06/10/2014
Fausto Raciti
3-01068

Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che: 
con Po Fers Sicilia 2007/2013 – attuazione delle linee di intervento 2.3.1.1. e 2.3.1.2 – sono stati finanziati per la somma di 1.679.871,71 euro «Progetti integrati finalizzati alla rimozione delle cause del degrado ed erosione dei tratti di costa in corrispondenza delle frazioni di S. Caterina, S. M. La Scala e Pozzillo» ricadenti nel comune di Acireale (Catania) all'interno della riserva naturale orientata «La Timpa» – sito di interesse comunitario ITA 070004 – «La Timpa di Acireale»; 
un primo stralcio dei lavori riguardanti l'apposizione di reti metalliche in corrispondenza dei costoni di S. Caterina e S. Maria la Scala è stato completato il 30 giugno 2009. Sin dalla sua approvazione nel 2007, il progetto è stato sottoposto a diverse critiche da parte di Legambiente che ha inoltre presentato vari esposti corredati da autorevoli pareri e pubblicazioni scientifiche denunciando l'impatto negativo degli interventi previsti sulla fauna, la flora e l'ambiente marino della riserva naturale «La Timpa»; 
ciononostante, con delibera di giunta municipale del comune di Acireale n. 93 dell'8 settembre 2014 è stato approvato il completamento del progetto con la realizzazione di una barriera soffolta in corrispondenza dei caratteristici basalti colonnari siti nella frazione di S. Maria La Scala, in località Grotta delle Colombe, per un importo complessivo di 318.009,66 euro; 
tali lavori, secondo il parere di Legambiente e di ricercatori afferenti al dipartimento di botanica dell'università degli studi di Catania, provocherebbero un radicale mutamento dell'ambiente marino con il definitivo sconvolgimento dell'assetto naturale dei fondali, la cui bellezza è impreziosita anche da basalti colonnari sommersi e, inoltre, causerebbero un'alterazione della circolazione delle correnti marine (influenzata su tali fondali dalla presenza di sorgenti di acque dolci), che potrebbe compromettere in modo irreversibile qualunque possibilità di ripresa della vegetazione marina, quanto meno nelle stesse condizioni attuali; 
inoltre da un primo esame degli atti inerenti al procedimento relativo all'appalto sembrerebbero emergere anomalie in ordine alla conduzione dell’iter dei lavori che meriterebbero un attento approfondimento –: 
di quali elementi disponga in relazione a quanto esposto in premessa, con particolare riguardo alla congruenza degli interventi realizzati e da realizzare rispetto agli obiettivi di tutela e salvaguardia ambientale della riserva naturale «La Timpa», sito di interesse comunitario, anche in considerazione dei pareri fortemente critici avanzati da Legambiente e da diverse autorità accademiche a quanto consta all'interrogante mai considerati nel corso del procedimento.