17/01/2017
Giorgio Brandolin
3-02698

Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: 
nel lontano anno 2005 venne annunciato il progetto di un nuovo stabilimento della prestigiosa ditta di ultraleggeri Pipistrel Lsa Srl di Aidussina (Slo) nel compendio dello scalo aeroportuale Duca d'Aosta di Merna in Gorizia, primo passo per fare dell'aeroporto Duca D'Aosta di Gorizia un vero scalo transfrontaliero, comprensivo di una zona produttiva; 
nel 2014 la società ha avviato la realizzazione della sede-magazzino, annunciando previsioni occupazionali di 250 dipendenti e la produzione di 200 aerei/ultraleggeri all'anno con l'entrata in funzione di 6 mila dei 10 mila metri quadri di superficie dello stabilimento in vista della prima fase produttiva destinata agli Stati Uniti; 
subito dopo l'inizio dei primi lavori, la Pipistrel ha subito il primo atto vandalico, con il danneggiamento di una cisterna e dell'impianto elettrico (notizia che l'azienda decide però di tenere riservata); 
nel dicembre del 2014 un altro atto vandalico colpisce l'azienda, con la rottura a sassate di una decina di finestre; 
nel marzo del 2016 nuovo atto vandalico, con quaranta vetrate mandate in frantumi per un danno che si aggira attorno ai 50 mila euro; 
nel dicembre 2016 si verifica un nuovo danneggiamento alle vetrate, ma questa volta i responsabili dell'atto riescono a mettere fuori uso anche il quadro elettrico e, cosa ben più grave, lasciano un messaggio scritto in inchiostro rosso sul muro interno alla struttura appena realizzata: «Ivo go home», «Ivo (riferito a Boscarol, il patron dell'azienda slovena), vai a casa»; 
la gravità dei fatti è stata sottolineata sia dal vicario del questore Luigi Di Ruscio il quale ha affermato: «Quello che è successo è grave perché è stata colpita una delle poche realtà imprenditoriali che stanno prendendo piede in città, che dal questore Lorenzo Pillilini, che ha sottolineato sulla stampa come sia «da escludere che l'atto possa essere stato commesso da persone che non sono state pagate per gli interventi effettuati nella costruzione dello stabilimento»; il questore ha anche sottolineato che «nella costruzione della fabbrica sono state coinvolte tutte aziende locali. Per intenderci, non hanno lavorato ditte in odore di camorra»; il questore ha anche dichiarato che «mi sembra improbabile che un ladro si sfoghi contro 40 finestre (...) Più che un atto ladresco, lo consideriamo un atto vandalico» –: 
di quali elementi disponga il Ministro interrogato sulla vicenda e quali iniziative di competenza intenda assumere a tutela dell'azienda in questione, anche in considerazione della possibilità che il fatto, già grave in quanto atto vandalico diretto verso una nuova realtà imprenditoriale molto importante per il territorio, non sia aggravato da una componente nazionalistica e razzista vista la provenienza slovena dell'azienda e del titolare, elemento particolarmente preoccupante in una zona come quella goriziana che dovrebbe fare della collaborazione transfrontaliera il suo punto di forza. 

 

Seduta del 5 aprile 2017

Risponde il Filippo Bubbico, Vice Ministro dell'Interno e replica Giorgio Brandolin

Risposta del Governo

Grazie, signor Presidente. Con l'interrogazione all'ordine del giorno, l'onorevole Brandolin richiama l'attenzione sugli atti vandalici compiuti a Gorizia in danno di uno stabilimento della società Pipistrel, di proprietà di un imprenditore sloveno, destinato alla produzione di velivoli ultraleggeri. Lo stesso onorevole Brandolin paventa che gli episodi siano di matrice razzista e, sotto altro profilo, che possano incidere negativamente sull'attivazione di una nuova realtà imprenditoriale molto importante per il territorio. Chiede, quindi, quali iniziative di competenza intenda assumere il Ministero dell'interno a tutela dell'integrità dell'azienda in questione.

Effettivamente, presso l'aeroporto civile “Duca d'Aosta” di Gorizia è in fase di costruzione lo stabilimento della società Pipistrel, che, una volta ultimato, dovrebbe consentire l'impiego di circa 200 lavoratori in un settore estremamente significativo per le prospettive di crescita e di sviluppo che lo stesso presenta.

Nel corso del tempo, durante le fasi di costruzione del manufatto industriale, si sono verificati, a partire dal 2014, quattro atti di danneggiamento di natura vandalica.

L'ultimo atto risale all'inizio di quest'anno, quando sono state rotte circa una quarantina di vetrate dello stabilimento ed è stato manomesso il quadro elettrico che consentiva l'illuminazione del cantiere.

L'attività di indagine svolta dalla squadra mobile della questura di Gorizia non ha permesso purtroppo, finora, di individuare i responsabili dei gesti vandalici. In ogni caso, non è emerso alcun particolare tale da far ritenere che gli autori siano aderenti a ideologie di tipo nazionalistico o xenofobo, o che appartengano a gruppi aventi tale connotazione ed abbiano quindi, in ossequio a tali convinzioni, perpetrato le azioni delittuose al fine di dissuadere investitori stranieri dall'avviare iniziative imprenditoriali nel nostro Paese.

Non ci sono, al momento, elementi che possano far riferimento a ideologie politiche o ad attività eversiva, ma considerata la rilevanza delle azioni compiute in danno di questa pregevole attività imprenditoriale, le attività di indagine in corso saranno sviluppate con la massima attenzione e con la massima celerità, proprio per offrire la massima certezza agli investitori stranieri di completa e totale agibilità nel nostro territorio.

Quindi, voglio rassicurare l'onorevole Brandolin, ringraziandolo per aver segnalato questo problema, circa la significativa attenzione che verrà posta dalle forze di polizia e dalla prefettura di quel territorio perché quegli investimenti possano realizzarsi in un quadro di certezza e di sicurezza. Se ciò non accadesse, costituirebbe un fatto gravissimo per il nostro Paese, considerato che di investimenti stranieri noi abbiamo grande necessità e dobbiamo favorire con ogni mezzo le migliori condizioni per ospitare imprenditori che scelgono il nostro Paese.

Replica

Grazie, signor Presidente. Ringrazio il Vice Ministro per la risposta e anche per le ultime parole e considerazioni che ha aggiunto alla risposta scritta che, ovviamente, condivido completamente.

La mia interrogazione nasceva proprio dalla preoccupazione non soltanto mia, ma dell'intero territorio, che questi atti vandalici non fossero soltanto tali, ma che avessero una matrice - come lei ha ricordato, non è solo fortunatamente - di carattere nazionalistico e ideologico.

Quel territorio vede, signor Vice Ministro, tante nostre ditte che vanno a portare la loro attività in Slovenia. Questa è, per quel territorio, la prima iniziativa importante di un imprenditore sloveno che la porta sul territorio goriziano italiano e, quindi, sarebbe stato molto grave, dal punto di vista proprio anche storico per quanto quel territorio, che lei ben conosce, ha vissuto nel cosiddetto “secolo breve”, vedere che la prima e unica iniziativa importante slovena che viene - speriamo - a realizzarsi sul territorio goriziano, si trovasse di fronte a una comunità che non l'ha accettata; questa era la prima preoccupazione.

La seconda preoccupazione, sta anche nel fatto che quell'aeroporto civile che lei ha ricordato, Duca d'Aosta, è un territorio che all'inizio dell'epopea aeronautica era sede di un grande, di un mitico 5° Stormo, da cui sono nate poi le Frecce Tricolori e che da diversi decenni sostanzialmente è dismesso. Dopo tante traversie e difficoltà, quel territorio, quell'aeroporto che ha centocinquanta ettari di superficie utilizzabili proprio sulla linea di confine, ha trovato una sua strada per poter anche realizzare in quel contesto, ad esempio, imprese di questo tipo che avessero un connotato aeronautico. Averla trovata nella vicina Slovenia aveva un doppio, triplo, quadruplo significato, culturale, storico politico.

Ecco perché la ringrazio per l'attenzione che ha riservato, insieme ai suoi uomini della questura di Gorizia e non solo, a questa iniziativa. Ringrazio anche per l'attenzione, che lei ha ricordato, della prefettura per questa iniziativa. Saremo vigili, sperando che veramente questa iniziativa parta per dare lavoro anche ai nostri giovani laureati e diplomati.