12/05/2015
Marco Donati
Impegno, De Menech, Morani, Dallai, Gadda, Rostellato, Parrini, Carbone, Vazio, Covello, Fregolent, Tacconi, Zardini, Carrescia, Prina, Martella, Taranto, Manciulli, Marco Di Maio, Sbrollini, Ginato, Crimì, D'Incecco, Ermini, Galperti, Fanucci, Ascani, Beccatini, Anzaldi, Montroni, Bargero e Bonaccorsi
3-01482

Per sapere – premesso che: 

la Commissione europea sembra intenzionata ad adottare misure antidumping provvisorie sul prodotto laminati piatti di acciai al silicio detti «magnetici» a grani orientati (GOES), individuato con i codici della nomenclatura doganale CN 72251100 e 72261100, per il materiale importato dalla Repubblica popolare cinese, dal Giappone, dalla Repubblica di Corea, dalla Russia e dagli Stati Uniti d'America; 
le misure antidumping proposte dalla Commissione europea comporterebbero un dazio pari al 28,7 per cento sui prodotti importati dalla Repubblica popolare cinese, tra il 34,2 per cento ed il 35,9 per cento sui prodotti importati dal Giappone, del 22,8 per cento sui prodotti importati dalla Repubblica di Corea, del 21,6 per cento sui prodotti importati dalla Russia e del 22 per cento sui prodotti importati dagli Stati Uniti d'America; 
l'adozione di tali misure è all'esame in questi giorni da parte degli uffici tecnici della Commissione europea; 
i laminati piatti di acciai al silicio detti «magnetici» a grani orientati (GOES) sono utilizzati quasi esclusivamente nella costruzione di trasformatori elettrici; 
a livello europeo i produttori di trasformatori rappresentano una parte importante del comparto relativo alla produzione di apparecchiature, componenti e sistemi per la trasmissione e distribuzione di energia elettrica, con un fatturato approssimativo di 3,7 miliardi di euro all'anno e l'impiego di oltre 200 mila addetti; 
in Italia operano circa 50 società nell'ambito della filiera dei trasformatori, di cui circa 35 sono utilizzatori del prodotto oggetto della procedura antidumping;
gli addetti diretti delle aziende costruttrici di trasformatori sono circa 4.000, con un fatturato superiore a 600 milioni di euro, a cui si devono aggiungere altrettanti addetti impiegati dalle società che operano nell'indotto; 
le imprese italiane costruttrici di trasformatori hanno stabilimenti produttivi localizzati sul territorio nazionale o, in rari casi, in altri Paesi dell'Unione europea; 
al fine di ridurre i consumi di energia elettrica nell'Unione europea, anche attraverso le riduzioni delle perdite nei trasformatori, è stato emanato il regolamento «EcoDesign» sui trasformatori elettrici n. UE/548/2014, che determina i livelli massimi di perdite (a vuoto e a carico), con standard più elevati in termini di efficienza, per i trasformatori che potranno essere immessi sul mercato dell'Unione europea a partire dal 1o luglio 2015; 
per poter conseguire questi obiettivi l'industria dei trasformatori ha necessità di utilizzare maggiori quantità di lamierino magnetico a grani orientati ad alta efficienza nella produzione di trasformatori; 
il conseguente aumento della domanda di queste tipologie di lamierini magnetici nel breve-medio termine, già riscontrato dall'industria nazionale ed europea, provocherà uno sbilanciamento a livello europeo tra domanda ed offerta di lamierino magnetico, che potrà risolversi solo attraverso la possibilità di importare lamierini magnetici da altri Paesi terzi a prezzi competitivi; 
i costruttori di trasformatori segnalano come in Europa esista di fatto un unico produttore in grado di produrre lamierini magnetici ad alta efficienza di qualità corrispondente a quella dei produttori dei Paesi terzi; 
l'introduzione dei dazi proposti dalla Commissione europea potrebbe causare un insufficiente approvvigionamento di lamierino magnetico (e conseguentemente un innalzamento dei prezzi) da parte dell'unico produttore europeo; 
diretta conseguenza di un simile scenario sarebbe una repentina e proporzionale perdita di competitività sui mercati europei e mondiali da parte dell'industria italiana ed europea dei trasformatori, in quanto i costruttori di trasformatori extraeuropei potrebbero approvvigionarsi di lamierino magnetico a grani orientati fuori dall'Europa a prezzi decisamente più competitivi e senza l'aggravio dei dazi; 
questo scenario rischia di condizionare fortemente i produttori europei di trasformatori elettrici, spingendoli a delocalizzare la propria produzione in Paesi terzi, con ricadute negative sia sul piano occupazionale quanto per il ruolo di leaderche l'industria italiana ed europea dei trasformatori elettrici riveste sul mercato globale in termini di innovazione e livello tecnologico; 
a partire da gennaio 2014, i prezzi del lamierino magnetico, anche a fronte dell'emanazione del regolamento UE/548/2014 prima richiamato, hanno registrato un costante e consistente incremento, confermato anche nel primo trimestre 2015. Sarebbe, pertanto, necessaria una verifica da parte della Commissione europea della situazione attuale relativa ai prezzi praticati dai produttori di Paesi terzi rispetto a quelli praticati dai produttori dell'Unione europea, prima dell'emanazione di misure provvisorie; 
vanno pertanto tenute in conto le ragioni sopra esposte legate alle conseguenze che l'introduzione delle misureantidumping paventate dalla Commissione europea potrebbero determinare –: 
quali azioni urgenti il Governo, per quanto di competenza, intenda porre in essere per evitare che la Commissione europea assuma la decisione di imporre misure antidumping provvisorie sui prodotti laminati piatti di acciai al silicio detti «magnetici» a grani orientati, capaci di provocare gravi ed immediate ripercussioni negative su un comparto industriale d'eccellenza per il nostro Paese e per l'Europa tutta.

 

Seduta del 12 maggio 2015

Risponde il  CARLO CALENDA, Viceministro dello sviluppo economico, replica Marco Donati

Risposta del governo

Signor Presidente, la procedura antidumping oggetto dell'interrogazione è stata avviata dall'Unione europea sulla base di una formale denuncia presentata dall'industria produttrice di lamierino magnetico. Tale procedura è pienamente conforme alla normativa comunitaria in materia di lotta alla concorrenza commerciale sleale e alle regole del commercio internazionale fissate dall'OMC, che tutelano i legittimi diritti delle imprese europee e nazionali contro la unfair competition degli esportatori dei Paesi terzi, consentendo, altresì, ai nostri prodotti di potersi confrontare nel mercato comunitario secondo i principi della leale concorrenza. 

Durante tale indagine, ogni operatore interessato, se registrato entro i termini previsti e indicati dalla Commissione europea, può collaborare fornendo tutte le informazioni in suo possesso e presentare dati riguardanti anche l'impatto di eventuali dazi sul proprio business. Allo stato attuale, è in corso la discussione tra la Commissione e gli Stati membri presso il competente Comitato difesa commerciale di Bruxelles, in merito ad una possibile proposta di adozione di misure provvisorie. La normativa europea prevede l'adozione di misure antidumping solo qualora non siano complessivamente contrarie all'interesse dell'Unione europea e, per verificare tale condizione, la Commissione conduce un'attenta analisi dei costi e benefici che i dazi potrebbero arrecare ai vari operatori europei, siano essi produttori, importatori o utilizzatori. 
Il Ministero dello sviluppo economico ha raccolto i commenti e i dati forniti dai vari operatori coinvolti dal caso antidumpingin questione, acquisendo, così, una documentazione che sarà attentamente valutata e ponderata dagli uffici competenti nella prospettiva di stabilire una posizione nazionale. 
Occorre, tuttavia, evidenziare che, in questa fase provvisoria, la Commissione Europea ha la piena discrezionalità nell'imporre eventuali misure daziarie. Essa, infatti, informa gli Stati membri in merito alle azioni che intende intraprendere e solo in una fase successiva, dopo l'eventuale adozione delle misure, gli Stati membri possono presentare un parere in merito, di carattere non vincolante. È necessaria un'ulteriore fase, a conclusione dell'indagine, perché la decisione definitiva della Commissione europea possa essere valutata dagli Stati membri, questa volta attraverso un parere vincolante. In ogni caso, il parere del Ministero dello sviluppo economico sul caso in esame sarà il frutto di un'attenta analisi e valutazione dei seguenti fattori: gli interessi economici in gioco a livello nazionale di tutti gli operatori interessati; il documento tecnico di lavoro presentato dalla Commissione, con il quale viene effettuata in modo neutrale un'approfondita analisi tecnico-economica di tutti i requisiti necessari a livello giuridico per l'eventuale imposizione di misure; le considerazioni di politica di difesa commerciale di natura sistemica. Tengo qui a ricordare che l'Italia è il maggior beneficiario tra gli Stati membri delle misure antidumping imposte dall'Unione europea. Per tale motivo, il Governo italiano è, in linea generale, fortemente schierato in favore delle misure antidumping proposte dalla Commissione europea, qualora esse rispondano ai requisiti previsti dalla normativa comunitaria e dalla normativa dell'OMC per l'imposizione dei dazi.
Grazie a queste misure, i settori industriali europei e nazionali vengono difesi dalla concorrenza sleale in dumping dei Paesi terzi, salvaguardando centinaia di migliaia di posti di lavoro, e ciò vale anche per quanto riguarda il settore elettronico, rappresentato dall'associazione ANIE, che è contraria alle misure in discussione, pur avendo, nel recente passato, fortemente beneficiato di alcune misure antidumping. 
Una posizione che si discosti, dunque, da quella usualmente tenuta dal Governo italiano a favore di misure antidumping, quando proposte dalla Commissione, rappresenterebbe un cambiamento significativo nella nostra linea di politica commerciale, nonché la rottura di un ampio fronte che condivide questo orientamento generale. Ciononostante, il Governo italiano valuterà, come sempre, con la massima attenzione e con obiettività tutti i fattori sopra citati, in vista della definizione di una posizione nazionale.

Replica

Grazie, Presidente, gentili colleghi. Signor Viceministro, mi ritengo parzialmente soddisfatto e la ringrazio per la celere risposta, che, sotto larga parte dei punti che lei ha letto e analizzato, è ineccepibile. Rimane una questione, però, che, secondo me, è il punto fondamentale di questa vicenda, che, sotto il profilo economico, coinvolge tantissime aziende, tanto che l'interrogazione è un'interrogazione urgente, che non ha trovato difficoltà a trovare le firme di molti colleghi deputati. 
Larga parte di questi viene da territori nei quali vi è una vera e propria filiera relativa alla produzione di trasformatori. Vi è semplicemente una questione che, secondo me, è il punto fondamentale: l'Unione europea è andata in una direzione, con il regolamento «EcoDesign» n. UE/548/2014, che, di fatto, giustamente, per andare in una direzione positiva della riduzione del consumo di energia, richiede un maggiore utilizzo della materia prima dei laminati magnetici. 
Questo fa sì che sia aumentata molto la domanda, che, affiancata a delle misure antidumping, rischia di far aumentare fortemente il prezzo delle produzioni, mettendo in difficoltà l'industria dei trasformatori, che ha – ricordavo nell'interrogazione – migliaia di addetti, 4 mila addetti, e 600 milioni di fatturato. 
Logicamente, e lei lo ha ben specificato, qui si parla di interessi e di questioni politiche che vanno anche al di là del singolo settore che l'interrogazione approfondisce, ma, logicamente, è chiaro, vi è una fortissima preoccupazione da parte di molte di queste aziende, 50 in tutta Italia, 35 che sono interessate dalla vicenda, che rischiano di dover delocalizzare in futuro le proprie produzioni, andando verso altri Paesi. 
Quindi, le rinnovo, ancora una volta, la richiesta e l'impegno a seguire la vicenda – so che lo farà con grande attenzione –, nella speranza che, chiaramente, questa vicenda possa trovare, in chiave politica e con l'attenzione da parte del Governo, una soluzione adeguata alle richieste che erano state presentate nell'interrogazione urgente.