03/10/2023
Marco Sarracino
SIMIANI e SCOTTO
3-00693

Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la protezione civile e le politiche del mare. — Per sapere – premesso che:

   sul sito dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia osservatorio vesuviano si legge che: «I Campi Flegrei sono un'area vulcanica attiva situata ad ovest di Napoli, che include i comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania e parte della città di Napoli. Il nome Campi Flegrei, dal greco letteralmente “campi ardenti”, denota la natura vulcanica dell'area e la presenza di numerose fumarole e acque termali, ben note e sfruttate nell'antichità. A differenza del più noto Vesuvio, i Campi Flegrei non sono caratterizzati da un unico edificio vulcanico principale, ma sono piuttosto un campo vulcanico attivo da più di 80.000 anni, con diversi centri vulcanici situati all'interno e in prossimità di un'area depressa chiamata caldera. (...) La caldera dei Campi Flegrei è soggetta a lenta deformazione del suolo nota con il nome locale di bradisismo. Nei periodi 1970-72 e 1982-84 l'area flegrea è stata interessata da crisi bradisismiche in cui il suolo, nell'abitato di Pozzuoli in particolare, ha subito un sollevamento totale massimo di circa 3.5 m. La prima crisi causò l'abbandono forzato dell'area fatiscente di Rione Terra; la seconda crisi in particolare fu caratterizzata da intensa sismicità con gravi danni agli edifici. Dopo le crisi si è avuto un periodo di generale subsidenza, interrotta a partire dal 2005 da un'inversione del fenomeno che ha portato ad un costante sollevamento del suolo, al momento ancora in atto»;

   dal medesimo sito si apprende che, allo stato attuale, il livello di allerta dei Campi Flegrei è «giallo», come stabilito dal Dipartimento della protezione civile, sulla base dei risultati del monitoraggio e delle valutazioni espresse dalla Commissione grandi rischi. Tale livello, a differenza del livello di allerta «verde», che corrisponde all'attività ordinaria del vulcano, è indice della variazione di alcuni dei parametri monitorati dall'Ingv;

   durante il mese di agosto 2023 nell'area dei Campi Flegrei sono stati registrati 1.118 terremoti e, nella notte tra il 26 e il 27 settembre 2023, si è registrata la scossa più forte in assoluto di magnitudo 4.2;

   gli esperti fino ad oggi hanno affermato che si tratta di una normale attività di sollevamento del terreno che non desterebbe motivi di allarme dal punto di vista scientifico, visto che nessun dato suggerisce la presenza di magma vicino alla superficie, che è la condizione necessaria perché avvenga un'eruzione;

   nonostante l'attività di monitoraggio dell'osservatorio vesuviano e di tutte le strutture tecniche e le rassicurazioni riportate, per la popolazione locale cresce il senso di inquietudine legato a questa intensa attività sismica;

   la densità di abitanti e la particolare conformazione urbanistica dei centri interessati necessita di adeguata attenzione per la verifica statica degli immobili e anche rispetto ai piani di evacuazione;

   con la legge regionale della Campania la n. 21 del 2003 sono state predisposte nuove misure urbanistiche proprio nell'area vesuviana finalizzate a fermare la speculazione edilizia e alleggerire il carico demografico con la previsione di infrastrutture e vie di fuga per le popolazioni;

   è importante, in questi casi, informare correttamente e costantemente la popolazione e le istituzioni locali proprio come azione attiva di mitigazione del rischio vulcanico –:

   quali iniziative di competenza il Governo abbia già predisposto o intenda predisporre al fine di informare adeguatamente le istituzioni locali e la popolazione residente sul fenomeno sismico in atto;

   se siano stati adottati e aggiornati tutti i piani di protezione civile da attivare in caso di emergenza.