24/06/2019
Stefania Pezzopane
3-00815

Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

da fonti giornalistiche si apprende dell'ultimo «no» pronunciato dal competente Tar in risposta al ricorso contro la realizzazione della centrale di compressione (Snam) che dovrebbe sorgere a Sulmona, in provincia dell'Aquila, in località Case Pente, a servizio della tratta di metanodotto, Brindisi-Minerbio;

dopo il «no» al ricorso presentato dalla regione Abruzzo, il Tribunale amministrativo ha respinto anche il ricorso presentato dal comune di Sulmona;

suddetto ricorso avverso alla realizzazione della centrale di compressione era sostenuto anche dai comuni di Anversa degli Abruzzi, Campo di Giove, Cansano, Cocullo, Corfinio, Goriano Sicoli, Pacentro, Pettorano Sul Gizio, Pratola Peligna, Prezza, Raiano, Roccacasale e Vittorito;

per il Tribunale amministrativo regionale nessuna delle diverse argomentazioni presentate dall'avvocato del comune di Sulmona sono risultate essere pertinenti e di qui il respingimento del ricorso;

i reiterati ricorsi sono finalizzati alla delocalizzazione di un'opera – il gasdotto Snam-Rete Adriatica e la relativa centrale di decompressione a Sulmona – che non comporta alcun vantaggio per il territorio interessato e si ritiene comunque poco sicura per le popolazioni;

si tratta per gli enti locali e anche per l'interrogante di un'opera pericolosa, perché interessa tra l'altro territori, purtroppo, ad altissimo rischio sismico;

si evidenzia come il suddetto gasdotto attraversi, inoltre parchi nazionali, riserve naturali, aree d'interesse comunitario;

nelle diverse campagne elettorali le attuali forze di Governo avevano assicurato il blocco dell'opera qualora avessero avuto responsabilità di Governo –:

quali siano gli orientamenti del Governo in relazione a questa opera e se intenda dare precisa indicazione di delocalizzare il tracciato o se continuerà come ha fatto in questo primo anno di Governo a far andare avanti l'attuale procedura, nonostante la netta contrarietà delle comunità locali; se il Governo non intenda porre in essere, per quanto di competenza, in tempi rapidissimi, iniziative di confronto con tutti i soggetti interessati, considerato che Snam in questi giorni sta attivando le prime azioni di realizzazione della infrastruttura energetica.

 

Seduta del 24 settembre 2019

Risposta del Sottosegretario di Stato per lo Sviluppo economico Gian Paolo Manzella, replica di Stefania Pezzopane

 

GIAN PAOLO MANZELLA, Sottosegretario di Stato per lo Sviluppo economico. Presidente, l'atto in discussione richiama l'attenzione su una questione particolarmente sentita, e da tempo, sul territorio abruzzese, quella della realizzazione da parte della società Snam Rete Gas, gestore regolato della rete di trasporto gas italiana, della centrale di compressione gas nel comune di Sulmona, e più in generale della tratta di metanodotto in quel territorio al servizio dell'infrastruttura Massafra-Minerbio. Qualche parola in via preliminare su questa infrastruttura, la cosiddetta dorsale adriatica. Si tratta infatti di un'opera di grande importanza per il Paese, destinato ad affiancare il gasdotto Transmed ed assicurare la diversificazione di approvvigionamento di gas. In particolare, l'infrastruttura è funzionale a garantire il trasporto di volumi di gas dai punti di entrata dal sud del Paese, diversificando così corridoi energetici che attraversano il territorio nazionale, aumentando la sicurezza del sistema di trasporto del gas naturale, migliorando anche la rete di trasporto gas regionale incrementandone potenzialità e affidabilità. Tale la rilevanza che l'opera non ha solo una valenza italiana, ma è inclusa dalla Commissione europea tra i progetti di interesse comunitario. Nell'ambito di tale infrastruttura, composta da cinque sezioni funzionalmente autonome, è previsto l'impianto di compressione o spinta di Sulmona, che a regime si aggiungerà ai dodici attualmente presenti nel nostro Paese e la cui finalità è potenziare la capacità di comprensione già in esercizio. Più precisamente, l'impianto assicura al gas la spinta necessaria a viaggiare lungo la rete. Come tale, è un impianto fondamentale al funzionamento dell'intera rete gas, tanto più che esso servirà anche il campo di stoccaggio Stogit di Fiume Treste a Chieti. Come premesso, si tratta di una vicenda il cui iter di autorizzazione comincia in data 17 giugno 2011, quando la Snam Rete Gas Spa ha presentato istanza di autorizzazione alla realizzazione dell'esercizio autorizzativo al Ministero dello sviluppo economico, che ha avviato il relativo procedimento istruttorio.

Nell'ambito di questo procedimento di valutazione di impatto ambientale ed autorizzativo, durato oltre otto anni, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministero dello sviluppo economico hanno verificato, ciascuno per gli aspetti di competenza, che il tracciato del metanodotto Sulmona-Foligno e la localizzazione della centrale derivassero da una dettagliata analisi di campo geologica, geomorfologica e idrogeologica del territorio, con particolare attenzione ai bacini fluviali e a tutti i corsi d'acqua interferiti, nonché alla natura dei terreni, adottando le più opportune modalità di attraversamento fluviale e di ripristino morfologico. Tale procedura ha avuto un punto di snodo cruciale in data 22 dicembre 2017, allorché la Presidenza del Consiglio, superando la mancata intesa con la regione Abruzzo, ha deliberato, in considerazione della rilevanza strategica dell'opera ai fini della diversificazione delle fonti e delle rotte dell'approvvigionamento energetico, nonché in considerazione dell'interesse comunitario, di superare il dissenso emerso in Conferenza di servizi, consentendo la prosecuzione del procedimento di autorizzazione alla costruzione ed esercizio dell'opera in questione nel rispetto delle prescrizioni fornite agli enti coinvolti nel procedimento. Conseguentemente, il Ministero dello sviluppo economico, con decreto direttoriale 7 marzo 2018 ha approvato il progetto definitivo della suddetta opera e autorizzato la costruzione e l'esercizio della medesima come da progetto approvato.

Veniamo ora alla risposta ai quesiti sollevati dall'onorevole Pezzopane. Riguardo al primo di essi, in merito all'ubicazione dell'impianto di compressione e alla possibilità di delocalizzare il tracciato, si informa che la localizzazione delle opere in progetto è, come visto, frutto di una lunga analisi di dettaglio, ma che è preciso impegno di questo Ministero adoperarsi per quanto di competenza per assicurare la maggior compatibilità ambientale possibile all'intera infrastruttura e a massimizzare le positive ricadute sul territorio della medesima. Si precisa, in questo senso, che è attualmente ancora in corso il procedimento di autorizzazione integrata ambientale relativamente all'impianto di compressione. Se è questa dunque la situazione sul piano del procedimento, l'interrogazione offre l'occasione per precisare che sul piano dell'impatto sul sistema dei parchi la località Case Pente, nel comune di Sulmona, area individuata per la realizzazione della centrale di compressione della Snam, risulta esterna al sistema delle aree protette e tutelate, distando circa 2,4 chilometri dal perimetro del Parco nazionale della Maiella e dell'omonima area protetta nazionale; e per il metanodotto le prescrizioni VIA hanno comunque portato ad attribuire specifica attenzione alla questione centrale dell'attraversamento di aree protette. Con riferimento poi alle criticità evidenziate rispetto ai profili sismici che caratterizzano i territori interessati, si evidenzia che la società Snam Rete Gas, già in sede di progettazione, ha considerato gli effetti diretti di un sisma potenziale sulle tubazioni interrate, allineandosi alle indicazioni delle normative più avanzate in campo internazionale. Inoltre, è in essere la predisposizione di ulteriori indagini geologiche e geotecniche di dettaglio propedeutiche all'identificazione di eventuali fenomeni di microtettonica e frana. In aggiunta, il Ministero dello sviluppo economico, facendo anche seguito ad un preciso impegno assunto con il comune di Sulmona nel corso del procedimento di autorizzazione del metanodotto Sulmona-Foligno, ha avviato nel novembre 2018 una collaborazione con l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia diretta a garantire al territorio la massima indipendenza nella valutazione, condotta appunto da enti scientifici di altissimo livello. Entro la fine del 2019, dunque prima dell'inizio dei lavori, saranno disponibili questi risultati degli studi svolti dagli esperti. Relativamente alla seconda richiesta espressa dall'onorevole interrogante, si ribadisce che nel corso dell'itinerario di approvazione il Ministero dello sviluppo economico ha avuto un confronto continuo con tutti i soggetti coinvolti nella vicenda, e che, proprio in esito a tali confronti, sono state valutate localizzazioni alternative della centrale di compressione, sia in un diverso sito nello stesso comune di Sulmona sia in un diverso comune.

In conclusione, anche in questa sede, e nella prospettiva di ogni ulteriore decisione, il Ministero dello Sviluppo economico conferma la piena attenzione al confronto con le comunità locali, con gli altri Ministeri competenti, nonché con le autorità interessate.

STEFANIA PEZZOPANE Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario e, tramite lui, il Ministro. La risposta è molto dettagliata, signor sottosegretario, e richiama un percorso complesso che abbiamo seguito in questi anni con apprensione e con attenzione, cercando di approfondire le carte, di verificare i pareri, di sentire le ragioni di tutti. Rimane, però, signor sottosegretario, il dissenso delle popolazioni, per il tramite delle loro istituzioni rappresentative; rimane il dissenso della regione, di qualsiasi regione, ovvero di tutte le amministrazioni regionali, così come si sono avvicendate nel tempo; rimane il dissenso dei comuni, delle associazioni, di gran parte della popolazione. Quindi, evidentemente, c'è qualcosa che non va, quanto meno nel rapporto tra i Ministeri che hanno seguito questo percorso, la Snam e il territorio.

Io ho seguito questa vicenda fin dalle origini, ricordo il primo tracciato della Snam, che non era quello che oggi è all'attenzione dei Ministeri, non ricadeva in prossimità e dentro le aree parco, non ricadeva all'interno di aree sismiche di grave pericolosità, come testimoniano gli eventi accaduti e succedutisi in questi anni che hanno interessato, non solo la parte abruzzese del tracciato, ma anche la parte marchigiana ed umbra.

Mi voglio infilare nell'ultimo spiraglio che lei nella risposta mi dà, in quello spazio in cui riferisce sia dell'ambito dell'ulteriore verifica ambientale, sia dell'ambito del ruolo che il Ministero intende esercitare, così come da accordo con il comune di Sulmona; mi voglio inserire in quel suo impegno di ulteriori verifiche e io ve le raccomando le ulteriori verifiche, perché lo spostamento del tracciato da parte della Snam da una zona più collinare e costiera alla zona interna è motivata esclusivamente dall'interesse economico di Snam ad accorciare i tempi e, soprattutto, a diminuire le spese dell'infrastruttura. Per noi rimane un'infrastruttura non voluta; non voluta in quei territori. Nessuno mette in discussione la necessità e il bisogno di dotarsi di questa infrastruttura che, come lei ha ricordato, ha una rilevanza internazionale; quello che le popolazioni e le istituzioni hanno sempre messo in discussione è la qualità del tracciato, la prossimità dei parchi e la presenza di aree sismiche ad alto rischio. Concludo, dicendomi parzialmente soddisfatta di questa risposta. È molto articolata e, quindi, la ringrazio dei dettagli che ha fornito e anche dell'atteggiamento positivo che lei ha avuto in questo contesto, però, davvero, le raccomando di seguire bene, in tutti i passaggi, questa vicenda e di aprire un confronto vero con le istituzioni e con le popolazioni, un confronto vero, in cui sia partecipe anche la Snam, che esca e scenda dal piedistallo in cui si è messa e dialoghi con le popolazioni sui pericoli, sulle paure e sui rischi di quest'opera.