26/10/2023
Irene Manzi
Orfini, Berruto
3-00766

Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   da quanto si apprende da fonti di stampa e stando a documenti che la testata «il Fatto Quotidiano» avrebbe avuto modo di visionare sembrerebbe che il sottosegretario alla cultura, Vittorio Sgarbi abbia riscosso sostanziosi emolumenti; ciò sarebbe avvenuto direttamente o attraverso società intestate a componenti del suo staff per presenziare a conferenze, inaugurazioni, lezioni magistrali e quant'altro;

   ci sarebbe addirittura la presidenza della giuria per la finale di Miss Italia del prossimo 11 novembre;

   alcune di tali attività a pagamento, sempre secondo quanto riportato dal quotidiano, sarebbero state, successivamente, anche messe a rimborso;

   si tratterebbe di circa 300 mila euro da febbraio a oggi;

   nella ricostruzione parrebbe esservi addirittura una sorta di «tariffario» concernente l'ingaggio per le attività svolte;

   le richieste andrebbero dai 5 mila ai 7 mila euro ai comuni (più Iva) per una o due ore di presenza pagati anche se non poteva esserci perché in tv (come riportato nel contratto visionato dal giornale), così per una lectio magistralis su Caravaggio si parla di 200 euro al minuto, per una mostra su Andy Warhol a Polesella 6.100 euro e 35 mila per curare la «Vergine delle Rocce» ad Agrigento;

   suddetti pagamenti risultano assolutamente incompatibili con la carica di sottosegretario alla coltura, secondo il disposto dell'articolo 2 della legge n. 215 del 2004 che stabilisce che «Il titolare di cariche di governo non può esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse alla carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore di soggetti pubblici e privati»;

   la fatturazione delle prestazioni a terzi consentirebbero di eludere le norme di legge in materia di conflitto di interessi;

   il 24 ottobre 2023, il sottosegretario ha dichiarato: «Se ho guadagnato 300 mila euro in 9 mesi? Non lo so, forse è una cifra sottostimata, spero che siano molti di più» e ha aggiunto che «si tratta di prestazioni episodiche, occasionali e non continuative. Non è un lavoro fisso o un'attività parallela a quella di sottosegretario. Non potrei parlare di Caravaggio a teatro? Dovrei fare le conferenze senza farmi pagare, perché mai? Allora se un cantante diventasse ministro, non potrebbe più cantare o dovrebbe farlo gratis?»;

   il 25 ottobre 2023 il Ministro della cultura in una intervista a il Fatto Quotidiano afferma di aver chiesto che l'Antitrust «verifichi una volta per tutte se l'attività a pagamento sia contro la legge», aggiungendo «a me sembra di sì»;

   sempre nell'intervista afferma di aver informato anche la Presidente del Consiglio dei ministri di aver inviato la richiesta di chiarimento all'Antitrust –:

   se, in considerazione di quanto riportato in premessa, non ritenga necessario adottare le iniziative di competenza volte alla sospensione del Sottosegretario dalle attività di Governo nonché al ritiro delle deleghe a lui attribuite, in attesa del pronunciamento dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 215 del 2004.