03/06/2015
Alan Ferrari
3-01519

Per sapere – premesso che: 
con il decreto legislativo n. 159 del 2011 lo Stato ha messo a punto uno strumento legislativo per il migliore e più penetrante contrasto del fenomeno mafioso; 
nell'ambito della legislazione contro la mafia di cui al citato decreto legislativo il sequestro dei beni delle organizzazioni mafiose riveste una essenziale importanza perché colpisce il patrimonio accumulato illecitamente dalle organizzazioni criminali ed al tempo stesso consente l'utilizzo dei beni e dei proventi da parte dello Stato alimentando il Fondo unico giustizia che costituisce parte delle risorse messe a disposizione della giustizia nel Paese; 
compito dell'amministratore giudiziario, come è noto, è quello di custodire, conservare ed amministrare i beni, anche al fine di incrementarne la redditività; 
quasi la metà dei beni confiscati alla mafia sono gestiti nel distretto di Palermo ed all'interno di esso gli incarichi di amministratore giudiziario sembrano essere concentrati in un numero esiguo di professionisti; 
in data 14 maggio 2015 nel corso della trasmissione televisiva le Iene andata in onda su Italia uno è stato intervistato l'avvocato Gaetano Cappellano Seminara che, nell'interesse dello Stato, è l'amministratore giudiziario di aziende e beni che vengono confiscati alla mafia; 
dalle visure effettuate dai giornalisti della trasmissione citata risulterebbe che l'avvocato Seminara alla data odierna sia amministratore giudiziario di quasi ottanta aziende; 
sembra inoltre che, oltre ai beni gestiti quale amministratore giudiziario, gestisca delle aziende alberghiere nonostante tra i beni confiscati e gestiti nella sua veste pubblica figurino diverse aziende alberghiere in una situazione, quindi, di potenziale conflitto di interessi se tale situazione fosse realmente accertata; 
anche per quanto riguarda i compensi per l'attività prestata sembra che l'avvocato Gaetano Cappellano Seminara riceva dallo Stato ingenti somme nell'ordine di diversi milioni di euro; 
a questo si aggiunga che, secondo il giornalista, l'avvocato collaborerebbe in azienda con il marito della Presidente del tribunale misure di prevenzione di Palermo, che è la persona deputata all'assegnazione degli incarichi di amministrazione giudiziaria; 
ad avviso dell'interrogante tutti gli incarichi per la massima trasparenza e verificabilità devono essere pubblici e consultabili online da parte dei cittadini, con l'espressa indicazione dei compensi percepiti dai singoli professionisti; 
la concentrazione degli incarichi, oltre a costituire una evidente criticità in presenza di un tessuto sociale fortemente corroso da fenomeno della corruzione, non consente neppure di liberare risorse verso giovani professionisti che potrebbero bene operare in questi delicati incarichi –: 
di quali elementi disponga in merito ai fatti descritti in premessa; 
quali iniziative normative intenda assumere per evitare la concentrazione degli incarichi di amministrazione giudiziaria in capo a pochi professionisti; 
se non sia il caso, nell'ambito della più generale revisione del codice antimafia, di assumere iniziative per predisporre un diverso iter per il procedimento di nomina degli amministratori giudiziari.