01/10/2014
Giovanni Burtone
3-01062

Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   attesa della riforma degli ammortizzatori sociali si è in presenza di una serie di emergenza legata ai percettori di ammortizzatori in deroga;
   la situazione più critica riguarda i lavoratori in mobilità in deroga che hanno percepito l'indennità da più di tre anni;
   con il decreto interministeriale 1o agosto 2014 n. 83473, sono stati modificati sostanzialmente i criteri per la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga; questo ai sensi di quanto previsto dalla cosiddetta legge Fornero in tema di ammortizzatori sociali;
   l'articolo 3 del citato decreto interministeriale prevede infatti che per i percettori di mobilità in deroga che abbiano superato i tre anni cessino di beneficiarne trascorsi 5 mesi più tre per i lavoratori residenti nelle aree di cui al decreto del Presidente della Repubblica 218 del 1978;
   in diversi casi sono stati sottoscritti però accordi regionali che assicuravano il trattamento fino al 31 dicembre 2014 quindi ben oltre il termine del 31 agosto 2014;
   si è tuttora in attesa di circolari esplicative da parte del ministero e dell'Inps sul futuro di queste platee;
   si è nell'incertezza se per questi lavoratori al termine del beneficio dell'ammortizzatore in deroga scatti il beneficio dell'assicurazione sociale per l'impiego (ASPI) per il periodo massimo in relazione all'età anagrafica;
   spesso, infatti, si tratta di lavoratori ultracinquantenni già penalizzati dall'entrata in vigore della legge di modifica dei criteri di accesso alla pensione e per i quali il mercato del lavoro è fortemente compromesso per via dell'anzianità;
   sarebbe allo studio del Governo, come si apprende dagli organi di informazione, una ipotesi di modifica dei criteri di accesso alla pensione con una sorta di anticipo dell'assegno salvo poi restituire quanto percepito in anticipo progressivamente nel corso del tempo;
   le organizzazioni sindacali hanno sollecitato il Governo ad intervenire per avere certezze sul futuro di questi lavoratori;
   in alcune realtà territoriali in cui il problema è molto avvertito, come ad esempio nei comuni di Ferrandina e Bernalda in provincia di Matera sono stati allestiti dei presidi permanenti da parte di lavoratori in queste condizioni che chiedono alle istituzioni di fare chiarezza –:
   se e quali iniziative il Governo intenda assumere per chiarire quanto riportato in premessa e per assicurare ai lavoratori in questione la copertura dell'ammortizzatore in deroga fino al 31 dicembre 2014 e predisporre, di concerto con le regioni, anche in vista della prossima legge di stabilità, misure di sostegno al reddito, con copertura previdenziale, finalizzate al ricollocamento al lavoro e al pensionamento di chi è in possesso di determinati requisiti anagrafici e contributivi, anche in deroga alla normativa vigente.