26/09/2016
Stefania Covello
3-01916

 Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: 
la città di Cosenza e il suo hinterland da alcuni mesi hanno visto crescere il numero di rapine che alimentano un clima di inquietudine e preoccupazione tra i cittadini; 
l'ufficio postale di Rende ha visto recentemente due rapine in piena mattina alla presenza di numerosi utenti che erano lì per commissioni; 
sempre a Rende la vigilia di Capodanno si è verificato un tentativo di rapina presso un istituto di credito in pieno centro; 
nel centro di Cosenza pochi giorni fa si è registrata una rapina a un'agenzia della Banca Carime in pieno giorno e negli ultimi tempi numerosi sono stati gli episodi intimidatori ai danni di imprenditori e operatori commerciali; 
tale situazione ha generato un clima di forte preoccupazione nella comunità cosentina –: 
se il Governo sia a conoscenza di quanto riportato in premessa, quali iniziative intenda assumere con la massima urgenza al fine di rafforzare, in termini di mezzi e uomini, le dotazioni delle forze dell'ordine in servizio nella città capoluogo e nel suohinterland e se non intenda presenziare a uno specifico comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica al fine di rafforzare l'attività di controllo del territorio. 

Seduta del 27 settembre 2016

Risposta del governo di Domenico Manzione, sottosegretario per l'Interno, replica di Stefania Covello

Risposta del governo 

Presidente, con l'interrogazione all'ordine del giorno, l'onorevole Covello, nel richiamare l'attenzione sulla situazione della sicurezza pubblica nella città di Cosenza e nel suo hinterland, dove si è registrato un incremento di reati di natura predatoria, chiede di conoscere quali iniziative si intendano mettere in atto per rafforzare i presidi di polizia presenti sul territorio a tutela delle comunità locali. 
Ovviamente senza voler minimizzare quanto evidenziato dall'onorevole interrogante, vorrei però subito rassicurare che i dati della delittuosità generale della provincia e delle attività di monitoraggio e analisi svolte dalle autorità di pubblica sicurezza restituiscono un quadro della situazione non allarmante. I delitti della provincia hanno segnato una diminuzione di circa il 5 per cento nel 2015 rispetto al 2014, e di circa il 14 per cento nei primi sette mesi di quest'anno rispetto all'analogo periodo all'anno scorso. Il trend favorevole riguarda anche il comune capoluogo, in cui, nei predetti periodi, si è registrato un calo dei delitti pari rispettivamente al 16,5 per cento e al 6 per cento. 
Con riferimento ai reati di natura predatoria, si è registrato invece un andamento oscillante: a fronte di una lieve diminuzione del fenomeno nei primi mesi di quest'anno, nell'arco temporale più ampio, che va da gennaio ad agosto, si è evidenziato un lieve aumento dello stesso. La diffusione dei reati di tipo predatorio è stato oggetto di attenta analisi da parte delle autorità provinciale di pubblica sicurezza nel corso di numerose riunioni tecniche di coordinamento interforze, in occasione delle quali è stato deciso di adottare più mirate misure di controllo del territorio secondo piani di intervento calibrati di volta in volta al diverso contesto ambientale, attuati anche con l'intervento di aliquote regionali dei reparti prevenzione e crimine della Polizia di Stato e delle compagnie di intervento operativo dell'Arma dei carabinieri. 
In merito ai risultati conseguiti, richiamo l'operazione, avente anche risvolti di polizia giudiziaria, eseguita dalla Polizia di Stato il 1o luglio scorso nei pressi di un agglomerato urbano del capoluogo in cui dimorano la maggior parte dei soggetti pregiudicati legati alla criminalità organizzata mafiosa del clan degli «zingari» (uso l'espressione, ovviamente, tra virgolette). Nel corso dell'operazione condotta nell'ambito del piano nazionale e transnazionale focus ’ndrangheta, sono state controllate 66 persone e 26 veicoli, rinvenute e sequestrate quattro centraline elettroniche modificate, usate per solito nei furti di autovetture per l'accensione del motore, denunciate otto persone per furto di energia elettrica e ricettazione. 
Più in generale, i servizi di controllo straordinario del territorio provinciale svolti nel periodo compreso tra il 1o gennaio e il 31 agosto di quest'anno con l'ausilio dei citati reparti della prevenzione crimine Calabria ha visto l'impiego di 1.302 equipaggi, che hanno provveduto al controllo di 15.633 persone, di cui 14 arrestate, e di 7.886 veicoli e all'elevazione di 425 contravvenzioni al codice della strada. Inoltre, sono stati effettuati 180 controlli di persone agli arresti domiciliari, denunciate 62 persone, eseguite 97 perquisizioni domiciliari e 275 personali, controllati 86 esercizi pubblici, sequestrati 132 veicoli e ritirate 30 patenti di guida. Accanto ai risultati di prevenzione appena citati, vanno ricordati quelli ottenuti nell'ambito dell'attività di polizia giudiziaria. 
Negli anni 2015 e 2016 le indagini svolte in questo ambito hanno portato alla redazione di varie informative di reato e arresto nei confronti di soggetti ritenuti responsabili di reato contro il patrimonio nell'area urbana del capoluogo e nei comuni limitrofi. D'altra parte, intendo sottolineare il forte impegno che la prefettura sta portando avanti, in unità di intenti con il Dipartimento della pubblica sicurezza, per il ripristino degli impianti di videosorveglianza installati nel 2007 nei comuni di Cosenza e Rende con i fondi del PON Sicurezza, ma non più funzionanti a seguito della scadenza dell'obbligo di manutenzione degli stessi in capo alla ditta installatrice. Su questo tema informo anche che, nella consapevolezza dell'importanza dei sistemi di videosorveglianza ai fini della prevenzione e contrasto dei reati predatori, la prefettura ha promosso la sottoscrizione – è ormai prossima – di un protocollo di intesa con la delegazione territoriale della Federazione italiana tabaccai, volto, da un lato, a diffondere gli impianti in questione negli esercizi appartenenti a questo specifico settore merceologico, dall'altro, a favorire l'interscambio di informazioni e lo sviluppo di azioni e progetti condivisi sui fenomeni legati alla criminalità. 
Negli intendimenti della prefettura l'atto pattizio costituisce il modello base a cui ispirare la definizione di analoghe intese con altre rappresentanze del mondo produttivo locale. Quanto alla richiesta di rafforzare la presenza delle forze dell'ordine sul territorio cosentino, rappresento che il dispositivo di sicurezza provinciale si compone di 2.450 unità. In tale ambito, gli appartenenti ai ruoli operativi della Polizia di Stato è di 713 unità, di cui 277 nel capoluogo, a cui si aggiungono 24 appartenente ai ruoli tecnici, che, nell'espletamento delle loro peculiari funzioni, concorrono anch'essi al buon andamento degli uffici di appartenenza. Nello scorso mese di giugno, nell'ambito della movimentazione di personale del ruolo degli agenti e assistenti della Polizia di Stato, sono state assegnate alla questura sette unità. Eventuali ulteriori assegnazioni potranno, ovviamente, essere valutate in occasione delle future immissioni di personale, compatibilmente con le risorse disponibili e le necessità degli uffici di Polizia a livello nazionale. 
La dotazione effettiva, invece, dell'Arma dei carabinieri è attualmente di 1.151 militari, di cui 144 nel capoluogo, e sono ritenuti dalla stessa Arma adeguati alle esigenze di ordine e sicurezza pubblica del territorio. La Guardia di finanza, dal canto suo, che concorre ai piani coordinati di controllo del territorio, pur svolgendo prevalenti compiti di polizia tributaria, è presente sul territorio provinciale con una forza complessiva di 562 militari, di cui 222 nel capoluogo. Tale contingente costituisce, al momento, il massimo sforzo organizzativo che quell'Arma può compiere.   Per quanto attiene alle dotazioni strumentali, riferisco che di recente la questura ha ricevuto la fornitura di due autovetture di servizio, di cui una volante adibita ai servizi di controllo del territorio, e di 107 personal computer. Tali assegnazioni sono state disposte tenendo conto, in una logica comparativa, delle condizioni attuali e delle esigenze operative di tutti gli uffici e reparti dislocati sul territorio nazionale. Accingendomi a concludere, ritengo che il quadro appena delineato consenta di affermare, al di là della percezione da parte della cittadinanza, che la situazione della sicurezza e dell'ordine pubblico nella provincia di Cosenza e nel capoluogo è monitorata e controllata adeguatamente sia dagli organismi locali che, ovviamente, dallo stesso Ministero. 
Essa è oggetto, quindi, di costante attenzione da parte delle autorità provinciali di pubblica sicurezza e delle forze di polizia, che non mancheranno di adottare all'occorrenza ogni ulteriore misura diretta a rendere ancora più efficaci gli attuali dispositivi del controllo del territorio.

Replica

Grazie, signor Presidente. Naturalmente mi considero soddisfatta della risposta datami dal sottosegretario Manzione, considerato che il sottosegretario è sempre molto esaustivo e scrupolosamente entra nei dettagli, sia tecnici che, naturalmente, politici. Sicuramente questa interrogazione nasce da una la situazione particolare che dieci mesi fa aveva vissuto la città di Cosenza, poiché c'era stato un forte quantitativo di furti, e non solo nelle abitazioni, non solo di scippi alle persone anziane e meno anziane, ma anche nelle scuole; come, appunto, diceva lei prima, addirittura i personal computer delle scuole, quindi che vengono sottratti molto poco generosamente alle nostre scolaresche, che avrebbero, invece, tutto il diritto di averli. 
Cosenza, come ben diceva prima lei, non solo è una città culturalmente molto vivace per la storia e la ricca tradizione che le appartiene, ma, oltretutto, è capoluogo di una provincia che è la seconda per estensione più grande d'Italia, visto che attorno ad essa ruotano 155 comuni, che, peraltro, orograficamente, sono difficili anche nell'ambito del raggiungimento. Per cui, come hinterland, diciamo che è un hinterland molto, ma molto vivace, è una città molto vivace, che vive nelle sue difficoltà determinate situazioni di microcriminalità, proprio relative anche a quei ragionamenti e a quelle notizie che lei ci dava, per esempio, sul piano nazionale e transnazionale di tutte quelle famiglie legate alla ’ndrangheta e alla mafia, che, tra l'altro, proliferano ricettazione e tanti altri reati ancora. Per cui, il plauso al Governo per quello che ogni giorno riesce a compiere sul territorio nazionale e, da responsabile nazionale del Mezzogiorno del PD, tra l'altro, come parlamentare, dico soprattutto l'attenzione sul Mezzogiorno d'Italia e in particolare su quelle zone più rosse, più calde e più pericolose. Per quanto riguarda Cosenza, non è solo, signor sottosegretario una questione di percentuali; con soddisfazione registro che la percentuale si è abbassata. Le aliquote anche regionali e l'intervento del Governo e delle forze di polizia ricevono il nostro plauso, però chiedo al Governo di non abbassare la guardia, di non abbassare l'attenzione, anzi, di attenzionare sempre maggiormente. 
Non solo, anche attraverso i PON Sicurezza – questo lo dico come responsabile dei fondi europei – ci può essere un incremento, su zone particolarmente importanti, sul piano, appunto, della microcriminalità, ma anche della criminalità organizzata. Per cui, chiedo che venga maggiormente attenzionata questa zona e soprattutto la città di Cosenza, anche facendo, tra l'altro, se il signor Presidente me lo consente, insieme al sottosegretario, un plauso alle forze dell'ordine, che ogni giorno riescono a raggiungere degli obiettivi meravigliosi grazie al lavoro quotidiano che fanno. 
Da ultimo, la settimana scorsa tre poliziotti, che, mi permetto di dire, ricevono il plauso da parte di tutti noi deputati parlamentari calabresi e, in particolare, i miei complimenti, che sono deputata a Cosenza, che di tasca loro hanno portato, a proprie spese, una famiglia, una mamma con tre bambini di tre mesi, un anno e due anni, presso un albergo per dare loro ospitalità, poiché questi bambini si trovavano in condizioni veramente irripetibili e indefinibili. Per cui, ecco, registriamo la nostra presenza, registriamo la presenza del Governo, registriamo la presenza delle forze dell'ordine nel caso di specie, non solo quindi le forze di polizia, ma, come ha detto lei, la Guardia di finanza, i carabinieri e tutto il resto, però chiedo un'ulteriore attenzione proprio perché Cosenza possa mantenere quella situazione di serenità che merita di avere, considerato che, ripeto, è una città che è sempre stata dinamica, vivace e che merita la propria tranquillità sul piano, appunto, della microcriminalità, la cui percentuale – noi registriamo – è stata abbassata, ma che comunque non manca anche rispetto ai furti delle autovetture che avvengono di giorno e di notte.