10/09/2015
Stefania Covello
Aiello, Battaglia, Bindi, Bruno Bossio, Censore, D'Attorre, Magorno, Oliverio, Stumpo
1-00983

La Camera, 
premesso che: 
in data 12 agosto 2015, il territorio dell'alto jonio calabrese è stato devastato da violentissime precipitazioni atmosferiche; 
particolarmente colpiti sono stati i comuni di Rossano Calabro e Corigliano Calabro con 160 mm di pioggia caduti in poche ore; 
una delle principali cause del disastro di Rossano è stata l'esondazione del torrente Citrea che ha rotto l'argine destro proprio nei pressi del centro abitato e ha riversato decine di metri cubi di fango tra le case della cittadina; 
con il torrente Citrea sono esondati altri corsi d'acqua tra cui i torrenti Inferno e Celadi che hanno isolato interi quartieri; 
ci sono state scene drammatiche e solo per un puro caso, fortunatamente, non si sono registrate vittime; 
il fango ha travolto decine di auto trascinandole fin in spiaggia, le strade sono divenute rapidamente impraticabili e numerose sono state le frane e gli smottamenti; 
per molte ore si sono registrate difficoltà sul versante della erogazione dei servizi primari come acqua e luce e sempre a Rossano sono stati circa 800 gli sfollati tra residenti e turisti; 
le istituzioni a partire dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, hanno manifestato piena solidarietà alle comunità, colpite e la macchina dei soccorsi si è messa subito in moto con in testa la regione Calabria; 
tempestivo è stato l'intervento della protezione civile, dei vigili del fuoco, del soccorso alpino fluviale della Guardia di finanza che ha consentito di trarre in salvo centinaia di persone; 
in collaborazione con la Caritas e le associazioni di volontariato, è stata allestita anche una cucina da campo per offrire pasti caldi; 
il Governo nazionale nel corso del Consiglio dei ministri di giovedì 27 agosto ha dichiarato lo stato di emergenza per i territori colpiti; 
lo stanziamento previsto ammonta a circa 3,9 milioni di euro. Lo stato di emergenza durerà 180 giorni, eventualmente prorogabili; 
a breve il capo della protezione civile, su indicazione della regione Calabria, nominerà un commissario che gestirà i fondi e pagherà i comuni per le spese sostenute nell'immediatezza dei fatti; 
la prefettura di Cosenza nei giorni scorsi ha diramato una prima stima per i danni valutata in circa 14 milioni di euro; 
le comunità interessate stanno ancora provvedendo a censire i danni al patrimonio pubblico e privato, alle infrastrutture e all'economia e l'importo è sicuramente destinato a salire; 
l'Ordine dei geologi ha evidenziato la necessità di investire nella prevenzione in una regione come la Calabria dove la totalità dei comuni è interessata da fenomeni di dissesto; 
occorre una pianificazione organica e una manutenzione capillare del territorio attuando migliori e più efficaci politiche di sensibilizzazione sui rischi territoriali nonché in merito alle procedure di protezione civile; 
il territorio calabrese per la sua atavica condizione di fragilità più di ogni altro deve essere oggetto di interventi di messa in sicurezza e di ripristino ambientale; 
si tratta di mettere in campo una nuova politica di programmazione e tutela del territorio contrastando in maniera efficace ogni forma di abusivismo;

impegna il Governo:

a dichiarare, in tempi rapidi, sollecitando la conclusione di tutte le procedure previste, lo stato di calamità naturale in favore dei territori colpiti; 
ad utilizzare parte del residuo rimasto del Fondo per le emergenze nazionali del 2015 nonché, eventualmente, ad assumere iniziative per prevedere anche impegni del Fondo per l'anno 2016 in favore dei beni pubblici e privati, di quelli delle attività economiche e produttive danneggiati o distrutti dall'evento calamitoso del 12 agosto 2015; 
ad assumere iniziative per prevedere, d'intesa con i sindaci dei comuni interessati, la sospensione e/o esenzione dei tributi per il prossimo biennio; 
a prevedere, nell'ambito del disegno di legge di stabilità 2016, l'allentamento del patto di stabilità per i comuni oggetto dello stato di emergenza; 
ad adottare provvedimenti che consentano, con modalità già attuate in favore delle popolazioni dell'Emilia Romagna, colpite prima dal terremoto e dai successivi eventi alluvionali del 2014, il sostegno per beni privati nonché delle attività economiche e produttive; 
a prevedere misure specifiche di sostegno in favore degli operatori turistici che hanno visto compromessa la propria attività a seguito dell'alluvione nonché per operatori commerciali e le attività agricole; 
a considerare l'adozione di iniziative volte a stabilire criteri di automaticità nella distribuzione delle risorse da destinare ai comuni in caso degli ormai sempre più frequenti eventi calamitosi, al fine di accelerare i tempi per le ricostruzioni, stabilendo così un rapporto efficace di semplificazione burocratica tra amministrazioni; 
ad assumere celeri iniziative specifiche per il recupero del patrimonio culturale sia attraverso specifiche risorse economiche sia semplificando le procedure burocratiche; 
ad assumere iniziative per prevedere interventi di consolidamento del territorio e messa in sicurezza dei corsi d'acqua; 
ad attivare, d'intesa con il governo regionale e gli enti locali, un tavolo di confronto per lo sviluppo dell'alto jonio cosentino, con particolare attenzione ai collegamenti infrastrutturali anche attraverso l'utilizzo delle risorse comunitarie.