07/07/2017
Gea Schirò
Quartapelle
3-03146

Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
   l'Italia è il quarto Paese di destinazione dell’export turco ed il quinto Paese fornitore, secondo in Europa alla sola Germania;
   da decenni, Italia e Turchia aderiscono alla Nato, nonché partecipano ad una rilevante istituzione sovranazionale come il Consiglio d'Europa;
   l'accordo di associazione Unione europea-Turchia è stato firmato nel 1963, ma i negoziati di adesione, per i continui rinvii della Commissione, il veto di qualche Paese membro e il deterioramento della situazione politica, dovuto alle riforme vieppiù restrittive promosse dal presidente Recep Erdogan, sono di fatto interrotti e i capitoli negoziali più importanti bloccati;
   nelle ultime settimane la situazione si è venuta ulteriormente deteriorandosi dopo l'arresto di diversi membri del Parlamento appartamenti al Partito Democratico dei Popoli, l'Hdp, con la condanna a 25 anni e il conseguente arresto il 15 giugno scorso, di Enis Berberoğlu, deputato e Vicepresidente del Partito Popolare Repubblicano, principale partito di opposizione del Paese, il laico Chp, accusato di aver fornito al quotidiano di opposizione Cumhuriyet, documentazione video sulla consegna di armi da parte dell’intelligente turca ai ribelli jihadisti anti Assad;
   questo arresto ha suscitato indignazione sia nel Chp sia nella società civile turca. Il segretario del Chp Kilicdaroglu è alla testa di una marcia non violenta, gesto di disobbedienza civile, che rivendica la libertà, la tutela di espressione e dei diritti civili e il ripristino dello Stato di diritto. La marcia è partita da Ankara ed è diretta a Istanbul dove è detenuto il deputato del Chp;
   in prossimità del primo anniversario del fallito colpo di Stato del 15/16 luglio 2016, il Governo di Ankara intenderebbe celebrare la ricorrenza, forte anche del risultato del contestato referendum costituzionale del 16 aprile di quest'anno, cercando una palese legittimazione internazionale;
   la permanenza della Turchia come membro del Consiglio d'Europa, dovrebbe indurre gli Stati aderenti a usare tale consesso internazionale, per favorire la ricerca per una ricomposizione del clima politico in quel Paese –:
   quali iniziative intenda adottare al fine di monitorare le iniziative bilaterali e multilaterali del Governo turco, cooperando affinché siano garantiti, attraverso un ruolo attivo della comunità internazionale e in primis dall'Unione europea, i diritti dei cittadini, delle minoranze e delle opposizioni parlamentari, anche con riferimento alle possibili celebrazioni del prossimo 15 luglio.