03/10/2023
Virginio Merola
3-00694

Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il 25 settembre 2023 i vertici aziendali dell'agenzia di stampa Dire hanno annunciato l'avvio della procedura di licenziamento collettivo di 28 risorse (15 giornalisti e 13 grafici);

   suddetta decisione arriva dopo quasi due anni di contratto di solidarietà in cui i giornalisti hanno sacrificato una cospicua parte del loro stipendio per la salvaguardia dei livelli occupazionali e con pagamenti degli stipendi ritardati di mesi;

   l'Assemblea dei redattori dell'agenzia Dire ha ritenuto, come si legge in un comunicato stampa, «inaccettabili e illegittimi questi licenziamenti, oltre che lacunosa e scarsamente motivata» la stessa procedura avviata dall'azienda e ha indetto un calendario di proteste che hanno preso il via con lo sciopero del 27 settembre 2023;

   tra l'altro suddetta procedura non solo arriva alla fine del contratto di solidarietà ma di fatto in prossimità dell'avvio delle nuove procedure normative che interessano il settore dell'informazione primaria dopo le modifiche introdotte;

   la protesta ha suscitato grande solidarietà nei confronti dei lavoratori interessati, come testimoniano i comunicati di organizzazioni sindacali, rappresentanti delle istituzioni e consigli di redazione di numerosissime testate nazionali e locali a riprova della grande professionalità dei lavoratori –:

   in considerazione della rilevanza della protesta che investe una delle più importanti agenzie di stampa del Paese, quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, il Governo, al fine di scongiurare i licenziamenti annunciati con il ritiro del provvedimento aziendale e di riaprire un tavolo di confronto con i lavoratori per individuare soluzioni che salvaguardino i livelli occupazionali.