01/03/2019
Carmelo Miceli
3-00576

Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   agli atti del procedimento giudiziario che ha visto la presidente della Commissione «Giustizia» della Camera dei deputati, Giulia Sarti, denunciare l'ex fidanzato in riferimento al caso cosiddetto «Rimborsopoli», figurano alcuni messaggi secondo i quali il portavoce del Presidente del Consiglio, Rocco Casalino, avrebbe invitato la deputata predetta a presentare la denuncia per uscire da una vicenda politicamente imbarazzante, a poche settimane dalle elezioni;

   nello scambio di messaggi con l'ex fidanzato, alla domanda su chi le abbia chiesto di denunciarlo, la deputata Sarti avrebbe risposto, secondo quanto riferiscono i quotidiani: «Me l'ha chiesto Ilaria con Rocco, per salvarmi la faccia» facendo riferimento a Rocco Casalino, il portavoce del Presidente del Consiglio;

   sul caso è arrivata la richiesta di archiviazione dei pubblici ministeri di Rimini nei confronti dell'ex fidanzato, richiesta che rivela come la decisione di Sarti di scaricare le colpe sull'ex fidanzato sia stata una finzione per salvare il Movimento 5 Stelle da un caso politicamente imbarazzante e che questa decisione, secondo quanto risulterebbe dagli atti dei pubblici ministeri, sarebbe arrivata su indicazione perentoria del portavoce del Presidente dei Consiglio, Casalino;

   la deputata Sarti ha rassegnato le dimissioni da presidente della Commissione «Giustizia» della Camera dei deputati;

   se la ricostruzione che risulterebbe dagli atti dei pubblici ministeri di Rimini fosse confermata, emergerebbe che Casalino avrebbe forzato una parlamentare della Repubblica a dichiarare il falso, pur di salvare il proprio partito da un caso politicamente imbarazzante –:

   se il Presidente del Consiglio dei ministri non ritenga doveroso effettuare opportune verifiche sul reale comportamento tenuto da Casalino sul caso Sarti, ferme restando le competenze della magistratura e se in attesa che il caso venga chiarito completamente, non ritenga opportuno sospendere Casalino dall'incarico per tutelare la Presidenza del Consiglio da un caso per ora solo politicamente imbarazzante ma che potrebbe avere sviluppi ben più pesanti.