivi di controllo del territorio, a tutela di un comparto così importante per l'economia tarantina e per l'intera regione. Per quanto riguarda la richiesta di rafforzare la presenza delle forze di polizia, evidenzio che presso il commissariato di pubblica sicurezza di Grottaglie prestano servizio 35 appartenente ai ruoli operativi della Polizia di Stato, rispetto a una dotazione teorica di 42 unità. Eventuali ulteriori assegnazioni di personale potranno essere valutate in occasione delle immissioni in ruolo di agenti, previste per il prossimo mese di novembre, compatibilmente ovviamente con le risorse disponibili e le esigenze degli uffici di Polizia a livello nazionale. L'Arma dei carabinieri è, invece, presente nell'area con una forza complessiva di 41 militari, ritenuta al momento adeguata alle esigenze locale di ordine e sicurezza pubblica. D'altra parte, come ho già avuto modo di riferire, in occasione degli attuali controlli straordinari sul territorio, il dispositivo territoriale di polizia viene supportato da aliquote regionali dei reparti di prevenzione crimine della Polizia di Stato e delle compagnie di intervento operativo dell'Arma dei carabinieri.

Replica

Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario per il dettaglio della risposta che accompagna la interrogazione mia e degli altri colleghi. Ovviamente, colgo l'occasione, non solo formale, di dare atto al prefetto di Taranto e all'attività che egli ha messo in moto attraverso il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, che è una questione non secondaria. Tuttavia, ho il dovere di riferire al sottosegretario, in questa fase della replica, che la situazione continua a presentare dei fattori di danneggiamento dei vigneti, sempre più estesi, oltre alla criminalità più antica e più ordinaria che riguarda i furti dei mezzi agricoli, i furti di rame, le azioni intimidatorie e bene fa il Governo, attraverso lei, sottosegretario, a segnalare questa differenza fra quanto dichiarato dalle associazioni nel numero delle violazioni e dei danneggiamenti, fino a luglio, e quanto pervenuto, come denuncia, presso i posti di polizia. E questo è un elemento che non va sottovalutato, richiama noi tutti al rapporto politica e cittadino, Governo, cittadini e istituzioni, in questo caso imprenditori agricoli, coltivatori diretti. Come dicevo, senza smarrirmi, dopo quei trentotto casi, a cui lei ha fatto anche riferimento, se ne sono verificati altri in agro di Palagiano, in contrada Chiatona e ancora a Grottaglie, poi a Lizzano, a Manduria, ci sono anche casi di evidenza giornalistica, come quando si è trattato del noto giornalista della RAI e, infine, a Castellaneta. Ora, noi, quando parliamo delle uve da tavola, in quella zona, nella zona occidentale, Grottaglie, Castellaneta e Ginosa, parliamo di 230.000 tonnellate l'anno di produzione di uve da tavola, pari al 25 per cento della produzione nazionale. Quando parliamo della zona orientale della provincia di Taranto, Manduria, Lizzano, parliamo del Primitivo. Con ciò, cosa voglio concludere ? Noi non siamo solo di fronte ad una serie sistematica, anche antica, di danneggiamenti, infatti, stimo, personalmente, che questi non siano più riconducibili – come secondo i report di luglio, lei ha avuto modo di riferire – solo a contenziosi tra vicinato; quando il numero dei danneggiamenti comincia a superare le cinque decine di unità nel volgere di alcuni mesi, l'attenzione che ripropongo, pur ritenendomi soddisfatto del dettaglio, è una attenzione che sento doveroso riproporre a lei, anche per immaginare percorsi diretti di ascolto delle rappresentanze del Governo con le istituzioni locali e il comitato provinciale tra gli agricoltori in quelle zone, cosa che sarebbe utile per il recupero della grande fiducia di cui il Paese ha bisogno.