18/09/2014
Romina Mura
3-01033

Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   in diversi territori italiani sono presenti tratte ferroviarie storiche che attraversano contesti di grande valenza naturalistico-ambientale e storico-culturale che, in diversi casi, rappresentano l'unica modalità di accesso e di fruizione dei territori medesimi;
   alcune fra le suddette tratte sono, oggi, destinate, in via esclusiva, al trasporto turistico. Altre sono state dismesse o in fase di dismissione;
   fra le linee turistiche attualmente attive, una fra le più rilevanti, considerata anche l'estensione lungo un'ampia porzione di territorio, è quella denominata «Trenino verde della Sardegna». Linea ferroviaria turistica a scartamento ridotto, gestita dall'ARST (l'Azienda regionale dei trasporti) attraversa complessivamente 404 chilometri di strada ferrata e si articola come segue:
    la Mandas-Arbatax la linea ferroviaria turistica più lunga d'Italia (159 chilometri) che dalle aree interne della Sardegna conduce al mare e attraversa i seguenti comuni: Mandas, Orroli, Nurri, Villanova Tulo, Esterzili, Sadali, Seui, Ussassai, Gairo, Villagrande, Arzana, Lanusei, Elini, Tortolì;
    la Isili-Sorgono linea ferroviaria turistica di 83 chilometri, che attraverso i rilievi del versante Ovest del Gennargentu passa nei comuni di: Isili, Nurallao, Laconi, Ortuabis, Meana Sardo, Belvì, Aritzo, Desulo, Tonara, Sorgono;
    la Macomer-Bosa, linea ferroviaria turistica di 48 chilometri, che da Macomer, passando per i comuni di Sindia, Tinnura, Tresnuraghes e Modolò, arriva fino alla stazione di Bosa Marina;
    la Nulvi-Tempio-Palau, linea ferroviaria turistica di 151 chilometri, che attraversa i comuni di Nulvi, Martis, Laerru, Perfugas, Coghinas, Bortigiadas, Aggius, Tempio, Nurchis, Luras, Calangianus, Sant'Antonio, Arzachena fino a Palau;
   le quattro linee ferroviarie turistiche funzionano in genere da aprile a settembre e rappresentano, a oggi, l'unica modalità di accesso turistico alle aree interne della Sardegna e di collegamento di queste con le coste;
   il viaggio lungo le descritte linee ferrate, avviene, attraverso locomotive a vapore costruite nei primi decenni del ’900 e vecchie carrozze;
   si tratta di un patrimonio culturale e storico di grande valore: binari, manufatti, stazioni e tracciati che risalgono alla fine del 1800 e ai primi del ’900, intorno al quale negli ultimi 3 decenni è stato costruito un importante ed efficace sistema di offerta turistica territoriale delle aree interne della Sardegna. Sono state avviate diverse iniziative imprenditoriali rivolte alla ristorazione, all'accoglienza ed alla valorizzazione dell'esteso patrimonio archeologico, storico, naturalistico e ambientale, consentendo di far nascere e crescere un'economia indotta che rappresenta una importante occasione di sviluppo per un territorio ad elevato spopolamento e con poche altre alternative economiche e di lavoro;
   dai dati Arst emerge un costante aumento della domanda di viaggi turistici con il trenino verde a cui non sempre corrisponde la possibilità di garantire un'offerta adeguata sia a livello qualitativo che quantitativo;
   infatti, il patrimonio ferroviario di cui sopra, avrebbe bisogno di manutenzione straordinaria e restyling al fine di assicurare condizioni di viaggio e standard di sicurezza accettabili;
   adeguatamente valorizzato e gestito, potrebbe rappresentare, un'importante modalità di valorizzazione turistica delle aree interne della Sardegna, come dimostrano le esperienze di ferrovie turistiche già attive in altri territori italiani (Treno Blu, Ferrovia Val d'Orcia, Ferrovia Turistica Camuna, Ferrovia del Basso Sebino, e altro) –:
   se non ritenga:
    a) di acquisire al patrimonio culturale nazionale i binari, manufatti, stazioni e tracciati di maggiore valenza storica e culturale;
    b) di definire, d'intesa con le regioni e i comuni interessati, piani e programmi di valorizzazione turistica del suddetto patrimonio ferroviario che prevedano anche compartecipazioni finanziarie e investimenti di privati;
    c) di inserire gli interventi di manutenzione straordinaria e di restyling del patrimonio ferroviario di cui sopra nei Piani strategici «Grandi Progetti beni culturali» 2014, 2015 e 2016, finalizzati ad aumentare la capacità attrattiva del Paese;
    d) di inserire gli interventi di manutenzione straordinaria e di restyling del patrimonio ferroviario di cui sopra in altri programmi di investimento.