26/09/2018
Gianluca Benamati
3-00187

Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   Industria Italiana Autobus è un'azienda nata nel 2015 attraverso il raggruppamento dell'ex Bredamenarini di Bologna e l'Irisbus di Avellino, la cui proprietà risulta partecipata all'80 per cento da Tever s.p.a. (ex King Long Italia) e al 20 per cento da Leonardo (ex Finmeccanica);

   l'azienda stante la crisi industriale e finanziaria in atto, ha richiesto l'intervento del Ministero dello sviluppo economico per cercare delle soluzioni che consentano la ristrutturazione degli stabilimenti e la ripresa dell'attività produttiva anche alla luce della scadenza, a dicembre degli ammortizzatori sociali attualmente erogati;

   durante l'incontro sul tavolo di crisi del 6 luglio 2018 il Governo avrebbe indicato la disponibilità ad agire per favorire l'ingresso di Invitalia, con il Fondo Pmi sud, nella compagine della società, insieme a un nuovo socio privato, con l'obiettivo di arrivare a una soluzione definitiva per consentire la stabilità occupazionale ai lavoratori per gli stabilimenti di Bologna e Flumeri (Avellino) e lo sblocco degli investimenti per far ripartire la produzione sul territorio nazionale con le commesse affidate all'azienda;

   il successivo incontro, tenutosi il 2 agosto 2018 presso il Ministero dello sviluppo economico avrebbe visto però un rallentamento o quasi uno stop degli impegni presi dal Governo nella precedente riunione;

   dopo un mese infatti non risulta che ci sia stato nessun impegno fattivo in termini di ricapitalizzazione né sembrano avanzare le procedure per l'entrata del fondo di Invitalia e nemmeno la formalizzazione del terzo socio che entrasse nella compagine societaria;

   è forte la preoccupazione che il ritardo del Governo, nella gestione di questa crisi industriale, sia il preludio di un vero e proprio «stop» alla prospettata soluzione per il rilancio di Industria Italiana Autobus, e che questo possa comportare l'avvio della procedura fallimentare, vista la situazione di crisi finanziaria conclamata che rischia di compromettere il futuro dei lavoratori, che sono 154 a Bologna e 290 ad Avellino, nonostante il fatto che l'azienda risulti in credito verso la pubblica amministrazione di una cifra vicina ai 30 milioni di euro dei quali 20 già scaduti e abbia vinto gare pubbliche per oltre 1300 autobus con ordini per circa 260 milioni di euro –:

   quale sia la situazione della trattativa in corso e quali iniziative intenda intraprendere il Ministro interrogato per trovare una soluzione alle problematiche esposte in premessa.