23/01/2017
Gianna Malisani
Rampi
3-02718

Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che: 
c’è molto di raccapricciante e sconvolgente nella carneficina di uomini, libri e monumenti che la barbarie fondamentalista dell'ISIS ha compiuto e sta compiendo in molti luoghi del Medio oriente, dove la storia degli uomini ha saputo nei secoli costruire luoghi e idee da tutelare affinché continuino a parlare di ciò che è stato e che è bene ricordare e tramandare; 
ci si trova di fronte a un'opera di demolizione culturale con un accanimento folle contro l'identità storica irachena, sedimentata tra opere d'arte, architetture e siti archeologici. Assistiamo alla tragica devastazione di antiche tombe, chiese, moschee, santuari riconducibili all'Islam, ma anche all'Ebraismo e al Cristianesimo come la Chiesa Verde Tikrit, il monumento cristiano tra i più antichi del Medio Oriente; 
i jihadisti che controllano Mosul, nel nord dell'Iraq, hanno distrutto la moschea intitolata al profeta Giona, considerata uno dei più importanti monumenti storici e religiosi della città e luogo di pellegrinaggio di cristiani e musulmani, sia sunniti sia sciiti; 
l'attacco a Nimrud è stato definito «crimine di guerra» dalla Direttrice generale dell'UNESCO, Irina Bokova, che ha fatto appello a tutti i responsabili politici e religiosi della regione per reagire ai gravi attacchi commessi dall'Isis contro il Patrimonio culturale mondiale; 
lo spregio verso la vita umana e lo scempio delle statue antiche compiuto dall'ISIS rappresentano una ferita alla storia dell'umanità intera; 
in fase di approvazione del decreto-legge sulle «misure urgenti per il contrasto del terrorismo nonché sulla proroga delle missioni internazionali» – è stato accolto un ordine del giorno a difesa del patrimonio storico e artistico dell'umanità – sistematicamente distrutto o depredato da parte dell'ISIS – che ha impegnato il Governo a proseguire sulla strada intrapresa, affidando al personale dell'Arma dei carabinieri la responsabilità nei teatri operativi in attività di tutela del patrimonio artistico e culturale, nonché nel contrasto del traffico di opere d'arte finalizzato al finanziamento delle azioni di matrice terroristica internazionale; 
il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo ha fatto propria l'idea di mettere in campo una forza, sotto la guida delle Nazioni Unite, in grado di intervenire a difesa delle antichità e dei beni patrimonio dell'umanità. La direttrice generale dell'Unesco, Irina Bokova, e il Ministro della cultura tedesco, Monika Grütters, hanno espresso il proprio sostegno alla proposta di Franceschini; 
in questi giorni l'allarme dato dell'Unesco per la città di Palmira – testimonianza unica dell'architettura imperiale d'Oriente – si è rivelato purtroppo fondato: la città è caduta in mano all'ISIS e si sa già che «ci sono state delle distruzioni», ha dichiarato la direttrice generale dell'Unesco Irina Bokova –: 
come i Ministri interrogati intendano procedere al fine di costituire le condizioni per tutelare il grande patrimonio culturale presente in oriente, anche attraverso l'utilizzo dei cosiddetti caschi blu della cultura.

Seduta del 24 gennaio 2017

Risponde Benedetto Della Vedova, Sottosegretario di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale, replica Gianna Malisani

Risposta del governo

Grazie Presidente. Desidero innanzitutto ringraziare l'onorevole Malisani per aver posto all'attenzione un tema che purtroppo rimane di grande attualità. È proprio di questi giorni la notizia della demolizione del proscenio dell'antico teatro di Palmira da parte delle milizie di Daesh, che continuano a perpetrare atti di distruzione ciechi e insensati contro il patrimonio storico-archeologico della Siria e dell'Iraq. Proprio in reazione a tale evento, in seno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in cui siede quale membro non permanente dal 1o gennaio 2017, l'Italia ha promosso l'adozione di una dichiarazione congiunta di condanna delle distruzioni da parte di Daesh, in cui si conferma altresì la necessità di continuare la cooperazione internazionale a tutela del patrimonio culturale di Palmira. Come ha rilevato anche il Ministro Alfano, si tratta di un'importante iniziativa cui l'Italia annette un particolare rilievo e ha il merito di rafforzare la posizione profilata dal nostro Paese in materia di sensibilizzazione sulla tutela del patrimonio culturale dalla furia distruttrice dell'estremismo violento e di lotta alla distruzione e al traffico di beni culturali anche in chiave di contrasto al finanziamento al terrorismo. Nell'anno in cui sarà membro del Consiglio di sicurezza il Governo intende inoltre proporre l'inserimento di compiti di tutela dei beni culturali nei mandati delle missioni di pace dell'ONU disposte dal Consiglio di sicurezza. Anche nel quadro della presidenza del G7 il Governo intende proporre iniziative per tutelare il patrimonio culturale in pericolo, come ha recentemente dichiarato il Ministro Franceschini. L'Italia sui temi della cultura e del patrimonio ha il dovere di essere guida nel mondo. Il 1o G7 della cultura, che si terrà a Firenze il 30 e 31 marzo, sarà l'occasione per condividere azioni concrete contro un crimine odioso come la devastazione della storia delle testimonianze di antiche civiltà, spesso collegata al traffico illecito di beni culturali che finanzia il terrorismo. La nostra presidenza servirà anche a mobilitare i Paesi del G7 a sostenere le iniziative da noi promosse in ambito UNESCO, che sono sfociate nell'approvazione su iniziativa italiana nel novembre 2015 della strategia per la protezione della cultura e la promozione della diversità culturale. È ora in corso di definizione il piano d'azione per l'attuazione di tale strategia, nel quale è previsto di inserire un meccanismo di intervento d'urgenza basato sulla forza di emergenza italiana, comunemente chiamata «caschi blu della cultura». L'Italia ha infatti formalmente istituito una propria task force, «United for Heritage», composta da esperti civili e carabinieri appartenenti al Comando Tutela patrimonio culturale. Tale forza è stata messa a disposizione dall'Unesco il 16 febbraio 2016 e sono attualmente in corso di definizione le modalità operative per il suo utilizzo. Infine, più specificatamente con riferimento all'area mediorientale, nel quadro della coalizione globale anti Daesh, l'Italia è impegnata nell'addestramento delle forze di polizia irachene sulla tutela del patrimonio archeologico culturale. L'Italia inoltre copresiede con gli Stati Uniti ed Arabia Saudita, il Counter-Isil Finance Group, gruppo di lavoro dedicato al contrasto del finanziamento all'estremismo violento e del terrorismo. In tale ambito abbiamo promosso l'istituzione di un sottogruppo dedicato al contrasto del traffico illecito di beni archeologici e culturali quale fonte di finanziamento del terrorismo.
In conclusione, l'impegno dell'Italia a tutela dei beni archeologici e culturali nelle aree di crisi è massimo. Con la stessa intensità il Governo continuerà a svolgere un ruolo di leadership in seno alla comunità internazionale, al fine di tutelare una parte importante della storia dell'umanità.

Replica 

Grazie, Presidente e grazie sottosegretario. Mi rendo conto che l'interrogazione che noi avevamo fatto risale al 2015, a quando Palmira era caduta per la prima volta in mano all'ISIS e avevamo chiesto appunto – perché era recente la formazione dei «caschi blu» proprio da parte del Governo italiano – se si poteva in effetti intervenire in qualche modo, soprattutto dopo gli allarmi che aveva lanciato lIrina Bokova, la direttrice dell'UNESCO. Mi rendo conto che da quel momento, dal 2015 al marzo del 2016, l'ISIS ha tenuto in mano Palmira per quasi un anno, saccheggiando, distruggendo e ammazzando – voglio ricordare l'archeologo Khaled al-Asaad – in maniera molto violenta, e tra l'altro usando l'antico teatro romano proprio per compiere esecuzioni sommarie. Quindi sembrava diciamo superata – come ha detto lei, sottosegretario – ma questa interrogazione purtroppo diventa di nuovo urgente o comunque all'ordine del giorno perché – come lei ha ricordato – l'ISIS ha ripreso appunto, nel marzo 2016 era stata liberata, in questi giorni Palmira, distruggendo subito il tetrapilo e il proscenio del teatro romano, quindi veramente danni gravissimi al patrimonio, che posso dire non solo del Medioriente ma di tutto il mondo. Ora – come ha ricordato lei – l'impegno del Governo in questo senso c’è stato, interessanti sono proprio le parole che in questi giorni il Ministro Franceschini ha detto, proprio in occasione della convocazione del G7 della cultura che lei ha ricordato, il 30 e il 31 marzo di quest'anno, quindi un'occasione eccezionale che l'Italia mette a disposizione di tutto il mondo proprio per appunto condividere azioni concrete contro un crimine odioso come la devastazione della storia e delle testimonianze di antiche civiltà, spesso collegata al traffico illecito di beni culturali che finanziano il terrorismo. Io chiedo un impegno anche al Ministero degli esteri proprio in questo senso perché dalle parole si passi ai fatti. Lei ha ricordato il piano d'azione dell'UNESCO, però io credo che il G7, convocato per il 31 marzo, proprio possa essere il momento in cui il Governo italiano possa impegnare, per lo meno a livello europeo, l'azione, come ha ricordato lei, che la task force dei «caschi blu», che tanto ha sostenuto il Ministro Franceschini, diventi in effetti il modo per un intervento d'urgenza anche in casi di guerra come in questo caso. È un'occasione unica. Noi in questo senso avevamo fatto un'interrogazione nel 2015 e la continuiamo a fare adesso, proprio perché credo che appunto, come l'impegno del Governo, possa passare in questo momento dalle parole ai fatti. Auspichiamo quindi che, soprattutto la convocazione del G7 della cultura, sia il momento decisivo perché questa cosa diventi veramente un fatto reale e molto importante che il mondo ci sta a guardare.