26/09/2016
Emanuele Lodolini
3-02504

Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che: 
nella regione Marche dal maggio 2015 ad oggi si sono registrati tre decessi per listeriosi umana e, complessivamente, risultano essere 23 le persone colpite dal batterio Listeria monocytogenes; 
il 2 febbraio 2016, le indagini epidemiologiche e le attività di campionamento di alimenti condotte dai servizi dei dipartimenti di prevenzione Asur hanno consentito di identificare lo stesso ceppo in un campione di alimento a base di carne suina («coppa di testa») prodotto da un piccolo stabilimento della provincia di Ancona: il Salumificio Monsano srl (CE IT 15230L). Con il supporto anche delle strutture dell'istituto superiore sanità del Ministero della salute e il coordinamento del Gores (gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie) sono state intraprese tutte le iniziative necessarie per contrastare la diffusione dell'infezione: informazione della popolazione, blocco delle attività di produzione e commercializzazione, ritiro dal commercio dei prodotti alimentari a rischio; 
la listeriosi è un'infezione generalmente dovuta all'ingestione di cibo contaminato: negli ultimi anni le «epidemie» sono state più frequenti soprattutto nei cibi pronti distribuiti dalle grandi catene di ristorazione e vendita. Gli alimenti principalmente associati all'infezione da listeriosi comprendono: pesce, carne e verdure crude, latte non pastorizzato e latticini come formaggi molli e burro, cibi trasformati e preparati (pronti all'uso) inclusi hot dog, carni fredde tipiche delle gastronomie, insalate preconfezionate, panini, pesce affumicato; 
le categorie più a rischio sono le donne in gravidanza per le quali le infezioni contratte possono comportare serie conseguenze sul feto (morte fetale, aborto, parto prematuro, o listeriosi congenita) e gli adulti immuno-depressi (come la 52enne morta) e anziani. La listeriosi può causare meningiti, encefaliti, gravi setticemie. Queste manifestazioni cliniche sono trattabili con antibiotici, ma la prognosi nei casi più gravi è spesso infausta. L'incubazione media è di 3 settimane (ma può prolungarsi fino a 70 giorni); 
l'Asur Marche ha effettuato verifiche su altri numerosi stabilimenti marchigiani, oltre che tutti i punti vendita al dettaglio, dove sono emersi due casi di positività in altrettanti supermercati della grande distribuzione, frequentati dalle persone che avevano contratto l'infezione –: 
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopra citati, se abbia avviato, per quanto di competenza, in collaborazione con le aziende ospedaliere e Asur verifiche ulteriori sugli alimenti al fine di evitare il dilagare di eccessiva preoccupazione e panico da parte dei cittadini e quali iniziative intenda porre in essere per intensificare le attività di controllo e contrasto volte ad evitare il proliferare del batterio in questione. 

Seduta del 27 settembre 2016

Risposta del governo di Vito De Filippo sottosegretario per la Salute, replica di Emanuele Lodovini

Risposta del governo

Grazie, Presidente. La listeriosi è un'infezione acuta causata dalla listeria monocytogenes. Nei casi in cui si sviluppa la malattia invasiva, come lo stesso onorevole Lodolini annota nella sua interrogazione, l'incubazione media è di tre settimane, ma può prolungarsi fino a settanta giorni. Il batterio è ubiquitario nell'ambiente e può essere causa di contaminazione a qualunque livello nella catena di produzione e di consumo degli alimenti. La strategia di lotta della listeriosi si esplica attraverso la prevenzione, ovvero applicando le generali norme di igiene e attenzione previste per tutte le altre tossinfezioni alimentari. 
Al riguardo, vista l'importanza di questa infezione, il Ministero della salute ha pubblicato, in data 5 febbraio 2016, sul proprio sito, anche alcuni opuscoli informativi correlati alla pagina relativa all'avviso di sicurezza per i consumatori. Inoltre, mi preme anche precisare che nel nostro Paese è attivo il sistema nazionale di notifica delle malattie infettive dello stesso Ministero della salute, che è regolamentato da un DM del 1990. I casi confermati di listeriosi devono essere obbligatoriamente segnalati dalle autorità sanitarie competenti presenti sul territorio con le modalità di notifiche che sono previste per le malattie della «Classe 2», che comprende le malattie rilevanti passibili di interventi e anche di controllo. 
Vi fornisco in merito anche alcuni dati che abbiamo raccolto sui casi di infezione dovuti proprio alla listeriosi. Dal 2003 al 2015 sono stati notificati 1296 casi di listeriosi; il numero dei casi è aumentato progressivamente negli anni, passando da un minimo di 32 casi nel 2004 a 159 casi notificati nel 2010, anno in cui è stato osservato il maggior numero di casi. Dopo il 2010, si osserva un ulteriore picco, proprio nel 2013, ed una diminuzione del numero di segnalazioni negli anni successivi, sebbene i casi del 2015 siano ancora provvisori. Il tasso di incidenza aumenta progressivamente da 0,55 per milione di abitanti nel 2004 a 2,64 per milione di abitanti nel 2010 e a 2,48 per milione di abitanti nel 2013. 
I dati che sono stati descritti sono ulteriormente confermati anche dall'andamento delle segnalazione di listeriosi, sia quelli relativi alla sepsi che alle meningiti, provenienti dal sistema di sorveglianza delle malattie batteriche invasive dell'Istituto superiore di sanità, che evidenzia un incremento generale delle segnalazioni dal 2003 fino al 2010. 
Entrando più nello specifico, con riferimento proprio alla regione Marche, che è l'obiettivo e l'oggetto fondamentale dell'interrogazione, risulta che, dal 2003 al 2014, la medesima regione ha notificato al Ministero della Salute 29 casi di listeriosi umana, mentre nel corso del 2015 si è registrato un incremento di notifiche di casi di listeriosi umana rispetto proprio all'andamento degli anni precedenti. Dal 1o gennaio 2015 al 30 maggio 2016, nella stessa regione sono occorsi 35 casi di listeriosi umana. In particolare, in 23 casi sono stati isolati ceppi di Listeria appartenenti allo stesso pulsotipo in base alla tipizzazione molecolare attraverso elettroforesi in campo pulsato con l'acronimo PFGE dei ceppi di Listeria monocytogenes sierotipo 1/2 isolati dai pazienti, responsabile del cluster epidemico che era correlato, come anche correttamente indicato nell'interrogazione, dal consumo della prodotto denominato «coppa di testa». 
Tra i casi appartenenti a quel cluster, la maggior parte ha presentato manifestazioni cliniche di sepsi e di meningite, e si è verificato anche un caso di sepsi neonatale. I cinque decessi hanno riguardato soggetti anziani e con patologie concomitanti gravi e, di questi, due decessi erano legati esattamente, secondo le analisi che abbiamo condotto, proprio a quel cluster. L'ultimo caso di listeriosi correlato al cluster è stato segnalato in data 4 marzo 2016. Do questi elementi puntuali per segnalare all'onorevole interrogante la puntuale azione di monitoraggio e di ricognizione che stiamo svolgendo in questa fase, in considerazione degli aspetti generali della malattia, che si manifesta con picchi estivi ed invernali, come l'andamento nella regione Marche della listeriosi del 2015, in cui si è verificato un repentino aumento dei casi nel periodo proprio maggio-giugno, dovuto al verificarsi del predetto cluster epidemico che è stato individuato e circoscritto. Inoltre, nel tempo trascorso dall'intervento di chiusura dello stabilimento, l'episodio epidemico può essere, secondo le nostre valutazione e i nostri dati, considerato concluso. 
In ogni caso, mi preme rassicurare l'onorevole interrogante che il Ministero della salute sta effettuando ancora la sorveglianza dei casi in collaborazione con gli esperti dell'Istituto superiore di sanità, del Centro di referenza nazionale per la listeriosi, che è individuato nell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo, nonché con l'assessorato alla sanità della stessa regione Marche e con le aziende sanitarie locali che sono competenti per territorio. 
Nonostante non sia stato evidenziato un incremento delle segnalazioni ai diversi sistemi di sorveglianza disponibili nel 2015, l'evidenza della circolazione di un pulsotipo tipo di Listeria monocytogenes, mai isolato prima negli alimenti in Italia e responsabile addirittura di un clusternella stessa regione Marche, ha indotto il Ministero ad elaborare ulteriormente una strategia di rafforzamento della sorveglianza della stessa listeriosi sul territorio nazionale, con la finalità di identificare sia l'esistenza di possibili casi appartenenti allo stesso pulsotipo che eventualmente il legame della potenziale fonte con altre possibilità anche di diffusione. 
A questo riguardo, è in corso, proprio in questi giorni, la predisposizione di un'ulteriore circolare, che servirà a rafforzare le misure già molto rigorose di sorveglianza e di prevenzione della listeriosi sull'intero territorio nazionale.

Replica

Presidente, ringrazio il sottosegretario e mi dichiaro molto soddisfatto della risposta che il sottosegretario De Filippo ha appena fornito in questo consesso. Mi ritengo molto soddisfatto perché, oltre ad una panoramica generale di quelle che sono le azioni che il Governo e il Ministero hanno messo in campo, c’è anche un focus molto specifico, molto puntuale e molto dettagliato su quello che è l'oggetto dell'interrogazione, quindi, nella fattispecie, la vicenda vissuta nella nostra regione, la regione Marche, perché è vero che dal maggio del 2015 ci sono state 23 persone colpite dal batterio e purtroppo tre decessi. 
L'efficacia della risposta, signor sottosegretario, sta anche nell'azione messa in campo in questi mesi dal Ministero congiuntamente con la regione Marche, perché l'assenza di nuovi casi clusterdal 4 marzo ad oggi certificano quella che è un'azione che ha già dato ottimi riscontri e ottimi risultati. Il tema è, grazie a queste azioni, risolto. Spesso non è stato facile definire in passato, in altre situazioni, la ricostruzione del percorso, ma se a marzo è stato chiuso il percorso del focolaio, significa che il luogo identificato e il percorso che ci si è dato, ma soprattutto il luogo identificato come sorgente potenziale, era quello giusto. Dal 2 febbraio 2016, sia i controlli che le indagini hanno identificato il ceppo in un campione di alimenti a base di suino prodotto da un piccolo stabilimento in provincia di Ancona, e grazie al lavoro delle autorità competenti, dall'Istituto superiore della sanità, dal Ministero, le Asur, la regione e le strutture territoriali, tutte le iniziative sono state prontamente assunte e hanno dato risultati concreti ed immediati. Parlo del blocco della produzione, dal ritiro dal commercio dei prodotti ed anche di un'importante opera legata all'informazione. 
In questa sua risposta citava alcuni passaggi molto precisi, che danno anche una prospettiva futura: ci ha annunciato l'intenzione da parte del Ministero di fare un'ulteriore circolare per continuare a monitorare e a rafforzare quelli che sono gli strumenti; beh, credo che si possa continuare ad andare così nella direzione giusta, perché in maniera efficace l'azione deve essere concentrata sulla conoscenza, l'informazione e il sistema dei controlli. Questo è l'unico settore per non lasciar scampo agli allarmismi facili e dare concretezza ad un'efficace azione di governo.