02/08/2017
Diego Crivellari
3-03203

Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   nel corso del 2016, nel territorio della provincia di Rovigo, si sono registrati due decessi dovuti al contagio dal virus «West Nile»;
   da giugno a novembre dello stesso anno, in tutta Italia, sono stati trovati positivi 71 pazienti, 34 dei quali hanno manifestato sintomi neuro-invasivi;
   in questi ultimi giorni, la rete di monitoraggio allestita dall'Ulss 5 del Polesine ha intercettato due nuovi «ceppi» di zanzare infette, rispettivamente a Buso, frazione del comune di Rovigo, e a Porto Viro;
   la nota recentemente diramata dalla Ulss 5 sottolinea «l'importanza di programmare ed effettuare interventi larvicidi atti a ridurre i focolai di sviluppo larvale. Il virus viene trasmesso dalla puntura di zanzara all'uomo e, normalmente, in persone sane, può risultare del tutto asintomatico o presentare i sintomi di una piccola influenza. Il problema si pone invece per persone anziane, ammalate, con sistema immunitario compromesso, nelle quali si può manifestare patologia neurologica grave, che può anche condurre alla morte» –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della particolare situazione del territorio polesano e quali iniziative, più in generale, intenda mettere in atto per garantire un adeguato monitoraggio e un contrasto efficace nei confronti del virus «West Nile». 

 

Seduta del 7 novembre 2017

Risponde Davide Faraone, Sottosegretario alla Salute, Replica Diego Crivellari

 

Risposta

. Ringrazio l'onorevole interrogante poiché, con l'atto ispettivo in esame, per quanto esso faccia specifico riferimento al territorio della provincia di Rovigo, mi viene consentito di illustrare le iniziative adottate in via più generale dal Ministero della salute per far fronte alla propagazione del virus “West Nile”. Innanzitutto, desidero dare piena assicurazione che la situazione segnalata dall'interrogante è ben nota al Ministero della salute. Il virus è un “Flavivirus” trasmesso da insetti vettori ed attualmente presente nel territorio italiano. Il suo ciclo biologico è caratterizzato dalla trasmissione tra zanzare ed alcune specie di uccelli selvatici. Attraverso la puntura delle zanzare il virus può passare dalla popolazione aviaria ai mammiferi e all'uomo.

Mezzi di infezione molto più rari sono i trapianti di organi, le trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. In Italia, il primo focolaio di malattia dovuta al virus è stato confermato nella tarda estate del 1998 in Toscana, con alcuni casi clinici nei cavalli. Il Ministero della salute, già a partire dal 2002, ha attivato il Piano nazionale di sorveglianza per il “West Nile”, allo scopo di rilevare l'introduzione e di monitorare la circolazione del virus nell'intero territorio nazionale. Tale piano ha consentito di identificare nel 2008, a dieci anni di distanza dal primo focolaio, la circolazione del virus nelle regioni Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia, in uccelli, mammiferi e insetti vettori. Da allora, l'infezione è stata segnalata ogni anno anche nell'uomo. In Italia, la sorveglianza epidemiologica dei casi umani di malattia da virus viene regolata dal Piano nazionale integrato di sorveglianza e risposta, attualizzato ogni anno.

In particolare, le attività di sorveglianza umana ivi contenute prevedono che vengano individuati e segnalati casi clinici di forme cliniche e neuroinvasive sia importati, per tutto l'anno, sia autoctone, da giugno a ottobre.

Il piano prevede, inoltre, la sorveglianza epidemiologica con l'attuazione di protocolli operativi diversificati in relazione alla presenza o meno di casi umani basati sia sull'informazione della popolazione, sia su interventi ordinari di controllo con prodotti larvicidi, al fine di ridurre la presenza di focolai larvali domestici di zanzare ovvero su interventi adulticidi in caso di elevata densità delle zanzare.

Il piano riporta inoltre indicazioni circa l'intervento per il controllo del vettore e indicazioni operative dettagliate sulle responsabilità e sugli interventi di controllo e di monitoraggio che devono essere messi in atto.

Parallelamente sono state predisposte e diramate misure preventive riguardanti i trapianti d'organo, tessuti, cellule e trasfusioni di sangue. I risultati della sorveglianza integrata del virus dimostrano che, dal mese di giugno fino al 27 settembre 2017, i casi umani di West Nile segnalati in Italia sono quarantotto. Di questi, ventidue si sono manifestati nella forma neuroinvasiva, di cui quattro in Veneto, e sedici identificati in donatori di sangue, uno in Veneto. La sorveglianza veterinaria in cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici ha confermato la circolazione del virus West Nile in sette regioni, fra cui il Veneto.

Per quanto riguarda, in particolare, la provincia di Rovigo, che forma oggetto di specifica attenzione da parte dell'atto ispettivo in esame, la locale prefettura ha segnalato quanto segue. Nel 2016 nel distretto di Adria, la disinfestazione è stata effettuata per tutti i comuni del territorio, come negli anni precedenti, tramite un appalto coordinato dalla competente azienda sanitaria, a cura della ditta risultata vincitrice. Nel 2017 è stata istituita l'azienda ULSS 5 Polesana e l'adesione all'appalto coordinato è aperta a tutti gli altri comuni del medio e dell'alto Polesine.

Sono eseguiti dal personale aziendale interventi larvicidi in tutte le caditoie che si trovano in aree pubbliche e nei fossati stagnanti presso i centri urbani, mentre i trattamenti adulticidi sono eseguiti nelle aree verdi e in caso di emergenze sanitarie determinate dalle zanzare.

Particolare importanza viene, inoltre, assegnata alla disinfestazione antizanzare nelle aree verdi delle strutture residenziali per gli anziani, considerati maggiormente vulnerabili.

Ogni anno, nel mese di aprile, l'azienda invia le linee guide prodotte dalla regione Veneto sulle malattie trasmesse da vettori e i protocolli d'intervento a tutti i medici di medicina generale, ai medici di continuità assistenziale, ai pronto soccorso e alle direzioni sanitarie dell'ospedale di Adria e della casa di cura di Porto Viro.

Nel 2017, nel territorio della provincia di Rovigo, alla data del 13 settembre, si sono verificati sei casi umani di West Nile, due nel comune di Taglio del Po, e uno ciascuno nei comuni di Adra, Rosolina, Castelnuovo Bariano e Lusia. Inoltre, è stata riscontrata la presenza di zanzare positive in località Buso di Rovigo. La manifestazione neuroinvasiva della malattia West Nile ha interessato per lo più persone ultracinquantenni.

In tale circostanza, l'azienda ULSS 5 Polesana ha dato tempestiva comunicazione ai sindaci e ai comuni interessati per l'immediato avvio degli interventi di disinfestazione da parte delle ditte incaricate in base alle linee guida regionali e nazionali.

In merito alle attività larvicide, il personale delle ditte e il consulente entomologo regionale hanno verificato i piani di disinfestazione in atto e valutato la loro efficacia. Sono stati trattati in particolare i focolai larvali presenti attorno ai siti ove è stata riscontrata la circolazione virale. Quanto all'attività adulticida, sono state trattate le zone circostanti, con particolare riguardo a cimiteri, parchi pubblici e aree di maggiore aggregazione.

Inoltre, sono state trasmesse ai sindaci interessati informazioni utili a contenere e ridurre l'infestazione di zanzare. Per completezza, la prefettura di Rovigo ha segnalato che nel 2016 si erano verificati nel territorio del distretto di Rovigo cinque casi di infezione da West Nile, di cui quattro neuroinvasivi, oltre a una febbre estiva da virus. Inoltre, era stata riscontrata la presenza di zanzare positive in alcuni comuni dello stesso territorio, per cui venivano estesi trattamenti ad aree sempre più ampie.

Tuttavia, l'azienda ULSS Polesana ha inteso precisare che sia nel 2016, che nel 2017, non tutti i comuni ubicati nel territorio aziendale hanno posto in atto le misure di intervento necessarie per controllare la popolazione delle zanzare. Alcuni comuni hanno realizzato un numero di interventi larvicidi insufficiente, altri hanno effettuato solo interventi adulticidi e taluni nessun intervento. Inoltre, molte amministrazioni comunali hanno avviato con ritardo le attività di lotta larvicida.

Nel 2017 alla proposta di un appalto complessivo di disinfestazione, coordinato dall'azienda Polesana, ha aderito circa il 25 per cento dei comuni del territorio aziendale, in quanto la maggior parte dei comuni ha messo in atto misure di disinfestazione affidandosi a diverse ditte appaltatrici. Tale modalità operativa non ha consentito un'azione pienamente efficace, in quanto gli interventi sono svolti a macchia di leopardo. Peraltro, le verifiche effettuate a campione dall'azienda Polesana in merito all'efficacia degli interventi realizzati non hanno evidenziato grosse criticità, anche grazie alla stagione particolarmente asciutta, che non ha consentito lo sviluppo della popolazione di zanzare.

Concludo, pertanto, dando piena assicurazione circa il fatto che il Ministero della salute continuerà a monitorare l'adozione, da parte degli enti territoriali competenti, di tutte le misure atte a contrastare il fenomeno segnalato dall'interrogazione, stimolando, nei limiti delle proprie competenze, l'azione il più possibile coordinata dei comuni interessati, ai quali, come precisato, compete la fondamentale attività di prevenzione sul territorio.

 

Replica

Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario Faraone per la risposta. Come veniva evidenziato nelle sue parole, si tratta, quando parliamo di West Nile, di una problematica che in questi anni è diventata molto pesante in alcuni territori, tra i quali ricordo ovviamente la mia provincia, quella di Rovigo.

Se da un lato ci fa ben sperare il fatto che sia confermata questa attenzione anche del Ministero e del Governo e siano stati attuati nel tempo anche alcuni strumenti come il Piano di sorveglianza, che prevedeva ovviamente anche l'intervento della regione e delle ASL, non possiamo non manifestare comunque la nostra preoccupazione rispetto anche ai nuovi casi che si sono registrati in queste ultime settimane, soprattutto con riferimento ai mesi di agosto e settembre, che hanno colpito, con le note complicazioni, anche fasce di età tutto sommato relativamente giovani di persone, di quaranta o cinquant'anni, estese complessivamente all'intero arco della provincia, dall'alto Polesine fino alla zona del Delta.

Desta, infine, preoccupazione anche il fatto che è evidente, come veniva ricordato dal sottosegretario, che non ci sia una consapevolezza così diffusa in tutti i comuni e da parte di tutti gli enti locali. Credo, quindi, che da questo punto di vista ci sia effettivamente la necessità che il Governo e le istruzioni locali facciano appieno la loro parte nel controllare questa situazione e soprattutto nell'effettuare le attività di prevenzione rispetto all'insorgere della malattia e alla diffusione delle larve e degli insetti che diffondono il virus. Credo quindi che sia veramente opportuna un'attenzione maggiore da parte delle istituzioni.

Ovviamente, anche per quanto ci riguarda, non mancheremo di monitorare i prossimi sviluppi e di chiedere, come giustamente avvenuto oggi, anche l'interessamento e l'attenzione del Governo nazionale su una vicenda che è comunque particolarmente delicata e che va sicuramente seguita passo dopo passo.