06/09/2023
Toni Ricciardi
3-00609

Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   la mancanza di acqua nelle celle è stato l'innesco di una violenta rissa che si è registrata nei giorni scorsi presso l'Istituto penitenziario di Bellizzi Irpino ad Avellino;

   sulla base di quanto riportato dagli organi di informazione si sarebbero fronteggiati due gruppi di detenuti tenuti a fatica dagli operatori di polizia penitenziaria;

   tre detenuti sono stati costretti a ricorrere alle cure del nosocomio della città capoluogo;

   al momento dell'episodio di cui in premessa secondo le organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria c'erano in servizio solo 5 agenti per 520 detenuti ad evidenziare le croniche carenze di personale in servizio in un istituto ad elevata tensione –:

   quali iniziative il Ministro interrogato, a fronte di questo nuovo inquietante e drammatico episodio che poteva ulteriormente degenerare, intenda assumere per rafforzare il personale in servizio presso suddetto istituto penitenziario e quelli della provincia, il tutto in un quadro di garanzia dei servizi dignitosi e rispettosi del dettato costituzionale anche per i detenuti.

Seduta del 30 gennaio 2024

Risponde il Sottosegretario di Stato per la Giustizia, replica Toni Ricciardi

ANDREA DEL MASTRO DELLE VEDOVE, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Grazie, Presidente. L'onorevole interrogante affronta la questione della carenza di organico di Polizia penitenziaria e dei problemi di edilizia penitenziaria, partendo, come occasione, ahimè, infausta, da una rissa che si è verificata fra detenuti nella casa circondariale di Bellizzi Irpino, in provincia di Avellino, al cui esito un detenuto presentava ferite lacerocontuse provocate dal morso e dal distacco di un pezzo del naso da parte di un altro detenuto.

Sedata la rissa, i detenuti rientravano nelle rispettive sezioni, mentre quelli feriti venivano visitati e condotti presso il locale nosocomio per le cure del caso. Anche due appartenenti alla Polizia penitenziaria venivano inviati presso il locale nosocomio, ricevendo ognuno una prognosi di giorni 5.

A seguito di tale episodio, 4 detenuti coinvolti nei disordini sono stati trasferiti presso altre sedi del distretto, e naturalmente veniva data la notizia alla procura della Repubblica per le assunzioni delle migliori ed autonome determinazioni.

La lamentata carenza di organico, oggetto dell'interrogazione dell'onorevole interrogante, consente al sottoscritto, con un non celato pizzico di orgoglio, di dare conto della imponente, oserei dire, azione che questo Governo ha posto in essere in tema carcerario, tanto di edilizia quanto di assunzioni, e delle diverse misure messe in campo per fronteggiare la criticità ereditata della carenza di organico, tanto in relazione al carcere di Avellino quanto in relazione alla più generica carenza di organico in tutta Italia.

Per quanto riguarda, nel dettaglio, il carcere di Avellino, mi fa piacere sottolineare che nel settembre del 2023 sono state nominate delle figure apicali nella persona del direttore del carcere e del comandante del carcere, perché anche ad Avellino, come in tutti gli istituti penitenziari d'Italia, stiamo archiviando l'infausta stagione dei comandanti e dei direttori a scavalco, non fissi, non titolari, che facevano venire meno, evidentemente, la catena di comando all'interno degli istituti.

Sempre per quanto riguarda, nel dettaglio, il carcere di Avellino, attesa anche la situazione di criticità - ripeto, ereditata - il 27 settembre 2023, è stato disposto l'invio in missione di un contingente di 15 unità del Gruppo operativo mobile per il periodo dal 5 al 30 ottobre 2023. Mi permetto di ringraziare il Gruppo operativo mobile, il cosiddetto GOM, per il prezioso supporto che ha dato al carcere di Avellino e per il prezioso supporto che dà in genere a tutti gli istituti d'Italia quando chiamato per affrontare delle criticità.

Sempre per quanto riguarda le carenze di organico nel carcere di Avellino, si può dire che siano quasi colmate in questo periodo, perché, a fronte di una pianta organica di 297 unità, l'organico amministrato è pari a 284 unità. Le vacanze risultano essere: ancora una nel ruolo dei funzionari, una nel ruolo degli ispettori, una nel ruolo dei sovrintendenti e 12 nel ruolo degli agenti.

Giova ricordare che questo Governo è fortemente impegnato per dare una svolta a decenni di abbandono e trascuratezza, che, dopo anni di tagli e razionalizzazioni dovute alla sciagurata stagione della riforma Madia, hanno portato gli istituti penitenziari al collasso, con piante organiche distanti dal fabbisogno reale e con la mancanza di stabili catene di comando, perché non avevamo neanche più un direttore e un comandante per istituto.

Avevamo promesso, come Governo, che entro il dicembre del 2023 avremmo traguardato l'importante, ambizioso, epocale e storico obiettivo di avere un direttore titolare per ogni istituto. Lo abbiamo traguardato a novembre del 2023, con un mese di anticipo, al netto di quanto accaduto dolorosamente in alcuni istituti per morti premature di alcuni direttori, che dovremo evidentemente colmare.

Con riferimento ai concorsi in essere, siamo fortemente impegnati in una politica di massiccia assunzione di nuovo personale per far fronte alle esigenze del turnover e per aumentare l'organico complessivo della Polizia penitenziaria e del comparto Funzioni centrali. Ripeto: c'è una massiccia politica di assunzioni, di cui cercherò di dare sommariamente e velocemente conto, evidentemente per motivi di tempo, che è sempre tiranno rispetto alla possibilità del Governo di articolare esattamente tutto quello che è stato posto in essere in questo anno e tre mesi.

Con riferimento alla carriera dei funzionari di Polizia penitenziaria, si rappresenta che il 18 dicembre 2023 è iniziato il settimo corso di formazione relativamente al concorso pubblico per 120 posti, elevati a 132, per allievo commissario, al cui esito si provvederà alla distribuzione delle risorse sul territorio nazionale, anche in ragione delle vacanze organiche previste. Quanto al ruolo degli ispettori, è in essere un concorso per 411 posti, all'esito del quale si provvederà evidentemente alla distribuzione sul territorio nazionale. Quanto ai sovrintendenti, in esito al concorso già espletato e concluso di 583 posti, sono stati assegnati alla casa circondariale di Avellino 4 unità maschili. Per quanto riguarda, infine, il ruolo degli agenti assistenti, sono attualmente in essere il 182° ed il 183° corso. Sono fiero di dire che il 182° corso è di 248 unità, mentre il 183° corso è di 1.870 nuovi agenti di Polizia, che stiamo formando e che entreranno negli istituti. Aggiungo, per completezza di informazioni e nuovamente con un pizzico di orgoglio, che è già partito l'iter concorsuale per l'assunzione di altri 1.713 agenti di Polizia penitenziaria. Credo, sotto questo profilo, che lo sforzo di questo Governo non abbia pari, né precedenti, negli ultimi 15 anni perché lo Stato, in termini di legalità e sicurezza, anche all'interno degli istituti penitenziari non arretra più, nell'intima convinzione che il trattamento di un segmento della sicurezza non possa essere fatto senza una cornice adeguata di sicurezza, che viene rappresentata dagli uomini e dalle donne in divisa, che noi oggi stiamo assumendo all'interno degli istituti.

Per quanto riguarda più nel dettaglio Avellino, la pianta organica della casa circondariale è stata incrementata di 20 unità maschili, mediante lo scorrimento della graduatoria del piano di mobilità del 2021, appositamente adottato per Avellino, con provvedimento del 9 marzo 2023, e di ulteriori 20 unità, di cui 14 uomini e 6 donne, nel mese di luglio 2023. Anche in questo caso, penso di poter dire, senza eccessive autocelebrazioni, che 40 assegnazioni nel giro di pochi mesi per un istituto penitenziario siano un fatto decisamente rilevante, che non ha avuto pari, ahimè, nella flagellata storia della Polizia penitenziaria, dopo l'infausta stagione della Madia, che ha inginocchiato l'organico della Polizia penitenziaria. In tema di edilizia penitenziaria, altro tema sollevato correttamente dall'onorevole interrogante Toni Ricciardi, vi è da dire che questo Governo ha approvato interventi per 166 milioni, ai quali vanno aggiunti 84 milioni di euro previsti nel PNRR per 8 nuovi padiglioni detentivi. A seguito di questi interventi, credo di poter anticipare in questa sede un dato che il Ministero non ha ancora diffuso - e mi fa piacere poterlo anticipare a seguito dell'interrogazione dell'onorevole interrogante -, ossia che la massa di questi interventi prevede una stima di nuovi 7.000 posti detentivi. Orbene, l'onorevole interrogante, che è attento alle dinamiche carcerarie, sa che il sovraffollamento carcerario, che è uno dei grandi temi di cui discute questa Nazione, deriva dalla mancanza di 10.000 posti detentivi. In un anno e qualche mese di Governo abbiamo trovato le risorse per rendere disponibili 7.000 nuovi posti detentivi e quindi si può immaginare che, nel corso del mandato, affronteremo, traguarderemo e supereremo anche il problema del sovraffollamento carcerario. Circa gli interventi volti invece, più nel dettaglio, a dare risposta alle criticità del carcere di Avellino, merita segnalare che, di recente, sono stati ultimati i lavori per l'installazione delle docce nelle camere di pernottamento delle sezioni ad alta sicurezza, che la struttura edilizia è stata di recente sottoposta a diagnosi energetica e che è stata avviata l'attività di analisi e studio finalizzata all'individuazione delle soluzioni progettuali migliori, in termini di intervento di efficientamento energetico, per una spesa di 2 milioni di euro. In termini di sicurezza penitenziaria, nel corso del 2022, si è provveduto anche all'implementazione di taluni impianti di videosorveglianza interna, segnatamente nell'infermeria, nell'isolamento, nel teatro e nella chiesa.

Con riguardo alle altre azioni poste in campo sempre in termini di edilizia, beni e servizi, in data 23 giugno 2023, è stata disposta l'assegnazione di 162.601 euro per il provveditorato campano per la fornitura, l'installazione e la configurazione di un impianto anti-drone presso la casa circondariale di Avellino. L'impianto risulta essere stato installato ed attivato: anche ad Avellino abbiamo messo in sicurezza l'istituto penitenziario rispetto ad una delle cose che più flagellano gli istituti penitenziari e li rendono permeabili, ovverosia i droni, per il tramite dei quali riescono a penetrare cellulari, piuttosto che sostanze stupefacenti e anche questo credo che sia un traguardo di cui lo stesso onorevole interrogante non potrà che complimentarsi. Infine, nell'ambito del documento di programmazione territoriale 2023-2025, sono state sostituite 6 porte blindate del reparto isolamento e si è proceduto all'installazione di serrature di sicurezza motorizzate, per rispondere alle criticità più nel dettaglio avanzate dall'istituto penitenziario di Avellino. Credo di aver dato atto, pur con la necessaria sinteticità dovuta a ragioni di economia di tempo, del percorso svolto da questo Governo, in termini di assunzioni e di edilizia penitenziaria, tanto a livello nazionale quanto più nel dettaglio riguardo al carcere di Avellino.

TONI RICCIARDI, Grazie, Presidente. Ringrazio il Sottosegretario per il dettaglio degli interventi svolti sul carcere circondariale di Bellizzi Irpino. Mi ha colpito l'enfasi con la quale il Sottosegretario ha sottolineato tutta una serie di passaggi, però, in tutta onestà, Presidente, suo tramite - lo dico con il garbo istituzionale dovuto al Sottosegretario -, non mi reputo soddisfatto per una semplice ragione. Ella, Sottosegretario, giustamente ha ricordato gli interventi fatti rispetto a una condizione di carenza strutturale che c'era e a tutta una serie di anomalie, però mi dispiaccio molto del fatto che Ella non mi abbia spiegato perché - parliamo del 17 maggio 2023, quando questo Governo era in carica e nel pieno delle sue funzioni -, su 320 detenuti, fossero presenti solo 5 unità di guardie penitenziarie e due unità d'ufficio. I fatti menzionati sono accaduti per questa ragione, la rissa è accaduta per questa ragione e perché, nei giorni precedenti, c'erano stati dei blackout, c'era stata carenza d'acqua e tutta una serie di vicende che hanno creato queste difficoltà. Dopodiché Sottosegretario - sempre suo tramite, Presidente -, capisco l'enfasi, ma come diceva Voltaire - è una citazione iperabusata, che lei conoscerà sicuramente meglio di me -: “La civiltà di un Paese si misura dalle sue carceri”, questo è un tema molto attuale. Anche se questo atto di sindacato ispettivo è stato presentato a giugno dell'anno scorso, oggi ci ritroviamo esattamente all'indomani di due fatti legati al sistema carcerario che ci devono far riflettere. Uno è quello del povero pastore sardo, che si è sempre professato innocente, ma la cui innocenza si scopre dopo 30 anni e l'altro, molto più grave, è quello di Ilaria Salis.

Le scene le abbiamo viste tutti, tutta l'opinione pubblica ne parla e stiamo parlando di un Paese, l'Ungheria, con il quale, mi permetto di ricordarglielo, il suo partito e la sua Presidente del Consiglio hanno un rapporto a doppio, triplo mandato. Ora, se un'insegnante di 39 anni, di quella dimensione e statura, è in grado di rendersi pericolosa, picchiando due neonazisti, rischia una pena di vent'anni e viene trattata così, in quelle condizioni, credo che noi dovremmo interrogarci su quale sia il modello verso il quale questo Governo propende, e perché dico questo? Perché, a proposito del carcere di Bellizzi lei, giustamente, Sottosegretario, mi ha fatto l'elenco di tutti gli interventi infrastrutturali, e già questo è un grande passo in avanti e gliene do atto, peccato, però, che lei non mi abbia parlato della carenza totale dei servizi psichiatrici e psicologici, della carenza totale dei servizi sanitari, dell'assistenza sanitaria che viene reclamata in quella casa circondariale, come in tante altre realtà, da tempo.

Ora, noi possiamo scaricare le responsabilità su tutti i Ministri precedenti e su tutte le riforme precedenti, però, io credo che a distanza di quasi un anno e mezzo bisogna dire anche delle parole di verità. Io sono contento per le assunzioni, Sottosegretario, però, vorrei capire queste assunzioni come avvengono, perché la domanda che mi pongo è: se nella prima legge di bilancio e fino al 2025 abbiamo grosso modo un taglio strutturale in media di 10 milioni sul comparto della giustizia e sul previsionale arriviamo potenzialmente a un taglio di un miliardo di euro, io vorrei capire come immaginate di intervenire.

Lei ha sottolineato un altro passaggio, quello del sovraffollamento delle carceri. Noi abbiamo una media di sovraffollamento delle carceri che rischia di riportarci a sfiorare i 67.000 detenuti e che fu la ragione per la quale fummo condannati dalla Corte europea. Ora, mi chiedo, se aumentano i reati, se si depotenziano le pene da poter assolvere al di fuori del reticolo e del perimetro delle carceri, quale sarà la soluzione? Il trend è già scritto, Sottosegretario. A proposito di sovraffollamento, lei lo sa meglio di me, abbiamo una media del 117 per cento nazionale, con regioni, come la Puglia, che superano il 150 per cento, o case circondariali, come a Brescia, che arrivano al 200 per cento.

Allora, in relazione a tutto questo, cosa si fa e come si interviene sui suicidi? Noi siamo arrivati a quota 12 da inizio anno, erano 68 l'anno scorso, l'età media era di 40 anni e 15 di questi non avevano 30 anni. Allora, va bene tutto, Sottosegretario, noi la possiamo raccontare come vogliamo ma se immaginiamo che la pena detentiva e il carcere servano anche alla rieducazione, di fatto, dei detenuti, peccato che nella scorsa legislatura il suo partito, presumibilmente l'ha scritta lei, viste le competenze in materia che ha, a prima firma Giorgia Meloni, aveva presentato la modifica all'articolo 27 della Costituzione per cancellare la modalità rieducativa in Carta costituzionale. Purtroppo, questi sono fatti, Sottosegretario…

Mi avvio a concludere. Io mi auguro che si possa ragionare con toni pacati, come stiamo facendo in questo momento, Sottosegretario, perché il tema è molto delicato e va approfondito, però, mi consentirà di chiudere citando De André: “Prima pagina, venti notizie, ventuno ingiustizie e lo Stato che fa? Si costernata, s'indigna, s'impegna, poi getta la spugna con gran dignità”. Ecco, Sottosegretario, noi speriamo che questo Stato, questo Paese non getti mai la spugna rispetto alla rieducazione e rispetto anche a riqualificare un processo detentivo che deve soprattutto rieducare chi nella vita ha sbagliato e ha commesso reati.