22/03/2017
Giulia Narduolo
Crivellari e Moretto
3-02897

Per sapere – premesso che:
   l'intesa raggiunta nel dicembre 2016 tra il Ministero dell'interno e l'Associazione nazionale comuni italiani sul nuovo piano di riparto dei migranti e dei richiedenti asilo rappresenta, insieme all'impulso per dimezzare i tempi di esame delle richieste di asilo e alla politica di accordi internazionali per favorire il veloce rimpatrio di chi non ha diritto all'accoglienza per motivi umanitari, un deciso passo in avanti sul piano delle politiche concrete per fronteggiare il problema dell'immigrazione;
   tuttavia, gli effetti negativi delle pesanti lacune nella gestione del fenomeno sui vari territori regionali, con particolare riferimento al Veneto, sono scontati in diversi modi dalle popolazioni locali;
   nello specifico, esistono in Veneto due hub che ospitano più di 2000 migranti in due ex basi militari nei comuni di Bagnoli di Sopra (Padova) e Cona (Venezia), i quali sommano insieme poco più di 7000 abitanti;
   queste concentrazioni, totalmente contrarie allo spirito dell'accoglienza diffusa proprio del nuovo accordo, sono state fonte di proteste e disordini sia tra gli immigrati che tra i residenti;
   gli episodi di rivolta e protesta, i casi di molestie sessuali nei confronti di alcune operatrici delle cooperative che gestiscono il servizio di accoglienza e l'aggressione da parte di un profugo nigeriano ad una donna che stava facendo jogging nelle vicinanze della ex base di Bagnoli, hanno ulteriormente accentuato il senso di insicurezza, disagio e sconcerto delle popolazioni locali che sono fortemente turbate –:
   se i casi specifici dei due hub di Bagnoli e Cona siano strettamente attenzionati e monitorati e, in relazione anche agli ultimi episodi, se non sia il caso di implementare il personale di sicurezza;
   se esista una ragionevole e rassicurante previsione dei tempi necessari per distribuire, con i nuovi criteri proposti dal Ministero dell'interno, le migliaia di migranti presenti nei due hub nel territorio di altri comuni con la proporzione di 2,5 migranti ogni 1000 abitanti;
   se, in attesa di perfezionare l'intesa con gli enti locali, questi due siti possano essere oggetto di misure straordinarie ed urgenti per favorirne lo svuotamento, disinnescando un potenziale focolaio di ribellione su cui si sta innestando una pericolosa strumentalizzazione da parte di forze estremiste.