03/06/2015
Colomba Mongiello
Oliverio, Sani, Luciano Agostini, Antezza, Anzaldi, Capozzolo, Carra, Cenni, Cova, Dal Moro, Fiorio, Lavagno, Marrocu, Palma, Prina, Romanini, Taricco, Tentori, Terrosi, Venittelli, Zanin, Rostellato, Capone, Grassi, Mariano,Pelillo, Massa, Ventricelli, Losacco, Michele Bordo, Cassano, Di Gioia
1-00872

La Camera, 
premesso che: 
nell'ottobre 2013 nel Salento è scoppiato il caso della malattia degli ulivi evidenziatasi, soprattutto, con bruscatura delle foglie, imbrunimenti dei rami e del fusto e disseccamenti più o meno estesi della chioma. Un fenomeno noto come complesso del disseccamento rapido dell'olivo (CoDiRO), che è andato espandendosi a macchia di leopardo in tutta la provincia di Lecce per poi manifestarsi anche in quella di Brindisi, nella zona di Oria; 
si tratta di una malattia delle piante a cui risulta fortemente associata la presenza di un patogeno: il batterio Xylella fastidiosa, contro cui l'Unione europea ha appena adottato misure di contenimento, riconoscendo la zona di Lecce come zona di insediamento del microrganismo; 
il batterio è denominato in tal modo in quanto esso colonizza lo xilema delle piante – si sa con certezza che, oltre agli ulivi – sono suscettibili dell'infezione anche mandorli, ciliegi, mirto e acacia, solo per citarne alcune – che è l'insieme dei vasi adibiti al trasporto di acqua e soluti dalle radici alle foglie e ne provoca il progressivo restringimento, li ottura, dando origine a un danno sostanzialmente meccanico della pianta per intasamento, che ne causa il disseccamento parziale o totale, anche se i ricercatori ancora non sanno quanto tempo intercorre tra l'infezione della pianta e la comparsa del fenomeno; 
il danno, a livello produttivo, è sulla quantità di olio che la pianta potrebbe far produrre, fin quando rimane vitale, ma non sulla sua qualità; 
in Puglia, nelle province di Lecce, di Brindisi e di Taranto, la presenza del batterio ha causato la distruzione di intere coltivazioni in una zona in cui la tradizione olivicola rappresenta un fondamentale valore; in tale regione gli ulivi sono circa 60 milioni; essi, oltre ad essere un'importante risorsa economica, sono un elemento fondamentale della storia, della cultura e del paesaggio pugliese; 
l'Italia ha sempre avuto una posizione di rilievo nel mercato internazionale dell'olio di oliva per le caratteristiche qualitative del prodotto e per l'importanza quantitativa delle produzioni, ma l'attuale olivicoltura mondiale, che arriva ad una produzione di circa 3.000.000 di tonnellate l'anno, essendo ottenuta con nuove e moderne piantagioni, altamente produttive e competitive, con produzioni di qualità crescente, è oramai in grado di mettere in discussione il primato italiano e di competere sui mercati allo stesso livello delle qualità nazionali; 
l'Italia, purtroppo, con le sue produzioni decrescenti non è più in grado di imporsi sul mercato internazionale: nel 2013/2014 la produzione italiana, secondo alcune stime, rappresenta solo il 13 per cento della produzione mondiale; quale ulteriore causa di decremento del comparto caratterizzato da una produzione olearia fortemente sottodimensionata rispetto al fabbisogno nazionale e per l’export contribuisce oggi anche la diffusione della Xylella fastidiosa; 
per concorrere al contrasto della diffusione della malattia, la Commissione europea ha adottato, il 23 luglio 2014, una prima decisione di esecuzione 2014/497/UE per fronteggiare l'emergenza prevedendo maggiori restrizioni alle importazioni da Paesi extraeuropei in cui è nota la presenza del batterio; 
a seguito di tale decisione con il decreto ministeriale del 12 settembre 2014 è stato istituito un comitato tecnico-scientifico con il compito di approfondire gli aspetti connessi alla gestione dell'emergenza fitosanitaria causata dalla Xylella, mentre con la deliberazione della giunta della regione Puglia n. 2023 del 29 ottobre 2013 sono state adottate le prime misure di emergenza per la prevenzione e l'eradicazione del batterio da quarantena Xylella fastidiosa nella provincia di Lecce; 
nella seduta dell'8 ottobre 2014, la Commissione agricoltura della Camera dei deputati ha approvato, tra le altre, la risoluzione n. 7-00461 (Mongiello ed altri) che ha impegnato il Governo ad attuare una serie di misure, tra le quali: la nomina di un commissario ad acta per seguire e coordinare la gestione dell'emergenza e realizzare un programma nazionale specifico di interventi immediati; ad evitare l'eradicazione di intere aree rafforzando i servizi fitosanitari, le misure di controllo e di monitoraggio sull'importazione di materiali vegetali; a finanziare un piano di ricerca a vasto raggio in grado di indagare il fenomeno e di offrire risposte ecologiche alla grave emergenza; ad attivare risorse specifiche per fare fronte alle necessità degli agricoltori che devono ricostituire i propri oliveti; 
il Consiglio dei ministri, nella riunione del 10 febbraio 2015, con delibera n. 112, ha dichiarato lo stato di emergenza correlato alla diffusione nel territorio pugliese del batterio e, con ordinanza n. 225 dell'11 febbraio 2015 del capo dipartimento della protezione civile è stato nominato il comandante regionale del Corpo forestale dello Stato per la Puglia, quale commissario delegato a fronteggiare l'emergenza della Xylella fastidiosa; 
il 19 marzo 2015 il dipartimento della protezione civile ha adottato il piano degli interventi per la lotta al batterio, per l'attuazione del quale sono stati stanziati 13,6 milioni di euro, che si basa su diverse misure volte ad impedire la diffusione del batterio e monitorare le aree indenni circostanti; 
il 7 maggio 2015, il tribunale amministrativo regionale del Lazio ha accolto il ricorso presentato da alcuni vivaisti salentini, sospendendo l'operatività del piano per l'emergenza Xylella e fissando al 16 dicembre 2015 la trattazione del ricorso nel merito motivando la decisione, con l'adozione da parte dell'Unione europea, il 28 aprile 2015, di un «nuovo testo di decisione di esecuzione sulla medesima questione», che nei fatti supera il piano del commissario; 
in effetti, il 28 aprile 2015, il comitato permanente fitosanitario della Commissione europea ha approvato una nuova decisione di attuazione sulle misure contro il contagio del batterio Xylella fastidiosa negli uliveti del Salento, che dovrà essere formalmente adottata dalla Commissione europea prima dell'entrata in vigore; 
la novità più importante delle misure di contenimento dell'Europa è la presa d'atto della ineradicabilità del patogeno dalla zona di insediamento, la provincia di Lecce, e che ormai non ha senso eradicare il patogeno ma contenerlo. Fuori della provincia di Lecce l'Unione europea tiene fermo il principio dell'eradicazione delle piante malate (cui fanno riscontro le proteste degli agricoltori pugliesi): di quelle «infestate e di tutte le piante ospiti nel raggio di 100 metri, indipendentemente dal loro stato di salute»; 
per la zona di insediamento, invece, continua la Commissione europea: «le misure prevedono inoltre la possibilità per l'Italia di applicare misure di contenimento in tutta la provincia di Lecce, in cui l'eradicazione non è più possibile. In tal caso resta l'obbligo di eliminare sistematicamente tutte le piante infette e di testare tutte le piante circostanti (entro 100 metri) in una zona di 20 chilometri contigua alle province di Brindisi e Taranto». Il previsto abbattimento anche delle piante al confine della fascia di Lecce è una misura di contenimento per prevenire l'ulteriore contagio, ma non l'unica; nella zona di contenimento vanno comunque applicate misure (pratiche agricole, applicazione di insetticidi ed altro) per ridurre il «serbatoio d'infezione», ovvero per controllare il vettore della Xylella, la cicalina «sputacchina»; sul piano locale c’è tuttavia una forte opposizione ai piani di irrorazione su larga scala di insetticidi chimici; 
un'altra delle misure fortemente impattanti presa dall'Europa è il blocco del movimento delle specie vegetali suscettibili di essere infettate da Xylella; di fatto l'Europa, oltre ad applicare severe restrizioni alle importazioni di piante da Paesi terzi, restringe anche il movimento di piante provenienti dalle zone infette: un duro colpo per i vivai che operano nelle zone, che si aggiunge a quello degli agricoltori interessati dall'emergenza; 
la misura che sembra ricalcare in parte la decisione già presa dalla Francia agli inizi di aprile 2015, con il boicottaggio dei prodotti pugliesi, appare in alcuni casi immotivata; infatti, l'Europa ha bloccato il movimento di piante estendendo l'elenco di quelle a rischio anche a casi per i quali si sa che le specie non sono suscettibili al ceppo del batterio, come la vite. Appare, quindi, necessario aumentare le evidenze scientifiche circa la non suscettibilità di alcune specie incluse nell'elenco, al fine di evitare di intraprendere misure eccessivamente restrittive; in particolare, l'embargo su piantine e «barbatelle» della vite provenienti dal Salento è particolarmente pesante per il nostro Paese, in quanto di fatto favorisce i concorrenti francesi in questo mercato; 
nello specifico della situazione salentina, e più in generale italiana, è necessario mettere in campo un piano d'azione che indichi in dettaglio le attività da adottare per la prevenzione e la profilassi e sia in grado di limitare la diffusione del patogeno con un programma di controlli severi sul materiale di propagazione, controlli fitosanitari delle piante infette e conseguenti pratiche di «pulizia» e di verifica di una buona condizione di nutrizione e di equilibrio vegetativo delle piante stesse; 
al fine di garantire il ristoro dei danni subiti dagli agricoltori e dai vivaisti colpiti dall'infestazione del batterio e dalle misure restrittive già adottate, il Governo ha avviato negoziati con l'Unione europea per l'attivazione degli strumenti finanziari per la lotta fitosanitaria al batterio Xylella, ma anche per richiedere un intervento di solidarietà europeo adeguato all'eccezionalità della crisi di mercato indotta sugli olivicoltori e sulle aziende vivaistiche; 
il 20 maggio 2015, il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza una risoluzione in sede plenaria (P8_TA-PROV(2015)0209) che, nell'evidenziare la lentezza con la quale l'Unione europea si è mossa per evitare l'ingresso di fitopatie provenienti da Paesi terzi, ha chiesto specifiche misure ed azioni più rigorose in materia di contrasto alla diffusione dellaXylella e di sostegno per i soggetti danneggiati, in materia di autorizzazione delle sole importazioni provenienti da siti di produzione indenni da organismi nocivi e per la revisione del sistema ufficiale di controlli fitosanitari dell'Unione europea; 
l'Italia deve operare per salvare gli ulivi sani: infatti, ogni abbattimento causa danni economici e ambientali inaccettabili e spazza via in un sol colpo centinaia di anni di storia delle aree del Salento; 
per salvaguardare gli ulivi millenari del Salento, è necessario che il Governo intensifichi le azioni di sostegno alle aziende olivicole coinvolte nell'attacco della Xylella fastidiosa e per la lotta alla diffusione del batterio, soprattutto per quel che riguarda la ricerca e lo studio del patogeno e la sperimentazione nell'ambito dell'applicazione delle buone pratiche agricole,

impegna il Governo

a dare piena attuazione agli impegni assunti con la risoluzione n. 7-00461 approvata dalla Commissione agricoltura della Camera dei deputati nella seduta dell'8 ottobre 2014 ed in tale ambito: 
a) ad adottare iniziative volte a reperire le necessarie risorse aggiuntive rispetto a quelle fino ad oggi già stanziate per fornire risarcimenti e sostegni agli agricoltori e ai soggetti dell'indotto colpiti dalla Xylella fastidiosa ed a fare in modo che le risorse utilizzate dagli enti locali per fronteggiare l'emergenza siano escluse dal patto di stabilità interno, segnatamente in relazione alle risorse da erogare per l'attuazione delle misure compensative del fondo di solidarietà nazionale di cui al decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, e successive modificazioni; 
b) a rafforzare e intensificare una vasta azione di ricerca e sperimentazione per chiarire i meccanismi alla base del fenomeno del disseccamento rapido dell'ulivo e per studiare l'agente patogeno Xylella fastidiosa per tutelare la produzione olivicola anche attraverso il rafforzamento delle buone pratiche agricole; 
c) ad adottare iniziative volte a prevedere l'esenzione dall'imposta municipale unica (IMU) per le imprese agricole e per i terreni danneggiati dal batterio della Xylella fastidiosa; 
d) ad attivare una campagna informativa riguardo alla qualità e alla sicurezza alimentare dell'olio extravergine proveniente dalle aree colpite dal batterio della Xylella fastidiosa; 
e) ad incrementare le misure di controllo delle importazioni di materiale vegetale da Paesi terzi, anche per altri tipi di malattie, sia in ambito nazionale e sia, soprattutto, in ambito comunitario; 
ad intraprendere le necessarie iniziative in sede europea, in particolare verso la Commissione europea ed in sede di Consiglio europeo: 
a) per rendere esecutive le misure compensatorie per gli agricoltori le cui produzioni sono state danneggiate dallaXylella fastidiosa come indicato dalla risoluzione del Parlamento europeo n. P8_TA-PROV(2015)0209; 
b) per rimuovere i vincoli alle esportazioni delle produzioni vivaistiche ed agroalimentari della Puglia, con particolare riferimento alla rimozione della decisione di divieto all'importazione dei vegetali pugliesi decisa dal Governo francese e alla rimozione della decisione algerina relativamente al blocco dell'acquisto di barbatelle provenienti dai vivai idruntini; 
c) per modificare le indicazioni radicali circa la rimozione e distruzione nella fascia di sicurezza degli ulivi, indipendentemente dallo stato di salute e anche su quelli evidentemente non toccati dal batterio e – laddove ci siano accertati focolai di Xylella – di tutte le piante ospiti nel raggio di 100 metri, indipendentemente dal loro stato di salute; 
a provvedere affinché, nell'ambito delle funzioni assegnate al dipartimento della protezione civile per la lotta alla Xylella, sia adottato un nuovo piano di interventi per la lotta al batterio più coerente con le misure assunte in sede europea e con i risultati delle ricerche e degli approfondimenti tecnici degli enti di ricerca e degli organismi operanti nel campo agronomico e fitosanitario. 

 

Seduta del 3 giugno 2015

Illustra Salvatore Capone

Seduta del 4 giugno

Dichiarazione di voto di Salvatoe Capone