Per sapere – premesso che:
già nell'estate 2012 l'ecosistema fluviale del fiume Ticino ha rischiato di essere fortemente compromesso da una siccità causata dalla scarsità di piogge dei mesi precedenti. Le criticità rientrarono grazie alla proficua collaborazione tra il Parco Lombardo della Valle del Ticino e il Consorzio del Ticino (l'ente che gestisce il deflusso dell'acqua nel Lago Maggiore); quest'ultimo, infatti, grazie ad un accumulo preventivo d'acqua garantito dal fatto che era stato assunto come livello di riferimento 1,50 metri sullo zero idrometrico a Sesto Calende, liberò nel fiume la quantità d'acqua in eccesso che era conservata nel Lago Maggiore, permettendo al Ticino di sopperire al grave momento, contribuendo, inoltre, ad apportare benefici al fiume Po in cui confluisce il fiume Ticino e garantendo anche la quantità d'acqua necessaria all'attività agricola e alla produzione energetica. Anche le istituzioni preposte hanno segnalato negli ultimi giorni lo «stato comatoso» del fiume Po; infatti, questo sta vivendo una fase di siccità preoccupante per l'agricoltura e per gli operatori turistici costretti a tenere le imbarcazioni attraccate;
con lettera datata 7 marzo 2014, il direttore dell'ufficio federale dell'ambiente Ufam della Confederazione svizzera ha chiesto chiarimenti al direttore generale per lo sviluppo sostenibile, il clima e l'energia del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in merito alle anomalie riscontrare sulla regolazione del Lago Maggiore e di adoperarsi affinché le istituzioni preposte rispettassero il disciplinare di regolazione (disciplinare in vigore ma risalente al gennaio 1940). Si tratta di una sollecitudine nata dal timore della Confederazione Svizzera di possibili inondazioni derivanti dai forti cumuli sia di neve che di acqua nei bacini di monte nella regione subalpina;
tale lettera ha creato i presupposti della decisione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che, con una nota inviata nel giugno 2014, invitava il Consorzio del Ticino ad adoperare la regolazione dei livelli del lago secondo quanto stabilito dalla vigente regolamentazione, mantenendo la regolazione estiva entro il limite +1,0 metro rispetto allo zero idrometrico di Sesto Calende;
con nota congiunta, inviata al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, i presidenti del Parco Lombardo della Valle del Ticino e del Parco Ticino Piemonte e Lago Maggiore hanno esposto la contrarietà degli enti ad interrompere il programma di sperimentazione del deflusso minimo vitale (dmv) del fiume Ticino/gestione dei livelli del Lago Maggiore. Questi hanno fatto notare come la sperimentazione, avviata cinque anni prima, ha permesso di garantire la quantità d'acqua necessaria agli agricoltori e alle industrie sempre nel rispetto dell'ambiente fluviale. Dalla relazione tecnica del Parco Lombardo della Valle del Ticino in merito al sopracitato programma di sperimentazione, si evince come al 31 maggio 2014 la situazione di accumulo nevoso e dei bacini di monte fosse molto inferiore rispetto agli anni 2012 e 2013, periodo in cui la sperimentazione a quota +1,50 metri era in piena applicazione; ciò non comportò alcun problema idrico né a valle né a monte. La relazione, inoltre, fa osservare come il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare abbia dato seguito ad una richiesta della Confederazione Svizzera senza acquisire alcuna informazione dai soggetti territoriali interessati, considerando che le modalità di regolazione dei flussi del lago siano di competenza solo italiana, con il solo obbligo di comunicazione agli svizzeri;
il Parco del Ticino nella relazione presentata alla conferenza di servizi del 29 aprile 2015 evidenziava come per l'anno 2015 fosse reale il pericolo della siccità estiva in quanto i grafici di afflusso idrico erano simili a quelli dei precedenti anni che poi si erano dimostrati particolarmente critici (2003, 2006 e 2012) e che nonostante ciò non si è ritenuto necessario riportare il livello a 1,50 metri sullo zero idrometrico di Sesto Calende in modo di avere più risorsa idrica a disposizione;
con deliberazione n. 1 del 12 maggio 2015 l'Autorità di bacino del fiume Po, in risposta alle istanze del Consorzio Ticino che chiedeva di portare la quota di regolazione estiva del Lago Maggiore a +1,50 metri sullo zero idrometrico di Sesto Calende, ha approvato l'avvio della sperimentazione della regolazione estiva dei livelli del Lago Maggiore imponendo però la quota di livello massimo a +1,25 metri e modalità di svaso preventivo più rigide rispetto a quelle vigenti fino a quel momento. Questa decisione ha portato il Parco Lombardo della Valle del Ticino ad inviare, il 14 luglio 2015, una diffida all'Autorità di bacino del fiume Po, sollecitando l'incremento del livello massimo di regolazione del Lago Maggiore nel periodo estivo a +1,50 metri sullo zero idrometrico di Sesto Calende;
fino al 31 ottobre 2015, a Milano, si terrà Expo 2015; all'interno dell'Esposizione universale sono presenti laghetti, canali e impianti che vengono alimentati con acqua del fiume Ticino portata attraverso il canale Villoresi; ciò comporta necessariamente un conseguente aumento del fabbisogno di afflusso d'acqua –:
se sia intenzione del Ministro interrogato attivarsi presso gli enti preposti, per garantire al fiume Ticino il flusso d'acqua necessario, sostenendo la sperimentazione del deflusso minimo vitale (dmv) del fiume Ticino/gestione dei livelli del lago Maggiore che eleva da +1,00 a +1,50 metri anche per gli anni a venire la regolazione estiva del Lago Maggiore e chiarire la posizione della Confederazione Svizzera su tale questione.
Seduta del 5 agosto 2015
Illustra e replica Francesco Prina replica Gian Luca Galletti, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
Illustrazione
Signor Presidente, signor Ministro, con questa interrogazione a risposta immediata si vuole porre la massima attenzione il grave stato di siccità che sta attraversando il fiume Ticino, il secondo fiume italiano per portato d'acqua e principale affluente del Po. È una situazione venutasi a creare dopo la decisione presa dal suo Dicastero, nel giugno del 2014, su sollecitazione della Confederazione svizzera, di interrompere la sperimentazione che aveva fissato l'innalzamento da un metro a un metro e mezzo sullo zero idrometrico di Sesto Calende il livello del lago Maggiore nel periodo estivo. Il Ticino è un importante fiume che bagna molte aziende agricole e anche i servizi di Expo. Per i suddetti motivi e per quelli esposti dalla premessa, in questa interrogazione si chiede se è sua intenzione attivarsi presso gli enti preposti per garantire al fiume Ticino il flusso d'acqua necessario sostenendo la sperimentazione che eleva da un metro a un metro e mezzo anche per gli altri anni a venire e la regolazione estiva del lago Maggiore, e chiarire la posizione della Confederazione svizzera.
Risposta del governo
Signor Presidente, la sperimentazione dei nuovi livelli di regolazione estiva del lago Maggiore è stata approvata con delibera del comitato istituzionale dell'Autorità di bacino del fiume Po il 12 maggio 2015, dopo una serie di approfondimenti tecnici condotti in sede di conferenza di servizi. L'incremento del livello estivo di regolazione del lago Maggiore, richiesto sin dal 2012 dal consorzio del Ticino, consentirà di mettere a disposizione una riserva d'acqua adeguata a sostenere il rilascio delle portate di deflusso minimo, vitale per il fiume Ticino, senza ridurre le dotazioni oggi disponibili per l'agricoltura irrigua di valle a sostenere nei periodi di prolungata siccità la portata del fiume Po. L'accordo prevede che fino al 15 settembre del 2017, infatti, il livello idrografico sarà mantenuto a 1,25 metri al di sopra dello zero idrometrico di Sesto Calende. Ci saranno quindi due anni per migliorare gli strumenti di controllo delle portate e il monitoraggio del lago per avere un quadro aggiornato delle dinamiche lacustri. A fine 2017 poi si valuterà se già dal marzo 2018 si potrà innalzare il livello a 1,30 metri; in seguito, sulla base dell'andamento della sperimentazione, si potrà procedere negli anni successivi all'innalzamento fino alla quota di 1 metro e mezzo. Credo si sia trovata una soluzione equilibrata, una sintesi che riesce a tenere unite le ragioni degli agricoltori con quella dei comuni rivieraschi, la difesa dell'ambiente con la tutela dei rischi di tipo idraulico e alluvionale, e quindi le ragioni del nostro Paese con quelle dei confinanti. Rispetto ai rapporti con la Svizzera segnalo l'instaurazione, in occasione della seconda riunione del dialogo ambientale tra i due Stati del 15 giugno scorso, di una procedura di sistematica condivisione delle formazioni idrogeologiche, meteorologiche e ambientali relative all'area transfrontaliera del Ticino e del lago Maggiore con l'ufficio federale dell'ambiente della Confederazione svizzera. Sui fenomeni di siccità dei laghi e dei corsi d'acqua voglio ribadirlo: il mio Ministero è a disposizione per un lavoro comune con le regioni, volto a superare le emergenze sopraggiunte. È proprio di oggi la deliberazione da parte del comitato istituzionale per il bacino del Po di misure per la mitigazione della crisi idrica che interessa l'area padana.
Replica
Grazie, signor Ministro. Sono, diciamo, parzialmente soddisfatto, in quanto valutiamo molto positivamente lo sforzo del suo Ministero per innalzare il livello idrografico del lago Maggiore, che è il bacino che alimenta le acque del Ticino e, dicevo nell'intervento, i cinque canali, le 7 mila aziende agricole, le molte attività, quest'anno anche in servizi, e i condizionamenti di Expo 2015, siamo sotto i riflettori del mondo.
Ma questo, secondo noi, esige di portare il livello idrometrico del lago Maggiore a più 1,50 metri dal livello zero di Sesto Calende. Questo permetterebbe e garantirebbe al fiume Ticino, ai canali, al Naviglio Grande e a tutti gli altri canali, la possibilità di irrigare le aziende agricole. In ultimo, ci sarebbe anche un consiglio, che è quello di regolamentare la gestione delle acque soprattutto nel periodo primaverile, nei mesi di marzo, aprile e maggio, affinché nei mesi estivi vi sia la possibilità di garantire l'affluenza normale delle acque e il livello normale del Ticino e dei canali che da esse prendono l'acqua.