12/05/2016
Vanna Iori
Nicchi, Fitzgerald Nissoli, Locatelli, Gebhard, Mucci, Gribaudo,Rossomando, Fregolent, Di Salvo, Fabbri, Rotta, Covello, Carloni, Cenni, Zampa, Giuditta Pini, Piccoli Nardelli, Miccoli, Antezza, Patrizia Maestri, Sbrollini, Scuvera, Gadda, Moretto, Crimì, Malpezzi,Chaouki, Cova, D'Ottavio, Giuseppe Guerini, Cominelli, Schirò, Sereni, Mariani, Bruno Bossio,Mariano, Roberta Agostini, Braga, La Marca, Milanato, Giuliani, Tidei, Amato, Paola Boldrini,Piazzoni, Sgambato, Cimbro, Blazina, Iacono, Rubinato, Coccia, Carocci, Malisani, Miotto, Valeria Valente, Pollastrini, Gnecchi, Palma, Quartapelle Procopio, Villecco Calipari, Manzi,Cinzia Maria Fontana, Bini, Melilla, Zaccagnini, Duranti, Amoddio, Ricciatti.
1-01264

La Camera, 
premesso che: 
l'ondata migratoria che nell'ultimo anno ha sconvolto l'Europa è un'emergenza sociale globale, un dramma mondiale che mostra l'orrore delle guerre e della carestia ma anche del terrorismo fondamentalista; 
senza ignorare la complessità della questione e le sfaccettature molteplici, senza nascondere la difficoltà di trovare soluzioni efficaci e lungimiranti per un fenomeno complesso, intriso di fanatismo religioso, che ha provocato reazioni di razzismo e intolleranza, questi episodi richiedono una risposta straordinaria che impegna in modo unitario la comunità internazionale e l'Europa in una comune responsabilità per una risposta forte ed immediata anche da parte del nostro Paese; con regole comuni capaci di tenere insieme accoglienza e rigore, solidarietà e intransigenza nel rispetto delle regole che valgono per tutti e sulle quali non è possibile transigere; 
il 31 dicembre 2015 a Colonia e in altre città europee si sono verificati episodi ripugnanti e intollerabili di violenza di branco contro la dignità e la libertà femminile, colpendo il corpo delle donne, violenza che ha minato ancora luoghi di convivenza, di quotidianità, di relazioni; 
si ritiene irrinunciabile e urgente difendere la libertà femminile da ogni forma di violenza sessuale, affinché non si verifichino altri episodi analoghi, in considerazione anche del fatto che il nostro Parlamento in questa legislatura è composto da un elevato numero di donne, che ha approvato la Convenzione di Istanbul, la democrazia paritaria e altre norme, seppure ancora insufficienti, ma certo significative, per sostenere e tutelare la presenza e il ruolo femminile nella società e nel lavoro; 
non si vuole consegnare nelle mani del populismo razzista una presunta difesa delle donne, laddove proprio il razzismo e il maschilismo peggiore sono connessi da un comune denominatore culturale basato sulla prevaricazione, mentre la cultura dell'accoglienza è il filo conduttore della storia biologica e culturale femminile, ma anche della storia politica delle donne, basata sui valori della solidarietà a cui non si vuole rinunciare; 
non si deve giustificare in nessun luogo, ambito o cultura la violenza contro le donne perché non si tratta mai di un fatto privato, nemmeno quando avviene in casa, e non riguarda solo le donne, ma tutta la società, poiché questi episodi provocano costi umani e sociali inaccettabili, a livello locale e mondiale, consentendo il diffondersi dell'idea di un corpo-cosa, che può essere posseduto, violato, venduto, umiliato, abusato, in una deriva dell'umano che acuisce sgomento e orrore,

impegna il Governo:

a proseguire, attraverso le iniziative di competenza, nell'affermazione come imperativo politico urgente dell'irrinunciabile diritto fondamentale alla libertà e alla dignità femminile contro ogni violenza, sia nel privato della violenza domestica, sia in ogni altro luogo, in Italia come in ogni altra parte del mondo; 
a promuovere, nei contesti di accoglienza, anche azioni formative sui diritti delle donne, a cominciare dalle bambine, anche riguardo al dramma delle mutilazioni genitali femminili e ai matrimoni precoci, pratiche non infrequenti nei Paesi di provenienza dei flussi migratori, aumentando altresì la vigilanza e i controlli; 
a intensificare vigilanza, controllo e repressione, tramite il coinvolgimento delle forze dell'ordine e del sistema dei servizi sociali, contro i maltrattamenti in famiglia, gli stupri, la violenza assistita, lo sfruttamento della prostituzione, soprattutto minorile, la tratta, valutando la possibilità di assumere iniziative per rivedere il sistema sanzionatorio, contemplando per i cittadini stranieri extracomunitari l'applicazione della pena accessoria dell'espulsione; 
a riformulare e a rafforzare, contestualmente, i progetti di informazione e prevenzione, volti a promuovere la cultura dei diritti delle donne nei percorsi scolastici, educativi, formativi e in ogni contesto familiare, lavorativo, assistenziale o sanitario, avvalendosi anche di campagne da attivare attraverso i media. 
 

Seduta del 17 maggio 2016

Dichiarazione di voto di Laura Garavini