13/05/2014
Piergiorgio Carrescia
Lodolini, Manzi, Morani, Marchetti, Petrini, Mariastella Bianchi, Preziosi, Realacci, Borghi, Braga, Bonafè, Mariani, Tino Iannuzzi, Arlotti, Mazzoli, Giovanna Sanna, Cominelli, Carocci, Piccoli Nardelli, Manfredi, Matarrese, Pastorelli
1-00463

La Camera,
   premesso che:
    il territorio della regione Marche nelle giornate del 2 e 3 maggio 2014 è stato interessato da una straordinaria condizione di maltempo (precipitazioni intensissime e localizzate, mareggiate e vento) che ha provocato esondazioni in parecchi corsi d'acqua, allagamenti in aree urbane ed extraurbane, franosità, interruzioni stradali e ferroviarie soprattutto nella porzione collinare e costiera del territorio. La zona maggiormente colpita è stata quella di Senigallia dove si sono registrate tre vittime;
    oltre a Senigallia gli eventi atmosferici hanno investito con particolare virulenza anche i comuni di Osimo, Ostra Vetere, Montemarciano, Corinaldo, Ostra e Chiaravalle, tutti nella provincia di Ancona ma anche diversi comuni del pesarese come Urbino e del Piceno come Arquata del Tronto dove una frana ha interrotto la strada statale Salaria;
    l'evento alluvionale ha provocato allagamenti, rottura di argini e il collasso del sistema idrogeologico e idraulico; gravissime sono state le conseguenze sulle abitazioni, ingenti i danni alle attività produttive, alle strutture ricettive, agli stabilimenti balneari, agli esercizi commerciali, alle infrastrutture, ai servizi e all'agricoltura; è risultata critica la situazione della rete elettrica e ancora peggiore quella dei collegamenti telefonici pressoché inesistenti per quasi due giorni; per allagamenti, frane e cedimenti la viabilità è stata interrotta in molti punti con evidenti disagi;
    particolarmente gravi sono i danni al settore alberghiero, alle attività industriali, artigiane e agricole e alle abitazioni civili;
    da una prima ricognizione, alla data dell'11 maggio, risultano essere ben 7736 i cittadini residenti nell'area colpita dall'esondazione; le abitazioni danneggiate sono 2670, cui si aggiungono 3319 rimesse, autorimesse e stalle, 494 magazzini, 56 alberghi, 335 negozi, 7 fabbricati industriali e 6 impianti sportivi;
    in Italia, come segnala Legambiente, in 6.633 comuni (l'82 per cento), sono presenti zone a elevato rischio idrogeologico; in questi comuni risiedono 5,8 milioni di italiani (il 9,6 per cento della popolazione nazionale) e in essi vi è un patrimonio storico e culturale inestimabile; vi sono localizzati 1,2 milioni di edifici, decine di migliaia di industrie, produzioni agricole selezionate di particolare pregio;
    secondo le stime del Cresme e dell'Ance tra il 1944 e il 2012 frane, terremoti e alluvioni hanno provocato danni per oltre 240 miliardi di euro;
    il Parlamento anche con recenti atti di indirizzo ha posto attenzione con forza al tema della manutenzione del territorio, alla pianificazione territoriale come strumento di prevenzione e di contrasto del rischio idrogeologico, alle politiche di contrasto dei fenomeni di abbandono e di degrado del territorio, all'ammodernamento della legislazione in materia di difesa del suolo e del riordino del relativo sistema di competenze e di responsabilità. Con diversi atti il Parlamento ha impegnato il Governo a contrastare ogni iniziativa di indebolimento della pianificazione territoriale e a privilegiare la logica della prevenzione rispetto a quella di gestione dell'emergenza, anche nell'allocazione delle risorse economiche che devono essere rese stabili, utilizzabili in tempi certi e ricondotte ad una gestione ordinaria delle procedure;
    il Governo è stato impegnato, tra l'altro: ad adottare iniziative, per quanto di propria competenza, volte ad apportare modifiche al quadro normativo nella logica unitaria della difesa idrogeologica, della gestione integrata dell'acqua e delle risorse idriche, nonché a portare a definitiva e rapida approvazione tutti i piani di gestione dei distretti idrografici e i relativi programmi di azione, ai fini del raggiungimento degli obiettivi previsti dalla direttiva sulle acque;
    gli eventi climatici estremi, purtroppo sempre più ricorrenti, rendono necessarie nell'immediato congrue risorse per gli interventi per la messa in sicurezza del territorio con priorità per le zone più gravemente colpite;
    è urgente che il Governo e la regione Marche, d'intesa con gli enti locali e le associazioni imprenditoriali, affrontino la situazione nel suo complesso, individuando le azioni necessarie;
    è altresì indispensabile un intervento straordinario per la riparazione dei danni e per consentire un regolare svolgimento della stagione turistica, volano dell'economia del senigalliese e uno dei motori di sviluppo di quella marchigiana, nonché il ripristino di condizioni che consentano il ritorno alla normalità per le famiglie e le imprese colpite dall'alluvione;
    il presidente della regione Marche, alla luce dello scenario che si è ormai definito e che sicuramente è quello di una situazione fronteggiabile solo con mezzi e poteri straordinari, ha chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza ai sensi dell'articolo 5 della legge 225 del 1992,

impegna il Governo:

   a dichiarare con urgenza lo stato di emergenza per l'intero territorio della regione Marche;
   ad assumere iniziative per disporre, in tempi rapidi, d'intesa con le amministrazioni territoriali competenti e con le associazioni imprenditoriali, la concessione di contributi per la riparazione, il ripristino o la ricostruzione degli immobili di edilizia abitativa e ad uso produttivo della regione Marche ed in particolare della città di Senigallia, in relazione ai danni effettivamente subiti dagli eventi alluvionali del 3 maggio 2014, in misura sufficiente a coprire integralmente le spese occorrenti per la riparazione, il ripristino e la ricostruzione degli immobili danneggiati, sia abitativi sia di quelli destinati ad uso commerciale, turistico, ricettivo, agricolo, di servizi e produttivo;
   ad assumere iniziative per:
    a) prevedere che i soggetti destinatari dei contributi siano i titolari di reddito di impresa, nonché i titolari di reddito di lavoro autonomo e gli esercenti attività commerciali, turistiche, industriali, artigianali, di servizi, agricole e di allevamento, per i danni subiti agli immobili e agli impianti;
    b) sospendere i pagamenti dei tributi, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l'assicurazione obbligatoria per tali soggetti;
    c) stabilire che il pagamento degli adempimenti tributari e non tributari dopo la sospensione dei termini sia effettuato in forma rateale, senza applicazione di sanzioni e interessi;
    d) prevedere,  anche mediante protocollo d'intesa con l'Associazione bancaria italiana, la possibilità di accedere a finanziamenti agevolati assistiti dalla garanzia dello Stato per il pagamento dei tributi, dei contributi e premi da effettuare dopo la sospensione dei termini;
    e) attribuire anche alle imprese ovvero a lavoratori autonomi, con sede legale od operativa, alla data del 2 maggio 2014, nei territori delle Marche colpiti dagli eventi alluvionali, che non beneficiano di contributi ai fini del risarcimento del danno ma che possano dimostrare di aver subito un danno economico indiretto (quale diminuzione del volume d'affari, ricorso a strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori per fronteggiare il calo di attività, caduta della domanda conseguente agli eventi alluvionali) un contributo pari al costo sostenuto per la ricostruzione, il ripristino o la sostituzione di beni d'impresa o di lavoro autonomo o per la riduzione, documentata, dell'attività produttiva, agricola, di servizio o commerciale;
    f) destinare risorse aggiuntive per gli ammortizzatori in deroga per garantire coperture ai lavoratori dipendenti di imprese operanti nelle zone alluvionate;
    g) incentivare opere di difesa del suolo e di contrasto all'erosione e all'impermeabilizzazione;
    h) attribuire agli Enti locali colpiti dagli eventi alluvionali del 2 e 3 maggio 2014 contributi per far fronte alle emergenze sociali che coinvolgono migliaia di famiglie per i danni subiti ai beni immobili e mobili;
    i) assegnare contributi straordinari ai comuni colpiti dagli eventi atmosferici finalizzati ad interventi di riduzione del rischio idrogeologico e per la messa in sicurezza del territorio, escludendo tali spese dal saldo finanziario rilevante ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilità interno;
    l) prevedere un finanziamento straordinario per gli interventi edilizi nelle scuole di ogni ordine e grado, con priorità per quelle del comune di Senigallia, danneggiate dall'evento calamitoso del 2 e 3 maggio 2014;
    m) stanziare risorse per il riassetto idraulico, per le casse di espansione, per il rafforzamento degli argini, per la manutenzione della rete idraulica, per il drenaggio efficiente di fiumi, fossi e canali a favore dei comuni della regione Marche, con priorità per quello di Senigallia, colpiti dagli eventi alluvionali;
    n) concordare – anche mediante protocollo d'intesa con l'associazione bancaria italiana – l'opportunità di disporre la sospensione del pagamento delle rate dei mutui in essere alla data del 2 e 3 maggio 2014 per i soggetti che abbiano avuto danni ingenti conseguenti agli eventi alluvionali del 3 maggio nelle Marche, senza applicazione di commissioni o spese di istruttoria e senza richiesta di garanzie aggiuntive; nel caso sia accordata la sospensione, prevedere – in accordo con l'ABI – che la durata del contratto di mutuo e quella delle garanzie per esso prestate sia prorogata di un periodo eguale alla durata della sospensione, e che, al termine della sospensione, il pagamento delle rate avvenga secondo gli importi e con la periodicità originariamente previsti dal contratto, salvo diverso patto eventualmente intervenuto fra le parti per la rinegoziazione delle condizioni del contratto medesimo.