29/06/2016
Paolo Bolognesi
3-02356

Per sapere – premesso che: 
secondo quanto pubblicato da alcuni organi di stampa, i fascisti di Avanguardia Nazionale (AN) si sono radunati, il 25 e 26 giugno 2016, a Roma, presso la sala convegni del ristorante La Fraschetta nel Campo, sita in via Tiburtina 949. Alla riunione erano presenti delegazioni di AN provenienti da tutta Italia, da Trieste alla Calabria; 
all'assemblea hanno partecipato Stefano Delle Chiaie, già capo storico di AN, uno dei protagonisti della strategia della tensione e, tra gli altri, il noto infiltrato Mario Merlino, coinvolto nel processo per la strage di Piazza Fontana; 
i vertici storici della formazione fascista hanno dichiarato di voler trasformare AN in una sigla politica a tutti gli effetti con l'apertura di nuove sedi sul territorio italiano; 
Avanguardia nazionale, fondata da Stefano Delle Chiaie, fu disciolta con decreto del Ministero dell'interno l'8 giugno 1976 in quanto finalizzata alla ricostituzione del partito fascista in violazione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione italiana e della legge specifica legge n. 645 del 20 giugno 1952, nota come «legge Scelba»; 
l'estremista di destra Stefano Delle Chiaie è stato coinvolto nel processo per la strage di Piazza Fontana, nel processo per la strage alla stazione di Bologna, in quello dell'omicidio del giudice Vittorio Occorsio e nel processo per l'attentato contro il presidente della Dc cilena Bernardo Leighton e sua moglie, esuli a Roma; è stato coinvolto nel processo contro il Fronte nazionale di Junio Valerio Borghese e, nel maggio 1977, sempre a Roma, per la sua partecipazione ad attentati contro scuole e distributori di benzina avvenuti tra il 1968 e il 1969 –: 
se il Governo intenda adottare iniziative atte ad impedire ulteriori assemblee pubbliche di un'organizzazione illegale, disciolta con il citato decreto dell'8 giugno 1976, i cui capi storici annunciano la trasformazione in sigla politica e l'apertura di sedi sul territorio italiano; 
se si intenda avviare un'indagine interna volta ad identificare le responsabilità dei funzionari che hanno omesso di intervenire — nonostante il raduno di AN fosse stato annunciato — per impedire il raduno pubblico di questa organizzazione di estrema destra, già sancita come illegale dal Governo italiano.

Seduta del 27 settembre 2016

Risposta del governo di Domenico manzione, sottosegreterio per l'Interno, replica di Paolo Bolognesi

Risposta del governo

Grazie, Presidente. Con l'interrogazione all'ordine del giorno, l'onorevole Bolognesi, prendendo spunto da un raduno organizzato nello scorso mese di giugno a Roma, da alcuni adepti di Avanguardia nazionale, chiede l'adozione di iniziative atte a impedire ulteriori assemblee pubbliche di tale movimento, disciolto nel 1976 dal Ministero dell'interno e, quindi, da considerarsi illegale. Effettivamente, il 25 e il 26 giugno scorsi, presso la sala convegni del ristorante romano «La fraschetta nel parco», si è svolto un raduno di ex militanti di Avanguardia nazionale, in occasione del cinquantaseiesimo anniversario della fondazione del movimento. Come ho avuto già modo di riferire in risposta ad atto di sindacato ispettivo vertente sullo stesso argomento, l'incontro si è svolto in forma privata, essendovi stati ammessi solo gli invitati. Ad esso hanno partecipato complessivamente 50 persone, molte delle quali in età avanzata, tra le quali quelle menzionate nell'interrogazione. Per le descritte modalità di svolgimento, il raduno non ha richiesto l'obbligo di preavviso all'autorità provinciale di pubblica sicurezza, in quanto tenutosi in un'area privata, circoscritta, non aperta al pubblico e ciò, ovviamente, alla luce delle pronunce della Corte costituzionale che hanno dichiarato illegittima costituzionalmente quella parte dell'articolo 18 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza che considerava pubblica anche la riunione che, sebbene indetta in forma privata, presentasse alcune caratteristiche proprie di riunioni non private, tra le quali, in particolare, il numero dei partecipanti. 
Comunque, lo svolgimento dell'iniziativa, grazie anche al sito scelto, non ha determinato turbative per l'ordine e la sicurezza pubblica. Negli anni passati, in occasione dei vari anniversari della costituzione di Avanguardia nazionale, ex militanti del movimento e del sodalizio avevano organizzato riunioni analoghe con la partecipazione di alcune decine di persone provenienti da diverse regioni. In particolare, secondo quanto acquisito nell'ambito dell'attività informativa, durante l'incontro svoltosi a Roma nel giugno 2015, in occasione del cinquantacinquesimo anniversario della costituzione del movimento, un noto esponente dell'estrema destra capitolina avrebbe manifestato il proposito di costituire una nuova formazione politica ispirata ad alcuni principi dell'esperienza di Avanguardia nazionale, attraverso l'apertura di punti di riferimento nella capitale e in altre province. Le DIGOS delle varie questure che sono sparse sul territorio del nostro Paese, opportunamente sensibilizzate dalla direzione centrale della polizia di prevenzione del dipartimento della pubblica sicurezza non hanno finora rilevato elementi di riscontro rispetto a tale progettualità. Sono comunque in corso mirate attività di approfondimento, anche in relazione alla manifestazione oggetto dell'interrogazione, il cui esito, qualora dovessero emergere elementi di rilevanza penale, verrà ovviamente comunicato all'autorità giudiziaria. 
Su un piano più generale posso rassicurare l'onorevole interrogante che l'autorità provinciale di pubblica sicurezza e le forze di polizia mantengono un elevato livello di attenzione sull'attività di tutti i gruppi politici estremisti, monitorandone costantemente le iniziative, al fine di cogliere il minimo segnale di turbativa dell'ordine e della sicurezza pubblica e ogni ipotesi di deviazione dalla regola di diritto e dalla pacifica convivenza.
 

Replica

Dunque, bene, la risposta è importante e anche importante è il discorso che vede l'azione di questo gruppo monitorata, attenta. Voglio credere a quello che naturalmente il sottosegretario ha detto in questo momento e mi dichiaro soddisfatto per le risposte che sono state date. Soddisfatto anche perché la nostra preoccupazione, la preoccupazione, non solo mia, ma dei familiari delle vittime delle stragi del terrorismo era quella che fosse, come posso dire, un raduno sfuggito, un momento di incontro che appare sui giornali e che le autorità, questo discorso, l'avessero dimenticato, avessero dimenticato l'attività che questo gruppo ha svolto nel corso degli anni. Noi teniamo presente che all'interno di questo raduno c'era il noto Delle Chiaie che è stato implicato in tutte le possibili malefatte nell'ambito della strategia della tensione dal Sessantanove ad oggi, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, strage di Bologna e via di questo passo, senza calcolare anche l'attività internazionale che ha svolto nell'ambito dell'America latina, appartenendo a squadre della morte; almeno queste sono le varie notizie che vengono dai vari Paesi dell'America Latina. Ecco, io credo che sia un fatto importante, questo, di monitorare le cose; tenga presente che, comunque, sono apparse sui giornali dichiarazioni da parte di Delle Chiaie e di altri membri proprio di voler costituire un gruppo politico ad hoc con i principi di Avanguardia nazionale. Io credo che il monitoraggio di queste «ipotesi di lavoro», chiamiamole così, da parte della DIGOS sia importante e mi raccomando che ci sia quell'attenzione tesa a non fare in modo che poi sfuggano certe cose e si ricominci a parlare di schegge impazzite o cose di questo tipo; argomenti che abbiamo sentito in passato, quando poi abbiamo visto che, fondamentalmente, c'era una disattenzione da parte degli apparati nei confronti di questi gruppi. 
Io sono particolarmente attento a queste cose e il fatto che ci siano state queste risposte, diciamo, puntuali, mi fa molto piacere. Teniamo conto anche di un'altra cosa; noi abbiamo visto nel 2014 che la direttiva del Presidente del Consiglio sulla divulgazione e declassificazione dei vari documenti relativi a stragi, terrorismo, e così via, è stata frenata, boicottata, messa di lato, proprio da alcuni apparati dei vari ministeri. Recentemente si è rimessa in moto la macchina e anche il Ministero dell'interno, che era particolarmente, come posso dire, non dico restio, ma quanto meno titubante nel versare carte e documenti, finalmente, anche lui, ha cominciato a fare quello che la direttiva prescrive. Anche questo io lo vedo come un fatto positivo, in avanti; come vedo un fatto positivo questa risposta che lei mi ha dato.