La Camera,
premesso che:
la grave crisi economica a livello europeo e internazionale, che ormai da lungo tempo ha investito anche il nostro Paese, ha determinato tra le conseguenze più dolorose sul piano sociale una grande perdita di posti di lavoro nel settore, privato, e una forte contrazione delle dinamiche salariali nel settore pubblico;
il Governo, sin dal suo insediamento, ha sempre sostenuto la necessità di tornare, non appena fosse venuta meno la fase più acuta della crisi, ad una normale stagione negoziale per ripristinare anche nel settore pubblico un'ordinaria dinamica salariale;
del resto, la stessa Corte Costituzionale, con sentenza n. 178 del 2015, ha avuto occasione di intervenire in materia di regime di sospensione del blocco della contrattazione collettiva e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti, manifestando ben chiara l'esigenza, da un lato, di dover difendere i diritti sociali, oggetto negli ultimi anni di una severissima compressione, ma, dall'altro, la consapevolezza che tale difesa dovesse avvenire nel rispetto dei vincoli di bilancio, condizione questa indispensabile, per garantire la tenuta dello Stato;
il Governo ha coerentemente lavorato in una duplice direzione: da un lato, ha già messo in campo con la legge di stabilità per il 2016 risorse aggiuntive per sbloccare la contrattazione collettiva e ha preannunciato, anche nelle competenti sedi parlamentari, in risposta ad atti di indirizzo del Parlamento, lo stanziamento di ulteriori risorse nella legge di bilancio in corso di presentazione;
dall'altro lato, il Governo ha operato, a normativa vigente, e in accordo con le parti sociali, la riduzione dei comparti di contrattazione a quattro, e sono attualmente in corso interlocuzioni tra il Governo, le associazioni sindacali e datoriali al fine di definire in modo concorde l'atto di indirizzo che formalmente riavvierà la stagione della contrattazione nel comparto pubblico;
nel quadro del rinnovo della contrattazione collettiva, un'attenzione particolare va certamente riconosciuta al personale dei vigili del fuoco, delle forze armate e delle forze di polizia, in considerazione non solo della particolare delicatezza del lavoro svolto dagli appartenenti al comparto sicurezza, ma anche in considerazione del fatto che il loro lavoro incide direttamente su quei bisogni di sicurezza particolarmente sentiti da una collettività già duramente colpita dal perdurare della crisi economica;
in tal senso, appaiono assolutamente opportune le preannunciate risorse finanziarie per dare attuazione alla legge delega n. 124 del 2015 nella parte in cui prevede il riordino delle carriere dei vigili del fuoco, delle forze dell'ordine e delle Forze armate; un'occasione, questa, per adeguare e riequilibrare un settore da troppo tempo trascurato,
impegna il Governo
ad adottare ogni iniziativa utile, anche attraverso la previsione dello stanziamento di risorse finanziarie nel disegno di legge di bilancio in corso di presentazione, per proseguire e rafforzare le iniziative già messe in campo per il rinnovo del contratto del pubblico impiego, con specifica attenzione al rinnovo dei contratti nel settore del comparto sicurezza, alla luce della delicatezza e dell'impatto di questo settore sui bisogni dell'intera collettività.
Seduta del 10 ottobre 2016
Seduta dell'11 ottobre