03/10/2023
Rachele Scarpa
3-00690

Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   le proteste degli studenti universitari degli ultimi mesi hanno messo in evidenza le forti difficoltà economiche che loro e le loro famiglie devono affrontare per avere accesso allo studio universitario. I limiti economici rappresentano una contraddizione con quanto previsto dall'articolo 34 della Costituzione, che recita: «I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso»;

   gli alloggi universitari in Italia, in particolare, contano circa 40.000 posti letto, a fronte di un numero di studenti fuori sede pari a 570.000, di cui 290.000 con Isee inferiore a 24.000 euro. In aggiunta, nel 2022 si è assistito ad una diminuzione del 7 per cento del numero di posti letto rispetto al 2021;

   ad aggravare la situazione per gli studenti è il caro affitti, riscontratosi, in misura diversa, in tutta la penisola: secondo l'ufficio studi di Idealista, i canoni sono aumentati del 20 per cento negli ultimi 3 anni, con picchi di oltre 600 euro per una stanza singola in alcune città;

   la carenza di posti letto rappresenta peraltro solo una delle numerose conseguenze del pesante sottofinanziamento dell'istruzione universitaria, che induce migliaia di studenti in difficoltà a mobilitarsi e organizzare contestazioni;

   nelle ultime settimane, in particolare, gli studenti hanno ripreso a mobilitarsi nelle forme e nei modi già visti nella scorsa primavera, accampandosi in tenda davanti alle sedi universitarie, mostrando così tutto il disagio delle loro vite precarie;

   si apprende a mezzo stampa che nella notte tra il 27 e il 28 settembre 2023, presso il campus Einaudi dell'Università degli studi di Torino, alcuni militanti di estrema destra hanno fatto irruzione nel giardino in cui alcuni studenti riposavano in tenda, riproducendo, a quanto si apprende, gesti inconsulti inneggianti al regime fascista e minacce all'incolumità degli studenti in protesta, servendosi anche di taglierini. Oltre a ciò, si apprende come abbiano staccato striscioni e simboli della contestazione, peraltro svoltasi sempre con modalità pacifiche;

   il fatto, su cui la procura farà luce, rappresenta un atto gravissimo ad avviso dell'interrogante, di matrice squadrista e violenta, che lede l'imprescindibile diritto di manifestare la propria opinione –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti e quali iniziative intendano intraprendere per garantire l'incolumità di ogni cittadino che, avendone diritto, manifesta la propria opinione soprattutto quando ciò avviene con modalità pacifiche, e quali iniziative di competenza si intendano adottare a sostegno degli studenti fuori sede al fine di contrastare il caro affitti e la mancanza di alloggi universitari.