07/07/2015
Romina Mura
3-01033

Per sapere – premesso che: 

in diversi territori italiani sono presenti tratte ferroviarie storiche che attraversano contesti di grande valenza naturalistico-ambientale e storico-culturale che, in diversi casi, rappresentano l'unica modalità di accesso e di fruizione dei territori medesimi; 
alcune fra le suddette tratte sono, oggi, destinate, in via esclusiva, al trasporto turistico. Altre sono state dismesse o in fase di dismissione; 
fra le linee turistiche attualmente attive, una fra le più rilevanti, considerata anche l'estensione lungo un'ampia porzione di territorio, è quella denominata «Trenino verde della Sardegna». Linea ferroviaria turistica a scartamento ridotto, gestita dall'Arst (l'Azienda regionale dei trasporti) attraversa complessivamente 404 chilometri di strada ferrata e si articola come segue: 
a) la Mandas-Arbatax, la linea ferroviaria turistica più lunga d'Italia (159 chilometri), che dalle aree interne della Sardegna conduce al mare e attraversa i seguenti comuni: Mandas, Orroli, Nurri, Villanova Tulo, Esterzili, Sadali, Seui, Ussassai, Gairo, Villagrande, Arzana, Lanusei, Elini, Tortolì; 
b) la Isili-Sorgono, linea ferroviaria turistica di 83 chilometri, che attraverso i rilievi del versante ovest del Gennargentu passa nei comuni di: Isili, Nurallao, Laconi, Ortuabis, Meana Sardo, Belvì, Aritzo, Desulo, Tonara, Sorgono; 
c) la Macomer-Bosa, linea ferroviaria turistica di 48 chilometri, che da Macomer, passando per i comuni di Sindia, Tinnura, Tresnuraghes e Modolò, arriva fino alla stazione di Bosa Marina; 
d) la Nulvi-Tempio-Palau, linea ferroviaria turistica di 151 chilometri, che attraversa i comuni di Nulvi, Martis, Laerru, Perfugas, Coghinas, Bortigiadas, Aggius, Tempio, Nurchis, Luras, Calangianus, Sant'Antonio, Arzachena fino a Palau; 
le quattro linee ferroviarie turistiche funzionano in genere da aprile a settembre e rappresentano, a oggi, l'unica modalità di accesso turistico alle aree interne della Sardegna e di collegamento di queste con le coste; 
il viaggio lungo le descritte linee ferrate avviene attraverso locomotive a vapore costruite nei primi decenni del ’900 e vecchie carrozze; 
si tratta di un patrimonio culturale e storico di grande valore: binari, manufatti, stazioni e tracciati che risalgono alla fine del 1800 e ai primi del ’900, intorno al quale negli ultimi 3 decenni è stato costruito un importante ed efficace sistema di offerta turistica territoriale delle aree interne della Sardegna. Sono state avviate diverse iniziative imprenditoriali rivolte alla ristorazione, all'accoglienza ed alla valorizzazione dell'esteso patrimonio archeologico, storico, naturalistico e ambientale, consentendo di far nascere e crescere un'economia indotta che rappresenta un'importante occasione di sviluppo per un territorio ad elevato spopolamento e con poche altre alternative economiche e di lavoro; 
dai dati Arst emerge un costante aumento della domanda di viaggi turistici con il trenino verde, a cui non sempre corrisponde la possibilità di garantire un'offerta adeguata sia a livello qualitativo che quantitativo; 
infatti, il patrimonio ferroviario di cui sopra avrebbe bisogno di manutenzione straordinaria e restyling al fine di assicurare condizioni di viaggio e standard di sicurezza accettabili; 
adeguatamente valorizzato e gestito potrebbe rappresentare un'importante modalità di valorizzazione turistica delle aree interne della Sardegna, come dimostrano le esperienze di ferrovie turistiche già attive in altri territori italiani (Treno blu, Ferrovia Val d'Orcia, Ferrovia turistica Camuna, Ferrovia del Basso Sebino e altre) –: 
se non ritenga: 
a) di acquisire al patrimonio culturale nazionale i binari, manufatti, stazioni e tracciati di maggiore valenza storica e culturale; 
b) di definire, d'intesa con le regioni e i comuni interessati, piani e programmi di valorizzazione turistica del suddetto patrimonio ferroviario che prevedano anche compartecipazioni finanziarie e investimenti di privati; 
c) di inserire gli interventi di manutenzione straordinaria e di restyling del patrimonio ferroviario di cui sopra nei piani strategici «Grandi progetti beni culturali» 2014, 2015 e 2016, finalizzati ad aumentare la capacità attrattiva del Paese; 
d) di inserire gli interventi di manutenzione straordinaria e di restyling del patrimonio ferroviario di cui sopra in altri programmi di investimento.

 

Seduta del 7 luglio 2015

Risposta di Barracciu Francesca, Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, replica di Romina Mura

Risposta del governo

Signor Presidente, l'onorevole Mura, nella sua interrogazione, nel sottolineare l'importanza del patrimonio ferroviario della regione Sardegna, ne richiede l'acquisizione al patrimonio culturale nazionale, la manutenzione straordinaria e il restyling.  A questo proposito, vorrei precisare che il Ministero dei beni culturali, al momento, non ha competenza sulle quattro linee ferroviarie oggetto dell'interrogazione, ovvero la Mandax-Arbatax, Isili-Sorgono, Macomer-Bosa e Nulvi-Tempio-Palau, perché esse sono di proprietà della regione Sardegna. Tuttavia, il Ministero è in procinto di diventare associato, come aderente istituzionale, alla Fondazione Ferrovie dello Stato, che ha come obiettivo primario quello di preservare, valorizzare e consegnare integro, a vantaggio anche delle generazioni future, un patrimonio di storia e di tecnica, simbolo del progresso e strumento di rafforzamento dell'unità degli italiani. 
Parallelamente a questa attività, che rappresenta al meglio l'impegno del Ministero nel settore del turismo slow, il Ministro Franceschini, nell'ambito dell'interesse verso un modello italiano di turismo sostenibile, che poi è il sottofondo costante dell'interrogazione dell'onorevole Mura, intende porre la massima attenzione a tutte le iniziative volte alla tutela e alla valorizzazione di quella parte del nostro patrimonio nazionale per lo più sconosciuto al turismo di massa, ancorché di pertinenza regionale, come le ferrovie, al quale l'onorevole Mura fa cenno. Un modello di turismo sostenibile che ha nei treni storici, nelle loro carrozze d'epoca, nelle littorine e nei tracciati delle antiche ferrovie uno dei suoi punti caratterizzanti.  Vorrei rammentare che il Ministro ha tenuto la conferenza stampa di presentazione della convenzione con la Fondazione Ferrovie dello Stato proprio su un treno storico, quello che segue il tracciato dell'antica ferrovia della Val d'Orcia, nell'incantevole paesaggio delle Crete Senesi. Una linea che, unitamente alla «Ferrovia del Lago» in Lombardia, che va da Palazzolo sull'Oglio a Paratico/Sarnico sulle rive del Lago d'Iseo, alla «Ferrovia del Parco», che sale fino a Roccaraso e ai boschi della Majella, e alla «Ferrovia dei Templi», che arriva ad Agrigento e Porto Empedocle, passando tra i templi della Magna Grecia, consentono di viaggiare, come in passato, alla scoperta dei tesori nascosti 
È stato consultato, in proposito, anche il direttore centrale della ARST Spa, l'Azienda regionale sarda trasporti, che è la principale azienda di trasporto pubblico in Sardegna, totalmente controllata dall'amministrazione regionale. Il direttore generale ha dettagliatamente esposto il potenziale del Trenino Verde. Vi è, peraltro, una forte pressione, giustamente, dei territori interni all'isola attraversati dalla ferrovia, che traggono vantaggi economici, seppure limitati, dal passaggio dei turisti, che, altrimenti, non avrebbero l'opportunità e, in alcuni casi, la possibilità di raggiungere tante località nelle quali, nel tempo, si è realizzata comunque un'offerta turistica in grado di dare un contributo importante all'economia delle località interessate, in generale della Sardegna; territori, come è noto, interessati da un progressivo spopolamento dovuto proprio all'assenza di opportunità di lavoro. 
Il direttore generale ha anche effettuato una stima di larga massima sulle necessità finanziarie per l'adeguamento delle linee ferroviarie storiche della Sardegna, che necessita di una cifra prossima ai 125 milioni di euro, che – sottolinea il direttore generale – la regione non ha la possibilità di reperire nei soli fondi regionali. Peraltro – è di questi giorni – la regione Sardegna ha segnalato, ai fini del Piano straordinario della mobilità turistica al quale stiamo lavorando, tra gli altri, «l'itinerario Lawrence», che propone proprio l'utilizzo delle antiche ferrovie a scartamento ridotto, ripercorrendo il viaggio descritto da Lawrence nel 1921.  Nella scheda dell'itinerario, che è stata trasmessa dalla regione Sardegna, viene, tuttavia, segnalato che, nonostante l'elevata domanda proveniente dalle scuole e dal mondo turistico, le tratte Isili-Sorgono, Macomer-Bosa e Nulvi-Tempio-Arzachena-Palau, interessate dall'itinerario, sono prive di treni dedicati. Quindi, viene sottolineato un effettivo problema su questa ferrovia, che pure ha delle enormi potenzialità. 
Tutto ciò premesso, si manifesta la massima disponibilità di questo Ministero a sviluppare ogni forma di collaborazione, stante l'importanza della tratta oggetto dell'interrogazione dell'onorevole Mura, in particolare in riferimento alle potenzialità che essa ha in relazione al turismo della regione Sardegna, sia nell'attuazione del Piano straordinario della mobilità turistica, sia, nel solco di quanto già avviato con la Fondazione Ferrovie dello Stato – quindi, secondo quel modello di collaborazione che è stato siglato dal Ministro Franceschini – rispetto alle attività che vorrà porre in essere la regione – e io aggiungerei i comuni interessati da quella tratta – per rilanciare effettivamente il servizio in questione e contribuire, così, non soltanto alla conservazione passiva di una ferrovia in quanto tale e che è certamente «storica», ma anche alla sua affermazione quale insostituibile attrattore turistico ed economico per i territori attraversati, esattamente come auspicato dall'onorevole Mura.

Replica

Grazie, Presidente. Ringrazio la sottosegretaria Barracciu e il Ministro Franceschini per questa risposta. Come ha detto bene la sottosegretaria, stiamo parlando di un patrimonio ferroviario di grande valore storico-culturale: binari, manufatti, stazioni, tracciati, locomotive a vapore che risalgono alla fine dell'Ottocento e ai primi del Novecento, che costituiscono la principale modalità di accesso alle aree interne della Sardegna e, insieme, l'unica modalità di collegamento turistico fra le zone interne e le coste. Stiamo parlando di una modalità di accesso a questi territori intorno ai quali, come è stato detto, si è costruito un efficace sistema di offerta turistica territoriale. 
E ancora, stiamo parlando di un patrimonio che, se non sarà oggetto di una adeguata manutenzione straordinaria e di un serio restyling, al fine di assicurare condizioni di viaggio e standard di sicurezza accettabili, è inesorabilmente destinato al parcheggio e all'inutilizzo. Queste considerazioni, supportate dai dati citati anche dalla sottosegretaria Barracciu, che dimostrano la forte valenza turistica e culturale di questa singolare modalità di accesso e di visita turistica, portano a credere, così come confermato dalla sottosegretaria Barracciu, che sia opportuna ed utile alla causa l'attenzione e il supporto del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo, affinché nella sua attività di implementazione della capacità turistica e attrattiva del sistema Paese, e anche della valorizzazione delle cosiddette località turistiche minori, valuti l'opportunità di considerare le ferrovie turistiche tra le eccellenze da valorizzare e da mettere in rete attraverso progetti specifici, piani strategici, la convenzione, sicuramente, con la Fondazione delle Ferrovie dello Stato, con percorsi concordati e concertati con le regioni (in questo caso con la regione Sardegna che ha competenza primaria e che è proprietaria della linea ferroviaria di cui trattasi) e con i comuni attraversati dalle tratte, senza dimenticare gli operatori turistici che, attraverso formule di convenzione e protocolli tra pubblico e privato, possono dare il loro contributo per la valorizzazione di questa importante modalità di accesso turistico. 
Per cui, mi pare che la risposta alla mia interrogazione vada assolutamente in questa direzione, anzi ha prospettato percorsi ulteriori molto interessanti che avremo modo di sviluppare e di strutturare, pertanto mi dichiaro soddisfatta.